24.11.05
Passeggiata sull'Appia Antica
Non è obbligatorio, se si vuole respirare un pò di aria fresca e buona o gustare un pò di sana tranquillità e al tempo stesso visitare siti di interesse storico-artistico, andare fuori Roma. E' quello che ho scoperto, domenica scorsa visitando il parco dell'Appia Antica. Non si finisce mai di meravigliarsi, in questa città.
Siamo partiti da Via di Porta San Sebastiano che è fiancheggiata per tutta la sua lunghezza di mura ricoperte di verde, che preludono al fascino della successiva via dei sepolcri. Dopo aver dato uno sguardo alla Chiesa di San Cesareo, che racchiude due bei paliotti d'altare cosmateschi, attraversando gli Orti degli Scipioni, trasformati in pubblico giardino, poi l'arco di trionfo di Druso, si giunge a Porta di San Sebastiano, imponente via d'accesso delle antiche mura aureliane, ricostruita da Belisario, recante nella chiave dell'arco,la croce entro un circolo e le sigle greche dell'Esarcato. Presso la porta c'è un interessante museo dal quale, a breve, sarà ripristinata la passeggiata sulle mura. Oltrepassata la porta ha inizio la Via Appia Antica ed il parco, perciò bisogna abbandonare la macchina e andare a piedi o affittare una bici. Il Parco tutela un patrimonio monumentale che il tempo, l'incuria, ma soprattutto i furti hanno fortemente minacciato, ma anche e soprattutto fa sì che uno degli angoli più belli dell‘Agro romano non venga definitivamente devastato dall'abusivismo edilizio, o da attività produttive dannose per l'ambiente. Una tappa la merita la piccola Chiesa del Quo Vadis, sorta sul luogo dove Gesù apparve a San Pietro, che fuggiva da Roma per evitare il martirio e alla sua domanda: "Dove vai, Signore ?" rispose: "A farmi crocifiggere una seconda volta", indicandogli, così, la via da seguire. Fermata poi presso la Basilica di San Sebastiano che deve le sua attuale forma a Scipione Borghese che la restaurò nel XVII secolo ma che ha la sua origine dalle omonime Catacombe Cristiane, non visitabili in questo periodo. Nella chiesa si conservano i resti del martire San Sebastiano ed un importante statua marmorea che lo raffigura. Tappa finale alle Catacombe di San Callisto il piu' vasto complesso cimiteriale di Roma che si estende tra cunicoli impervi per cinque livelli di profondità e per 20 chilometri di lunghezza. Conserva circa cinquecentomila tombe di Cristiani morti dal II al V secolo; la Cripta dei Papi che ospitano le spoglie di nove papi e la Cripta di Santa Cecilia sono tra i luoghi piu' suggestivi e degni di interesse artistico. L'abile guida ci ha portato a spasso all'interno di questo scrigno di testimonianze antiche informandoci sui simboli e sugli usi dei primi cristiani e rispondendo cortesemente alle nostre domande. Per riscaldare la giornata molto fredda un pranzo presso il ristorante Antica Roma a base di polenta con sugo di salsiccia e spuntature di maiale di pregevole fattura e` stato di grande aiuto.
Wil
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
1 commento:
Palmarì,vatt a scukkià ddò BANAN!!!
Giacmucc.
Posta un commento