24.12.05

Ipocrita e banale augurio di Natale ... e poesia

Aggiungo, ai vari che sono in giro da qualche giorno, un ipocrita e banale augurio di Natale e a seguire una luminosa poesia delle feste.

Paul Eluard

La curva dei tuoi occhi fa il giro
del mio cuore,
girotondo di danza e dolcezza,
aureola del tempo, culla notturna e sicura,
i tuoi occhi non m’han sempre veduto
io non so tutto quello che ho vissuto.

Foglie di luce e schiuma di rugiada,
canne del vento, sorrisi odorati,
ali che rischiarano il mondo,
navi di cielo cariche e di mare,
sorgenti dei colori, a caccia di ogni suono.

Profumi schiusi da una covata d’aurore
che giace ancora sulla paglia degli astri,
come il giorno deriva da innocenza
intero il mondo dai tuoi occhi puri
e il mio sangue fluisce in quegli sguardi.

16.12.05

Randagi metropolitani


L'enfant dei fratelli Dardenne

I fratelli Dardenne non sbagliano un film e ancora una volta col loro stile minimalista e antisensazionale ci proiettano tra le periferie di una piccola cittadina a condividere gioie e dolori di persone emarginate. I protagonisti di questa nuova vicenda sono due giovani, Bruno piccolo ed incosciente furfantello, che vive in dimore occasionali e la sua ragazza innamoratissima Sonia che ha appena avuto un figlio da lui. Bruno ama il guadagno facile e odia il lavoro, a tal punto che vende il bimbo ad una banda di trafficanti ottenendone cinquemila euro. Inizia qui la parabola, fatta di sofferenza e solitudine che termina con il recupero di dignità nel finale tra le sbarre di una prigione. Film minimo perchè si occupa di persone ai margini della società, perchè non usa effetti speciali e nemmeno gli effetti edulcoranti di una colonna sonora, ma film meraviglioso nella sua eleganza, sobrietà e asciuttezza. Il ritmo nervoso conferito dall’uso della macchina a mano e la sintesi drammatica data soltanto da parole e gesti essenziali permette allo spettatore di alzarsi dalla poltrona e credere di essere stato Bruno o Sonia o di averli conosciuti da vicino e di avere vissuto parecchie emozioni coinvolti dalle loro realistiche vicissitudini. Onestissimo.
Wil

12.12.05

Viaggio nel ducato di Spoleto


Il fine settimana scorso l'ho passato facendo il turista nella zona sud-orientale dell'Umbria visitando le città di Terni e Spoleto. La gita era orientata a Spoleto, Terni è stata solo una tappa di passaggio, ma sono contento di esserci stato perchè non è poi così brutta come qualcuno me l'aveva descritta. Bombardata ed ampiamente distrutta durante la seconda guerra mondiale, importante città industriale soprattutto nel passato, Terni ha un centro a misura d'uomo di gradevole passeggio. Tra le poche strutture antiche meritano uno sguardo attento Palazzo Spada in Piazza Europa, l'incantevole e minuscola chiesa di San Salvatore di grande suggestione mistica e quella gotica di San Francesco con l'interessante Cappella Paradisi, decorata da affreschi con scene dantesche di Bartolomeo di Tommaso. Invece Spoleto che mi avevano dipinto come un piccolo gioiello mi ha un pochino deluso, funziona sempre così con le leggi dell'aspettativa. Certamente non si può dire che non sia una deliziosa cittadina, ma in questo periodo il centro storico è tempestato di cantieri e di macchine e questo incide un po' sul piacere della visita. Questa è la mia piccola critica, ma aspettiamo la fine dei lavori, fra un anno o due per valutare meglio. Di bellezze ce ne sono tante, a partire da quella paesaggistica, visto che Spoleto è situata su un colle alle falde del verdissimo Monteluco presso le rive del pittoresco torrente Tessino, se ne gode una visione meravigliosa attraversando a piedi il ponte-acquedotto delle Torri lungo duecento metri e alto ottanta. Le bellezze monumentali sono celebrate, in primis, dalla scalinata di via Arringo che porta alla bellissima facciata del Duomo, peccato che non accendano la luce per vedere gli affreschi del Pinturicchio, altra delusione!!! Invece una piacevole scoperta è stata la casa romana datata secondo secolo, ottimamente restaurata dal pavimento a mosaico bianco e nero. Abbiamo visitato anche alcuni musei, la Pinacoteca Comunale, c'è un Guercino e un bel dipinto di suo fratello, il Museo Diocesano, ci sono Filippo Lippi e Beccafumi, e la Galleria d'Arte Moderna, c'è un sacco di roba ma non ho avuto molto fegato per approfondirne la visione. Per finire con i monumenti voglio citare quattro chiese imperdibili, a partire dalla cripta di Sant'Isacco sotto Sant'Ansano, poi Sant'Eufemia, romanica con influenze lombarde, che si visita dal museo Diocesano e poi in periferia San Pietro, anch'essa romanica con un ornatissima e scolpitissima facciata e infine San Salvatore, rarissima testimonianza di chiesa paleocristiana umbra. Non dimentico il cibo, strangozzi al tartufo, carne alla brace e sagrantino di montefalco per riscaldarsi visto il freddo pungente che ci ha fatto compagnia.
Buon viaggio anche a voi.
Wil

7.12.05

Una poesia per il ponte

Susanna Rafart

Essere giusto è da uomini giusti
per gli altri la giustizia
è uno spazio franco.

Con una lama
radi il punto di luce
con cui ci commuove la vita,
si rimpiccioliscano ancora le ore.

Concediti infine il passaggio profondo
del fiume
e impara a saziarti in un brivido.

6.12.05

Il sole di Sokurov


Film da cinefili, film da appassionati cronici della pellicola, per divoratori di mattoni russi, per quelli con lo stomaco rinforzato, per esteti puri.
Film bellissimo e allo stesso tempo da sconsigliare, ho visto almeno tre persone, delle pochissime presenti, fuggire dalla sala.
Sokurov è di un altro pianeta, non lo andate a vedere se volete una storia con una trama, un inizio ed una fine, qualche risata ogni tanto, o se amate le luci forti e i colori sgargianti. Sokurov è specializzato nel trasportare lo spettatore dentro l'uomo, dentro il personaggio che analizza e non si adopera per addolcire il compito nell'inventarci sopra storie accattivanti o immagini gradevoli allo spettatore medio. Il lavoro del regista russo è puramente spirituale, e spirituale è la rappresentazione di Hiro Hito, il mitico imperatore giapponese così divino per il suo popolo così umano per lo spettatore. L'imperatore ci viene mostrato sofferente, tra i dubbi e i drammi della sua vita di potente, alle prese con le decisioni importanti che comportano una guerra così devastante per il suo popolo ma anche nei momenti dedicati ai suoi colti interessi quali lo studio del granchio asiatico o la scrittura di poesie haiku e nei suoi rapporti umani con gli altri : la servitu' servizievole al seguito, il generale americano vincitore, la moglie fedele.
Supportato dalla splendida fotografia del regista e stupendamente interpretato da Issey Ogata, "Il sole" va gustato e meditato come qualcosa di prezioso e delicato.
Wil

Broken flowers


Le avventure di un "Don Giovanni" cinquantenne alle prese con le sue timide riflessioni sull'esistenza sono lo stratagemma usato da Jim Jarmush per calarci in uno spaccato di società americana tra gli splendidi paesaggi extracittadini degli Stati Uniti.
Bill Murray è l'attore piu' adatto a vestire i panni di un'uomo pigro e sornione impegnato a dare un senso alle sue storie d'amore, alla sua vita, dopo aver ricevuto una lettera rosa non firmata in cui una sua ex gli testimonia di avere allevato fino alla maggiore età un figlio avuto da lui. Un film che potrebbe sembrare minimalista, e lo è nel suo non essere scoppiettante, nel suo scorrere lento, trascinato da un ritmo ben rappresentato dal morbido divano sul quale il protagonista ama adagiarsi, ma che intelligentemente, utilizzando una trama banale, pone importanti domande che lasciano ampie riflessioni allo spettatore.
Nelle note di regia Jarmush, vincitore del Gran Premio della Giuria all’ultimo Festival di Cannes, dice: "Credo che Broken flowers parli in un certo modo del desiderio, del quale però ignoro l’origine, il desiderio di qualcosa che ci manca”.
C'è da dire infine che i trailer lo presentano male, non è assolutamente un film da scoppiare dal ridere, l'humor c'è ma è sommesso, pacato, sofisticato.
Ottimo tutto il cast di attori che comprende anche, tra le ex fidanzate, Sharon Stone e Jessica Lange, e musica, come sempre, di alto livello.
Wil

30.11.05

Marcovaldo


Ho appena terminato di leggere la serie di racconti dedicati all'ingenuo e stralunato omino di Calvino alle prese con la vita in una città in pieno boom economico. Molto simpatico e pieno di infantile fantasia ma povero in canna Marcovaldo vive i traumi di una persona che mal si adatta della corsa frenetica ai consumi e alla produzione tipica degli anni '60, soprattutto nelle città del nord. Il protagonista, con un umile lavoro di scaricatore di scatole e una simpatica e numerosa famiglia da sfamare è una figura candida, idealista, alla ricerca costante della natura, tra cartelli, semafori, vetrine, insegne luminose nel corso delle stagioni. Con il suo stile semplice, leggero, quasi elementare, Calvino porta alla luce con efficacia la disumana realtà del progresso che è contro natura e che porta a perdere di vista i valori sui quali fondare la propria vita.
I racconti si leggono di getto, sono molto brevi e sono consigliabili sia ai piccoli che ai grandi, visti i due possibili piani di lettura.

Wil

28.11.05

Poesia di inizio settimana

Alda Merini

Nel cerchio di un pensiero
a volte mi riposo sognando
e lí sta il tuo peccato
perché mi entri nel corpo
e il corpo si appassiona
gridando di un’estasi che non è sua
altri giovani amanti diciamo
che sono presenti
nei tuoi baci nelle mie disattenzioni
infatti su di me hanno camminato
le ombre dei morti
di coloro che sono inceneriti
in un letto
e non hanno mai avuto niente

24.11.05

Passeggiata sull'Appia Antica


Non è obbligatorio, se si vuole respirare un pò di aria fresca e buona o gustare un pò di sana tranquillità e al tempo stesso visitare siti di interesse storico-artistico, andare fuori Roma. E' quello che ho scoperto, domenica scorsa visitando il parco dell'Appia Antica. Non si finisce mai di meravigliarsi, in questa città.
Siamo partiti da Via di Porta San Sebastiano che è fiancheggiata per tutta la sua lunghezza di mura ricoperte di verde, che preludono al fascino della successiva via dei sepolcri. Dopo aver dato uno sguardo alla Chiesa di San Cesareo, che racchiude due bei paliotti d'altare cosmateschi, attraversando gli Orti degli Scipioni, trasformati in pubblico giardino, poi l'arco di trionfo di Druso, si giunge a Porta di San Sebastiano, imponente via d'accesso delle antiche mura aureliane, ricostruita da Belisario, recante nella chiave dell'arco,la croce entro un circolo e le sigle greche dell'Esarcato. Presso la porta c'è un interessante museo dal quale, a breve, sarà ripristinata la passeggiata sulle mura. Oltrepassata la porta ha inizio la Via Appia Antica ed il parco, perciò bisogna abbandonare la macchina e andare a piedi o affittare una bici. Il Parco tutela un patrimonio monumentale che il tempo, l'incuria, ma soprattutto i furti hanno fortemente minacciato, ma anche e soprattutto fa sì che uno degli angoli più belli dell‘Agro romano non venga definitivamente devastato dall'abusivismo edilizio, o da attività produttive dannose per l'ambiente. Una tappa la merita la piccola Chiesa del Quo Vadis, sorta sul luogo dove Gesù apparve a San Pietro, che fuggiva da Roma per evitare il martirio e alla sua domanda: "Dove vai, Signore ?" rispose: "A farmi crocifiggere una seconda volta", indicandogli, così, la via da seguire. Fermata poi presso la Basilica di San Sebastiano che deve le sua attuale forma a Scipione Borghese che la restaurò nel XVII secolo ma che ha la sua origine dalle omonime Catacombe Cristiane, non visitabili in questo periodo. Nella chiesa si conservano i resti del martire San Sebastiano ed un importante statua marmorea che lo raffigura. Tappa finale alle Catacombe di San Callisto il piu' vasto complesso cimiteriale di Roma che si estende tra cunicoli impervi per cinque livelli di profondità e per 20 chilometri di lunghezza. Conserva circa cinquecentomila tombe di Cristiani morti dal II al V secolo; la Cripta dei Papi che ospitano le spoglie di nove papi e la Cripta di Santa Cecilia sono tra i luoghi piu' suggestivi e degni di interesse artistico. L'abile guida ci ha portato a spasso all'interno di questo scrigno di testimonianze antiche informandoci sui simboli e sugli usi dei primi cristiani e rispondendo cortesemente alle nostre domande. Per riscaldare la giornata molto fredda un pranzo presso il ristorante Antica Roma a base di polenta con sugo di salsiccia e spuntature di maiale di pregevole fattura e` stato di grande aiuto.
Wil

21.11.05

S.U.V via!


E' mai possibile che oltre ai normali problemi quotidiani relativi alla viabilità in città si doveva introdurre questa specie di camion-macchina,pergiunta senza patente "c", che permette, a chi le guida, di esercitare un'arroganza intollerabile e assai pericolosa?
E' un pò che ci sto facendo caso, ma ora il limite di sopportazione è stato superato, li trovi dappertutto, prendono due posti nei parcheggi, quando non fanno la sosta selvaggia sul marciapiede e pagano, se pagano, la stessa multa di una cinquecento, ti passano sopra, scavalcano muretti, viaggiano sulle corsie dei tram, corrono come pazzi, spaventano le altre macchine e i pedoni con la loro ingombrante mole ,inquinano molto di piu' di un'utilitaria, il pericolo di morte per un pedone investito aumenta di 30 volte e allora...
...allora come non trovarsi d'accordo col sindaco di Parigi o di Firenze, che le hanno vietate, o alle varie proposte fatte da Legambiente(vedi link sul titolo) e come non considerare dei paladini della civiltà i belgi "Degonfles" che le sgonfiano di notte.
E poi il guidatore, li avete visti mai i guidatori dei SUV? non li avete visti forse perchè hanno i vetri oscurati, privilegio concesso un tempo solo ai capi di stato, ma se li vedeste, magari quando si affacciano dal finestrino tutti tranquilli e sicuri perchè protetti dal proprio giocattolone, pensereste anche voi con rabbia che non è possibile concedergli queste schiacciasassi. Argghh!!!
Wil

16.11.05

Autumn leaves


Gita domenicale

Le foglie d'autunno, coi loro variopinti e caldi colori fanno da sfondo alle gite fuoriporta di questo bellissima stagione. Domenica scorsa l'itinerario scelto per l'occasione ci ha portato lungo la strada dedicata al console Cassio. Una prima deviazione verso la Flaminia ci fa incontrare due bei paesini, Nepi e Castel Sant'Elia.
La prima visita è alla basilica di S.Elia che rappresenta una delle più antiche ed importanti basiliche del viterbese, di gran rilievo gli affreschi, risalenti al X, XI secolo. Successivamente meta d'obbligo è il santuario di Santa Maria ad Rupes incastonato nello scenario naturale grandioso della valle Suppentonia fatto di ripide pareti tufacee rotte da innumerevoli grotte, vegetato da castagni e fichi d'india. In una bella giornata novembrina il luogo ideale per ritemprare lo spirito grazie anche ad un silenzio naturale di grande impatto emotivo. Tornando verso la Cassia si incontra Nepi, importante città etrusca e poi romana, ne conserva, tra le sue mura, delle visibili testimonianze. Edifici di rilievo sono il rinascimentale Palazzo Comunale che sorge nella bella piazza centrale, il Duomo col suo portico romanico e la rocca-diroccata dei Borgia. Piacevole e rilassante è la passeggiata per le vie del paese che conserva ancora angoli con sapori e odori del tempo che fu, in cui la lentezza scandiva il ritmo delle giornate dell'uomo. Tornando sulla Cassia ultima tappa è la città di Sutri, anch'essa con un glorioso passato e nota per la donazione di Teodolinda del 728 al quale si fa risalire la nascita del potere temporale dei papi. Di origine etrusca, conserva nel bel Parco urbano, l’Anfiteatro , uno dei più suggestivi monumenti antichi del Lazio databile tra il I sec. a.C. ed i primi anni di quello successivo, scavato completamente nel tufo, un mitreo anch'esso completamente scavato nel tufo, ma non sempre visitabile e Villa Staderini, un palazzo recentemente acquisito dal Comune. Successivamente si visita il borgo che sorge su un'altura tufacea con tappa obbligatoria presso la cripta della cattedrale di epoca longobarda. Due passi, salendo e scendendo le vie del paese e, visto che in autunno si fa notte molto presto si può ripartire alla volta della capitale. Wil

14.11.05

Quella tenera e crudele creatura che è l’essere umano


Delitto e Castigo al teatro Argentina


“L’uomo è un mistero difficile da risolvere. Io voglio cercare di comprendere questo mistero perché voglio essere un uomo”. Con questa citazione in sopratitolo, di Dostoevskij diciottenne, inizia il Delitto e castigo di Glauco Mauri e Roberto Sturno. Il romanzo è forse il più sconvolgente, sicuramente il piu' ben scritto, thriller della letteratura di sempre, definito dallo stesso autore “resoconto psicologico di un delitto”.
Una profonda riflessione sulla lotta eterna tra bene e male, sulla libertà di agire. Un delitto compiuto in nome di una costruzione ideale che divide l'umanità in uomini comuni, tenuti a rispettare le regole della convivenza civile, e in esseri non comuni che queste regole possono e devono scavalcare, come un ostacolo.
A Roberto Sturno è affidato il ruolo del killer-filosofo Raskolnikov, mentre Glauco Mauri tratteggia l'inquietante figura dello scaltro e misterioso giudice Porfiri. Due eccellenti interpreti per due ore di spettacolo impegnativo, ma che scorrono veloci scandite da piacevoli cambi di scena - Wil

Discussioni sopra Beppe Grillo

Da un pò di tempo sono un appassionato lettore, a volte anche critico, del blog di Beppe Grillo, e da un pò di tempo mi sono iscritto al gruppo meetup di Roma che ha come sottotitolo "Utopia e Realta'". Si tratta di un gruppo on line di persone che seguono gli argomenti di battaglia civile proposte dal celebre trascinatore e ne discutono tramite un forum; inoltre si prendono iniziative per diffondere il sapere comune. Ogni tanto viene indetta una riunione dal vivo, giovedì scorso sono andato anch'io visto che era una serata speciale, infatti a metà dibattito è entrato in sala Beppe Grillo in persona, che ha trascinato la folla nelle sue discussioni passando da un argomento all'altro, da una battuta all'altra con grande carisma ed ironia, per piu' di due ore. E' una persona che apre gli occhi per le cose che dice, per la grinta, la passione che ci mette (difficile interromperlo è un fiume in piena) , ma anche e soprattutto per l'ironia che gli è naturale e le lacrime che fa sgorgare, per le risate ovviamente, ogni volta che parla. Mi piace il fatto che riesce a non essere divorato dalla politica o strumentalizzato da questo o quell'altro movimento, mi sento in linea su molte sue iniziative e spero che il suo seguito aumenti, che possa parlare piu' liberamente ad esempio in tv, visto che è molto attento a dire cose che possano essere provate. Sono curioso di vedere dove arriverà e cosa di buono potrà mai capitare ai cittadini "onesti" di questo paese. Vedremo. Wil

11.11.05

Vivi cadaverici e morti spumeggianti


La sposa cadavere

Il nuovo film d'animazione di Tim Burton, che segue la tipologia a pupazzi animati di "Nightmare before Christmas" è davvero all'altezza delle aspettative. Eccellente fantasia con trovate di grande impatto all'interno di una sempre equilibrata messa in scena e, mi verrebbe da dire, "attori notevoli". Tutto si svolge tra il cupo e triste mondo gotico-vittoriano dei vivi e il magico e divertente altro-mondo del sottosuolo. L'autore si diverte al solito a invertire il pensiero comune e ad affabularci con un romanticismo mai posticcio.
Ispirato a una vecchia fiaba popolare russa, narra di un matrimonio celebrato nel regno dei morti tra il vivo Victor e il cadavere Emily, destinato a durare finché vita non li separi. Il giovanotto infatti, innamorato di una Victoria un po’ spenta ma appartenente al mondo reale, vorrebbe liberarsi dal legame con la graziosa salma.
Grande film!
Wil

10.11.05

Manifestazioni e manifestazioni


Ci sono manifestazioni che mi piacciono e manifestazioni che mi piacciono meno, ce ne sono di genuine, spontanee, figlie di una necessità e ce ne sono di forzate, inutili o utili solo a quei pochi che ne strumentalizzano i manifestanti. Ci sono le bandiere di appartenenza e le facce delle persone che scendono in piazza, ci sono gli slogan, le richieste, le canzoni, c'è il traffico paralizzato, a volte le violenze, la polizia, i giornali, le discussioni e le polemiche.
Bè questo per introdurre la mia riflessione della settimana scorsa: mi è piaciuta molto l'idea della manifestazione di Locri, fatta in collaborazione con i comuni di Napoli e Cosenza; mi erano piaciuti già subito gli striscioni dei ragazzi calabresi all'indomani dell'omicidio Fortugno, prima quello bianco e poi quello con sopra la scritta "E ora ammazzateci tutti". Trovo che sia stata la reazione piu' bella e piu' promettente che ci si poteva attendere e che si oppone splendidamente al mondo di silenzio che ha nutrito per anni il predominio indiscusso della malavita in Calabria. Scendere in piazza in quel posto, con quella situazione era un dovere ed è stata un'esigenza sentita fin nelle viscere dalla comunità, soprattutto dai giovani che meno degli altri sono contagiati dalla mentalità dilagante e piu' degli altri hanno le motivazioni e la spinta al cambiamento.
Nello stesso periodo c'è stata una fiaccolata di appoggio allo stato di Israele per la dichiarazione "infelice" del presidente irianiano. Ebbene, ho trovato quest'ultima abbastanza inutile e comunque non di nostra competenza come cittadini italiani. Non credo davvero che ci tocchi da vicino un problema del genere, se così fosse dovremmo fare una fiaccolata all'ora, per tutte le violazioni dei diritti civili che ci sono nel mondo e le velleità belligeranti di molti governi. Accollarci i problemi di tutti è impraticabile oltrechè inefficiente o addirittura dannoso per le probabili ritorsioni. E allora ci troviamo di fronte ai soliti strumenti che permettono a delle piccole comunità, di farsi vedere, di avere notorietà utilizzando un cavallo di battaglia sicuro che nessuno può dire di non condividere ma che al tempo stesso non risolve alcunchè e crea un bel pò di traffico sulla nomentana dove quel giorno dovevo passare io.
Wil

4.11.05

Una poesia per il fine settimana

Leggere e rileggere preferibilmente al mare o immaginando il mare.

Antico, sono ubriacato dalla voce

Antico, sono ubriacato dalla voce
ch'esce dalle tue bocche quando si schiudono
come verdi campane e si ributtano
indietro e si disciolgono.
La casa delle mie estati lontane,
t'era accanto, lo sai,
là nel paese dove il sole cuoce
e annuvolano l'aria le zanzare.
Come allora oggi in tua presenza impietro,
mare, ma non piú degno
mi credo del solenne ammonimento
del tuo respiro. Tu m'hai detto primo
che il piccino fermento
del mio cuore non era che un momento
del tuo; che mi era in fondo
la tua legge rischiosa: esser vasto e diverso
e insieme fisso:
e svuotarmi cosí d'ogni lordura
come tu fai che sbatti sulle sponde
tra sugheri alghe asterie
le inutili macerie del tuo abisso.


(Eugenio Montale, Ossi di seppia; Mediterraneo)

2.11.05

La televisione ignora Pasolini...

...a 30 anni dalla morte


La televisione dedica poco spazio, nel trentennale della morte, al ricordo del grande scrittore, poeta, saggista, regista, giornalista e potrei andare ancora avanti, e soprattutto in orari poco fruibili al "grande pubblico" (dopo mezzanotte o alle otto di mattina).
Riprendiamo allora frammenti dagli "scritti corsari" in cui Pasolini si scaglia contro il mezzo televisivo, con un punto di vista, come al solito piu' attuale che mai.
il ragazzo piccolo-borghese, nell’adeguarsi al modello "televisivo" che, essendo la sua stessa classe a creare e a volere, gli è sostanzialmente naturale, diviene stranamente rozzo e infelice. Se i sottoproletari si sono imborghesiti, i borghesi si sono sottoproletarizzati. La cultura che essi producono, essendo di carattere tecnologico e strettamente pragmatico, impedisce al vecchio "uomo" che è ancora in loro di svilupparsi. Da ciò deriva in essi una specie di rattrappimento delle facoltà intellettuali e morali.
La responsabilità della televisione in tutto questo è enorme. Non certe in quanto "mezzo tecnico", ma in quanto strumento del potere e potere essa stessa. Essa non è soltanto un luogo attraverso cui passano i messaggi, ma è un centro elaboratore di messaggi. È il luogo dove si fa concreta una mentalità che altrimenti non si saprebbe dove collocare. E attraverso lo spirito della televisione che si manifesta in concreto lo spirito del nuovo potere.
Non c’è dubbio (lo si vede dai risultati) che la televisione sia autoritaria e repressiva come mai nessun mezzo di informazione al mondo. Un giornale fascista e le scritte sui cascinali di slogans mussoliniani fanno ridere: come (con dolore) l’aratro rispetto a un trattore. Il fascismo, voglio ripeterlo, non è stato sostanzialmente in grado nemmeno di scalfire l’anima del popolo italiano; il nuovo fascismo, attraverso i nuovi mezzi di comunicazione e di informazione (specie, appunto la televisione), non solo l’ha scalfita, ma l’ha lacerata, violata bruttata per sempre…

1.11.05

Libro del mese


La storia siamo stati noi

Sto leggendo "La Storia" di Elsa Morante, un libro che giunge ai miei occhi proprio in un momento in cui mi stavo riappassionando alla storia della seconda guerra mondiale in Italia. La storia mi ha sempre affascinato ed in special modo ho sempre amato, piu' che i libri che narranno di battaglie e di date da ricordare, i racconti delle persone anziane che certi momenti li hanno vissuto ed il loro punto di vista che trascura spesso i grandi nomi ed e` molto circoscritto ma oltremodo realistico; negli ultimi tempi poi, anche per aver visto lo spettacolo di Ascanio Celestini "Storie di uno scemo di guerra" ho avuto voglia di saperne di piu'. "La storia" si insinua dunque in questo mio contesto di ricerca della storia raccontata e si sviluppa come il racconto dei fatti accaduti tra il 1941 agli anni '60 ad Ida Raimundo, donna rassegnata nella sua disperazione esistenziale e ai suoi figli, Nino ed Useppe che le danno la forza di andare avanti. Troviamo uomini e donne che lottano per la sopravvivenza, spesso appaiono come morti che camminano, che subiscono soprusi, sopraffazioni ed anche stupri od omicidi. Non si respira un`aria speranzosa, il libro e` alquanto triste, molti mi hanno raccontato di aver pianto leggendolo e rileggendolo. Per questo c`e` qualcuno che ha accusato l'autrice di aver giocato con i sentimenti dei lettori acuendo gli effetti drammatici o scanetando delle aspre polemiche per la sentita partecipazione alle vicende partigiane ma io credo che in questo modo Elsa Morante riesce a rendere con estremo realismo la vita di una donna semplice tra le rovine e le insensatezze della `Roma citta` aperta` di quel tempo. Noi siamo stati la storia, noi `umili`, noi `persone qualsiasi` poiche`il nostro dna, i nostri valori o riferimenti sono pregni del vissuto di chi ci ha preceduto. E`importante conoscerli meglio per conoscerci meglio. Buona lettura. Wil

26.10.05

No, la kefia no...


Ieri, tornando a casa,

uscendo da una metropolitana stracolma di gente e di nervosismo, nei pressi
della stazione Termini ho improvvisamente visto, ho rivisto, sempre le stesse facce, sempre gli stessi slogan, sempre gli stessi simboli.
Non è così che si fa la rivoluzione, non è così che ci si deve far sentire, ma certo che ci si deve far sentire.
Ho visto la solita kefia, ma che c'entra? ho visto le magliette e le bandiere di Che Guevara, ma che c'entrano? ho sentito il solito Hasta la Victoria Siempre, ma sono passati decenni!! ho visto il caschetto da operaio, ma se le fabbriche non ci sono piu'!!! ho visto i capelli rasta, le barbe, i fazzoletti al collo, sempre il solito sudiciume ricercato!!!
Avrei voglia di abolire Rifondazione Comunista e la Sinistra Giovanile quando fanno proseliti facili tra i giovani illundendoli, da moderni pifferai magici, col fumo di una canna o col piacere di una trombata facile con ragazze vestite di gonne lunghe e colorate, che così possono cambiare il mondo, facendo una contestazione all'antica maniera adducendo antichi motivi. Questi stanno facendo un viaggio nel tempo, sono dei figuranti per un film in costume. I tempi sono cambiati, state indietro!!! La rivolta deve cambiare facce e modi. Stiamo nell'anno 2005 per chi non lo sapesse ancora.
Ma le contestazioni certo che sì, certo che si debbono fare!!!!
E rileggiamoci, facendo le giuste trasposizioni temporali, questa poesia

Evviva Cofferati Siempre!!!
Wil

18.10.05

..e buona fortuna

Un film fatto con cura

E bravo George Clooney! Da attore belloccio e acchiappone a bravo attore (vedi i fratelli Cohen) a bravo regista in poco tempo. La sua scalata nel versante della qualità artistica tocca l'apice nel film "Good night and good luck". La cupa fotografia in bianco e nero ci conduce indietro nel tempo agli anni '50 negli Stati Uniti del maccartismo, della cbs di Ed Murrow e della stagione d'oro della columbia records, tempi che dopo tutto non sono così lontani dato che il comunismo è visto ancora da qualcuno, gli ho dato anche i soldi del biglietto me tapino!, come uno spauracchio da combattere. Il film è un manifesto alla libertà di informazione e alla temerarietà di persone che portano avanti certi principi anche in tempi di oscurantismo.
Nessuna concessione allo spettacolo, alle romanticherie o alle holliwooddizzazioni e questo è senz'altro un merito del regista ma lo scotto da pagare è un pochino di noia e di staticità avvertita specialmente se si è stancucci e se l'argomento non è troppo sentito. Complimenti agli attori, il bravissimo David Strathairn su tutti con quella sua aria da Humphrey Bogart, al minuzioso dettaglio nelle inquadrature che mi ha fatto pensare, solo pensare mi raccomando, a "Quarto potere" e all'America, che nonostante tutto, rimane la terrà della libertà per eccellenza. Wil

6.10.05

Da Ali' il tango si balla cosi'

Ricominciano le lezioni


Riparte anche da Alì la stagione invernale del tango argentino. I concorrenti sono come ogni anno agguerriti e appassionati. Dai timidi principianti alle prese con quello che pensano sia un ballo intrigante e impossibile,e che come i bambini fanno "ooh" quando vedono i ballerini piu' esperti accendersi fra ganci e bolei, agli intermedi che consci delle esperienze di un anno di lezione si ripromettono di fare enormi passi avanti e per finire gli avanzati che, in silenzio, meditano di partecipare alla trasmissione della Carlucci magari in coppia con qualche bella/o patatona/e televisiva/o. Il locale si è rifatto il trucco, c'è molta piu' luce, il pavimento è ben levigato, la colonna ora è pure carina, ma non si è spostata di un centimetro ed è sempre lì per quelli che amano andarci addosso (a me capita spesso ;-)). La musica è sempre la migliore in circolazione e allora allacciamoci le cinture e buon ballo a tutti! Wil

4.10.05

Poesia del giorno

Quanto piú puoi

Farla non puoi, la vita,
come vorresti? Almeno questo tenta
quanto piú puoi: non la svilire troppo
nell’assiduo contatto della gente,
nell’assiduo gestire e nelle ciance.

Non la svilire a furia di recarla
cosí sovente in giro, e con l’esporla
alla dissennatezza quotidiana
di commerci e rapporti,
sin che divenga una straniera uggiosa.

Costantino Kavafis

3.10.05

La gita della domenica


SanGemini Carsulae Acquasparta

Una domenica fuori porta in giro per la bella Umbria alla ricerca di paesini e paesaggi alternativi può riservare notevoli piaceri per la vista e per il palato.
La prima tappa è Acquasparta con una breve visita del centro storico giusto per gradire. C'era solo un'oretta da dedicare a questo posto ma è stata sufficiente per averne un'idea. Ci è uscita una visita a Palazzo Cesi, dimora del principe dei Lincei Federico Cesi, che è il monumento principale del luogo, una passeggiata per il gradevole corso Umberto e una degustazione di un cannolo umbro-siciliano di gran gusto e freschezza: questo perchè, vi spiego subito, avevo visto numerose persone che avevano in mano il pacchettino delle paste ed ho capito che bisognava seguirne la scia fino all'origine della processione e così facendo ho colmato il mio desiderio.
La seconda tappa, archeologica, è la visita di Carsulae antica città romana che conserva intatta la sua pianta urbanistica, alcuni interessanti monumenti funebri e la graziosa chiesa di San Donato. Si può passeggiare attraverso le pietre dell'antica via Flaminia che la divide in due percependo,grazie al silenzio che la circonda, le testimonianze del fausto passato. E' ancora piu' bella quando non piove.
Terza tappa, il borgo di San Gemini interessante per il tributo storico medievale raccontato dai bei palazzi e dalle interassanti chiese (San Francesco e San Giovanni in particolare) ma soprattutto perchè l'abbiamo trovata in piena vivacità per i festeggiamenti della "GIOSTRA DELL'ARME", una manifestazione che rievoca le antiche usanze e gli antichi tornei cavallereschi che vi si svolgevano nel periodo trec-quattrocentesco quando SanGemini era un'importante centro conteso tra Narni e la chiesa. Abbiamo visto "LIBERIAMO FOLLIA NEL SOLO GIORNO D'ALLEGRIA" una ricostruzione del Carnevale medievale con molti figuranti in abito tipico e diverse scene e balletti. Di notevole spessore lo spettacolo giullaresco che per acrobazia ed ironia ha tenuto tutti fermi ad occhi aperti in piedi e sotto la pioggia nella bellissima piazza del Palazzo Vecchio. Una domenica davvero gradevole. Wil

30.9.05

Fantastiche fantasie.


La Fabbrica del cioccolato al warner moderno

La prima sensazione all'uscita dal cinema è quella di dovere a tutti i costi ingurgitare una bella tavoletta di cioccolato, ma di quello buono, di quello che viene mescolato con un flusso a cascata. "La fabbrica del cioccolato" è un film che ti travolge non solo dal punto di vista alimentare ma ti conquista portandoti in un viaggio che non è solo visivo ma anche introspettivo, alla ricerca del bambino che è sepolto, nel mio caso fa il morto a galla in superficie, in noi. Siamo in una favola, come in tutte le favole c'è il lieto fine, c'è la morale, c'è la fantasia, ingredienti noti che magari ci possono anche annoiare o disgustare ma qui c'è l'arte di Tim Burton, che in quest'occasione ha ripreso un film degli anni '70 di grande successo in cui era Gene Wilder a vestire i panni di Willy Wonka,che si rivela nello stendere davanti ai nostri occhi montagne di colori affascinanti da quelli carichi e intensi delle stanze della fabbrica a quelli piu' gotici e decadenti della città, e cascate di suoni da quelli romantici e malinconici provenienti dalla casetta scassata di periferia coi problemi economici incombenti a quelli allegri e irresistibili dei divertentissimi Oompa Loompers. Ci sono tra l'altro diversi spunti da cogliere come le citazioni-tributo cinematografico che vanno da Tempi Moderni di Chaplin, Bellezze al bagno con Ester Williams e 2001 Odissea nello spazio, chiaro omaggio a Kubrick. Gli attori sono in gran forma, dal feticcio Jhonny Depp agli altri danno vita a dei personaggi molto caratterizzati come era richiesto in un'opera del genere. Quindi film consigliatissimo anche se non siamo ai livelli del precedente "Big Fish" che però era un capolavoro.
Per concludere due parole sul warner moderno, bella sala audio perfetto e tutto ma io odio la mezzoretta di pubblicità "edulcorato", offendendo i vecchi fans, dalla presenza di Bugs Bunny, Willy il Coyote e compagnia, e il popcorn o peggio il suo odore, presenza costante in tutte le sale. Allora buon cioccolato e alla prossima. Wil

26.9.05

Elogio di Farehneit


un succo di sapere
Sono ormai alcuni anni che ascolto, quasi regolarmente, questa "nota" trasmissione postprandiale di radiotre. Provai a sintonizzarmici nel lontano 2000, a quei tempi pensavo mandassero solo musica classica (volevo saperne di piu'), nel perioso in cui ero costretto a rimanere a casa per "lavorare" sulla tesi. Quanta musica varia e variegata ho conosciuto, quanti scrittori romanzi e poesie vi sono passati, quante discussioni riguardanti l'attualità, il sociale, la scienza, l'economia. Devo dire che molte cose che so le ho attinte da li' e che molti interessi mi sono spuntati da ascolti a volte anche poco attenti. Un fruscio di cultura che col tempo si è sedimentato nella mia cervella. L'elogio va soprattutto al suo conduttore storico e di punta : Marino Sinibaldi, che con grande leggerezza ed ironia, con la sua voce accattivante, senza essere mai tronfio o altezzoso dipana il suo sapere, sicuramente c'è dietro anche un'ottima redazione, giorno per giorno circondandosi di importanti ospiti e rubriche piacevoli. Consiglio a tutti di ascoltare la trasmissione per imparare a staccarsi dalla tivu' spazzatura che spesso sembra essere così appiccicosa. Wil

22.9.05

Tra castelli streghe maghi e magheggi....


Il castello errante di Howl
Ieri sono andato a vedere il tanto decantato ultimo lungometraggio del tanto decantato e leone alla carriera Hazao Miyazaki. Sinceramente un pò deludente, soprattutto se avete già visto "La città incantata". Molti personaggi stregonerie e atteggiamenti dei personaggi precedenti sono riciclati in quella che è una bella fiaba a lieto fine molto ben architettata e preparata e dalle ottime promesse nella prima parte del film ma che risulta sul finale pesante e di non facile lettura (un'impresa stare dietro a incantesimi, sortilegi, scioglimento di sortilegi, maghi piu' o meno potenti o piu' o meno buoni, cuori in fiamme... guerre, mezzi aerei fantasiosi e chi piu' ne ha piu' ne metta).La musica è bellissima però e a tratti ci si lascia trasportare tra le note di un bel valzer e i colori sgargianti delle immagini. Una riflessione l'ho fatta : non penso di avere un buon palato per i cartoni cinematografici visto che dopo avere cercato di recuperare la china vedendomene alcuni che negli ultimi anni sono stati apprezzati molto dalla critica non ho trovato capolavori, bei film certo dal grande impatto visivo ma il cinema che è essenzialmente arte dell'immagine non è solo quello e poi non sopporto spesso i buonismi e i melensismi, le facili filosofie e i messaggi morali nascosti volentieri tra le animazioni. A presto. Wil

16.9.05

Da vedere al cinema


La samaritana al cinema Gioiello

Un bel film.. e poi ho speso solo quattro euro.
Lo consiglierei sicuramente a chi non l'ha visto, anche se, rispetto ai precedenti due film di Kim Ki Duk c'è qualcosa in meno, soprattutto rispetto a Ferro3 che era strutturalmente molto piu' uniforme. Qui ci sono alcune piccole sbavature e alcune perdite di ritmo che lo fanno apparire noiosetto.
Ma anche qui come al solito le capacità visionarie e le qualità tecniche del regista non possono passare inosservate. Kim Ki Duk è uno di quegli autori con cui si va sul sicuro e del quale si può vedere un film a scatola chiusa. Anche ne "La Samaritana" continua il suo viaggio nel cuore umano, nei suoi pericoli e nella sua ricerca di una purezza impossibile o di un perdono altrettanto impossibile. Due "prostitute" adolescenti ed un padre poliziotto vivono storie assurde e quasi irreali tra vuoto morale, cinismo, violenza, sesso e sfruttamento in una pellicola "piovosa" e in un'aura ovattata. Tutto questo senza un giudizio ne' retorica, senza una partecipazione o una predilezione per l'uno o l'altro personaggio.
Una ultima breve considerazione sul cinema Gioiello(all'inizio della Nomentana) dove ho visto il film : è un bellissimo ritorno all'idea di sala del passato che può accogliere, con poltrone un pò impolverate e una bigliettaia vecchio stampo, chi non ama le sale stile Warner...... e poi si sta tranquilli ;-)
Wil

13.9.05

Libro del mese


Sulla strada di Kerouac

In questo mese, in realtà ho iniziato durante l'estate, sto leggendo "On the road". E' così famoso che bisognava leggerlo, ma in fondo non mi sta entusiasmando poi molto. Sì c'è l'aspetto geografico ed etnico del mitico popolo americano degli anni '50 ma non si vede un capolavoro a livello letterario. E' importante per la rappresentazione del sogno americano, un "Easy-rider" in versione "romanzo". Una serie di appassionanti avventure da un capo all'altro del continente americano, da est ad ovest, da ovest ad est e ritorno. Una serie di personaggi ai confini della realta', droghe, alcool e macchine scintillanti con cui scorrazzare di qui e di li' nonostante le tasche vuote dei nostri grazie alla benzina che in America e soprattutto allora costava meno dell'acqua. Manca qualcosa però.
Scorrevole, si fa leggere, non pesa affatto ma va letto secondo me dai sedici ai venti anni, età in cui si partecipa molto piu' innocentemente a queste avventure.
Wil

1.9.05

Ad esempio a me piace il sud.....


Le vacanze si fanno al sud: c'è il mare bello, si mangia e si beve bene, si vive ad un ritmo piu' umano e non mancano storia arte e cultura.
Quest'anno ho fatto una passeggiata nel Salento terra nota in architettura per il barocco e per la compatta e porosa pietra leccese, per i balli popolari quali pizzica e taranta, per la comunità linguistica grika, per il gusto amaro del "negramaro" , per le sterminate campagne ricche di olivi e fichi d'india e molto altro ancora.
Il Salento ha queste caratteristiche ed in piu' è dotato di una organizzazione turistica niente male gestita da gente accogliente e premurosa.
Vi invito a visitare attentamente Lecce e le altre cittadine della sua provincia e godrete con gli occhi, col naso ed anche o forse soprattutto col palato. Wil

31.8.05

Poesia di Wislawa Szymborska

Scrivere un curriculum

Che cos'è necessario?
E' necessario scrivere una domanda,
e alla domanda allegare il curriculum.
A prescindere da quanto si è vissuto
è bene che il curriculum sia breve.
E' d'obbligo concisione e selezione dei fatti.
Cambiare paesaggi in indirizzi
e malcerti ricordi in date fisse.
Di tutti gli amori basta quello coniugale,
e dei bambini solo quelli nati.
Conta di più chi ti conosce di chi conosci tu.
I viaggi solo se all'estero.
L'appartenenza a un che, ma senza perché.
Onorificenze senza motivazione.
Scrivi come se non parlassi mai con te stesso
e ti evitassi.
Sorvola su cani, gatti e uccelli,
cianfrusaglie del passato, amici e sogni.
Meglio il prezzo che il valore
e il titolo che il contenuto.
Meglio il numero di scarpa, che non dove va
colui per cui ti scambiano.
Aggiungi una foto con l'orecchio in vista.
E' la sua forma che conta, non ciò che sente.
Cosa si sente?
Il fragore delle macchine che tritano la carta.
(Wislawa Szymborska, Vista con granello di sabbia, Adelphi)

25.7.05

Motto arguto

“…Contro l’amore non c’è rimedio alcuno. Amava: e non coi fiori e i riccioli e le mele, ma di passione vera, e il resto non contava…”

(Teocrito)

18.7.05

Poesia del giorno

Pasolini - Non è amore...

Non è Amore. Ma in che misura è mia
colpa il non fare dei miei affetti
Amore? Molta colpa, sia
pure, se potrei d'una pazza purezza,
d'una cieca pietà vivere giorno
per giorno... Dare scandalo di mitezza.
Ma la violenza in cui mi frastorno,
dei sensi, dell'intelletto, da anni,
era la sola strada. Intorno
a me alle origini c'era, degli inganni
istituiti, delle dovute illusioni,
solo la Lingua: che i primi affanni
di un bamhino, le preumane passioni,
già impure, non esprimeva. E poi
quando adolescente nella nazione
conobbi altro che non fosse la gioia
del vivere infantile - in una patria
provinciale, ma per me assoluta, eroica -
fu l'anarchia. Nella nuova e già grama
borghesia d'una provincia senza purezza,
il primo apparire dell'Europa
fu per me apprendistato all'uso più
puro dell'espressione, che la scarsezza
della fede d'una classe morente
risarcisse con la follia ed i tòpoi
dell'eleganza: fosse l'indecente
chiarezza d'una lingua che evidenzia
la volontà a non essere, incosciente,
e la cosciente volontà a sussistere
nel privilegio e nella libertà
che per Grazia appartengono allo stile.