16.12.05

Randagi metropolitani


L'enfant dei fratelli Dardenne

I fratelli Dardenne non sbagliano un film e ancora una volta col loro stile minimalista e antisensazionale ci proiettano tra le periferie di una piccola cittadina a condividere gioie e dolori di persone emarginate. I protagonisti di questa nuova vicenda sono due giovani, Bruno piccolo ed incosciente furfantello, che vive in dimore occasionali e la sua ragazza innamoratissima Sonia che ha appena avuto un figlio da lui. Bruno ama il guadagno facile e odia il lavoro, a tal punto che vende il bimbo ad una banda di trafficanti ottenendone cinquemila euro. Inizia qui la parabola, fatta di sofferenza e solitudine che termina con il recupero di dignità nel finale tra le sbarre di una prigione. Film minimo perchè si occupa di persone ai margini della società, perchè non usa effetti speciali e nemmeno gli effetti edulcoranti di una colonna sonora, ma film meraviglioso nella sua eleganza, sobrietà e asciuttezza. Il ritmo nervoso conferito dall’uso della macchina a mano e la sintesi drammatica data soltanto da parole e gesti essenziali permette allo spettatore di alzarsi dalla poltrona e credere di essere stato Bruno o Sonia o di averli conosciuti da vicino e di avere vissuto parecchie emozioni coinvolti dalle loro realistiche vicissitudini. Onestissimo.
Wil

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