1.4.10

Pasqua ebraica


Si avvicina la Pasqua ed in giro per Roma si svolgono diversi concerti di richiamo spirituale. Veniamo invitati al ghetto e piu' precisamente nella Chiesa di Santa Caterina de Funari per un concerto di musica ebraica, così ci dicono. Il ghetto è un posto ogni volta piacevole da raggiungere e da visitare. L'occasione è propizia. In una serata infrasettimanale non ci dovrebbe essere molto traffico. Inaspettatamente c'è una fila che ci fa temere per la nostra partecipazione al concerto. Ci sono i soliti bigliettini come alla posta e fanno entrare un pò alla volta. Alla fine stretti stretti, seduti su un confessionale ma ci siamo. Evelina Meghnagi ci introduce alla sua musica che è un percorso attraverso la diaspora dei giudei. Canti yemeniti, libici, sefarditi, in judeo-spagnolo, arabo ma anche in italiano. Una alternativa alla musica klezmer e alla lingua hiddish che è piu' in voga. Tutto di fila il concerto potrebbe annichilire i palati meno fini, ma alcune melodie sono davvero accattivanti. Bravissimo Domenico Ascione alla chitarra che poi si cimenta in una versione commovente del classico (che era un classico l'ho scoperto dopo) di "adio kerida". La Meghnagi ha una voce potente ed arricchisce la musica con ampie descrizioni delle ballate.
Finiamo la serata in un ristorante kosher (ma i gestori sono musulmani, va bè che la cucina è la stessa) in cui ho scoperto che il carciofo alla giudia non è quello che pensavo e non mi piace proprio.


1 commento:

Anonimo ha detto...

grazie per avermi dato del "palato meno fine"...