9.4.10

Treddì senza meraviglie

Alice in Wonderland di Tim Burton

Ci sono almeno tre elementi su cui effettuare un approfondimento a proposito di Alice. Il primo è che è un film di Tim Burton e noi che lo abbiamo amato in tante altre occasioni, vogliamo vedere cosa succede quando il progetto è così imponente e bisogna che tornino indietro parecchi soldini. La seconda è la curiosità per Alice nel paese delle meraviglie , che ho sempre trovato in mille riferimenti, tra vecchi cartoni e videogiochi, ma non ho mai letto per intero, nè visto al cinema. Ed infine c'è la prova del treddì o 3d, che, molto in voga nei film di massa, ci apprestiamo, con la nostra solita puzza sotto il naso, a testare. Per iniziare diciamo che il film si fa vedere, i pupazzi buffi sono aderenti al mondo immaginario che abbiamo imparato ad apprezzare col regista americano, ma qualcosa manca. Si sente che si concede qualcosa alla spettacolarità e si retrocede in quanto a visionarietà, fantasia e genialità dell'autore. La storia non è entusiasmante, segue i prevedibili canoni disneyani e i suoi ritmi classici. Ma qui e la si colgono picchi di buon intrattenimento, qualche scena ben riuscita. Figure fantasiose come lo Stregatto, il Cappellaio matto e la Regina rossa rimangono comunque simpatiche ed affascinanti. Per quanto riguarda invece la scoperta del meraviglioso mondo di Alice e di tutte le implicazioni psicologiche attribuitele, ho deciso che prima o poi lo leggerò il libro e da esso partirò per fare delle riflessioni a riguardo. Infine un discorso merita il treddì. Per chi, come me, non ha visto nè Avatar nè altro in questo formato, l'impatto diverte e sorprende nei primi dieci minuti. Ma in fin dei conti la funzionalità degli effetti tridimensionali per la piacevolezza del film non sono granchè e poi alla lunga gli occhiali possono anche dare fastidio. Per cui i quattro euri in piu' spesi per gli occhialini vanno bene per una volta, ma basta così.

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