30.11.05
Marcovaldo
Ho appena terminato di leggere la serie di racconti dedicati all'ingenuo e stralunato omino di Calvino alle prese con la vita in una città in pieno boom economico. Molto simpatico e pieno di infantile fantasia ma povero in canna Marcovaldo vive i traumi di una persona che mal si adatta della corsa frenetica ai consumi e alla produzione tipica degli anni '60, soprattutto nelle città del nord. Il protagonista, con un umile lavoro di scaricatore di scatole e una simpatica e numerosa famiglia da sfamare è una figura candida, idealista, alla ricerca costante della natura, tra cartelli, semafori, vetrine, insegne luminose nel corso delle stagioni. Con il suo stile semplice, leggero, quasi elementare, Calvino porta alla luce con efficacia la disumana realtà del progresso che è contro natura e che porta a perdere di vista i valori sui quali fondare la propria vita.
I racconti si leggono di getto, sono molto brevi e sono consigliabili sia ai piccoli che ai grandi, visti i due possibili piani di lettura.
Wil
28.11.05
Poesia di inizio settimana
Alda Merini
Nel cerchio di un pensiero
a volte mi riposo sognando
e lí sta il tuo peccato
perché mi entri nel corpo
e il corpo si appassiona
gridando di un’estasi che non è sua
altri giovani amanti diciamo
che sono presenti
nei tuoi baci nelle mie disattenzioni
infatti su di me hanno camminato
le ombre dei morti
di coloro che sono inceneriti
in un letto
e non hanno mai avuto niente
Nel cerchio di un pensiero
a volte mi riposo sognando
e lí sta il tuo peccato
perché mi entri nel corpo
e il corpo si appassiona
gridando di un’estasi che non è sua
altri giovani amanti diciamo
che sono presenti
nei tuoi baci nelle mie disattenzioni
infatti su di me hanno camminato
le ombre dei morti
di coloro che sono inceneriti
in un letto
e non hanno mai avuto niente
24.11.05
Passeggiata sull'Appia Antica
Non è obbligatorio, se si vuole respirare un pò di aria fresca e buona o gustare un pò di sana tranquillità e al tempo stesso visitare siti di interesse storico-artistico, andare fuori Roma. E' quello che ho scoperto, domenica scorsa visitando il parco dell'Appia Antica. Non si finisce mai di meravigliarsi, in questa città.
Siamo partiti da Via di Porta San Sebastiano che è fiancheggiata per tutta la sua lunghezza di mura ricoperte di verde, che preludono al fascino della successiva via dei sepolcri. Dopo aver dato uno sguardo alla Chiesa di San Cesareo, che racchiude due bei paliotti d'altare cosmateschi, attraversando gli Orti degli Scipioni, trasformati in pubblico giardino, poi l'arco di trionfo di Druso, si giunge a Porta di San Sebastiano, imponente via d'accesso delle antiche mura aureliane, ricostruita da Belisario, recante nella chiave dell'arco,la croce entro un circolo e le sigle greche dell'Esarcato. Presso la porta c'è un interessante museo dal quale, a breve, sarà ripristinata la passeggiata sulle mura. Oltrepassata la porta ha inizio la Via Appia Antica ed il parco, perciò bisogna abbandonare la macchina e andare a piedi o affittare una bici. Il Parco tutela un patrimonio monumentale che il tempo, l'incuria, ma soprattutto i furti hanno fortemente minacciato, ma anche e soprattutto fa sì che uno degli angoli più belli dell‘Agro romano non venga definitivamente devastato dall'abusivismo edilizio, o da attività produttive dannose per l'ambiente. Una tappa la merita la piccola Chiesa del Quo Vadis, sorta sul luogo dove Gesù apparve a San Pietro, che fuggiva da Roma per evitare il martirio e alla sua domanda: "Dove vai, Signore ?" rispose: "A farmi crocifiggere una seconda volta", indicandogli, così, la via da seguire. Fermata poi presso la Basilica di San Sebastiano che deve le sua attuale forma a Scipione Borghese che la restaurò nel XVII secolo ma che ha la sua origine dalle omonime Catacombe Cristiane, non visitabili in questo periodo. Nella chiesa si conservano i resti del martire San Sebastiano ed un importante statua marmorea che lo raffigura. Tappa finale alle Catacombe di San Callisto il piu' vasto complesso cimiteriale di Roma che si estende tra cunicoli impervi per cinque livelli di profondità e per 20 chilometri di lunghezza. Conserva circa cinquecentomila tombe di Cristiani morti dal II al V secolo; la Cripta dei Papi che ospitano le spoglie di nove papi e la Cripta di Santa Cecilia sono tra i luoghi piu' suggestivi e degni di interesse artistico. L'abile guida ci ha portato a spasso all'interno di questo scrigno di testimonianze antiche informandoci sui simboli e sugli usi dei primi cristiani e rispondendo cortesemente alle nostre domande. Per riscaldare la giornata molto fredda un pranzo presso il ristorante Antica Roma a base di polenta con sugo di salsiccia e spuntature di maiale di pregevole fattura e` stato di grande aiuto.
Wil
21.11.05
S.U.V via!
E' mai possibile che oltre ai normali problemi quotidiani relativi alla viabilità in città si doveva introdurre questa specie di camion-macchina,pergiunta senza patente "c", che permette, a chi le guida, di esercitare un'arroganza intollerabile e assai pericolosa?
E' un pò che ci sto facendo caso, ma ora il limite di sopportazione è stato superato, li trovi dappertutto, prendono due posti nei parcheggi, quando non fanno la sosta selvaggia sul marciapiede e pagano, se pagano, la stessa multa di una cinquecento, ti passano sopra, scavalcano muretti, viaggiano sulle corsie dei tram, corrono come pazzi, spaventano le altre macchine e i pedoni con la loro ingombrante mole ,inquinano molto di piu' di un'utilitaria, il pericolo di morte per un pedone investito aumenta di 30 volte e allora...
...allora come non trovarsi d'accordo col sindaco di Parigi o di Firenze, che le hanno vietate, o alle varie proposte fatte da Legambiente(vedi link sul titolo) e come non considerare dei paladini della civiltà i belgi "Degonfles" che le sgonfiano di notte.
E poi il guidatore, li avete visti mai i guidatori dei SUV? non li avete visti forse perchè hanno i vetri oscurati, privilegio concesso un tempo solo ai capi di stato, ma se li vedeste, magari quando si affacciano dal finestrino tutti tranquilli e sicuri perchè protetti dal proprio giocattolone, pensereste anche voi con rabbia che non è possibile concedergli queste schiacciasassi. Argghh!!!
Wil
16.11.05
Autumn leaves
Gita domenicale
Le foglie d'autunno, coi loro variopinti e caldi colori fanno da sfondo alle gite fuoriporta di questo bellissima stagione. Domenica scorsa l'itinerario scelto per l'occasione ci ha portato lungo la strada dedicata al console Cassio. Una prima deviazione verso la Flaminia ci fa incontrare due bei paesini, Nepi e Castel Sant'Elia.
La prima visita è alla basilica di S.Elia che rappresenta una delle più antiche ed importanti basiliche del viterbese, di gran rilievo gli affreschi, risalenti al X, XI secolo. Successivamente meta d'obbligo è il santuario di Santa Maria ad Rupes incastonato nello scenario naturale grandioso della valle Suppentonia fatto di ripide pareti tufacee rotte da innumerevoli grotte, vegetato da castagni e fichi d'india. In una bella giornata novembrina il luogo ideale per ritemprare lo spirito grazie anche ad un silenzio naturale di grande impatto emotivo. Tornando verso la Cassia si incontra Nepi, importante città etrusca e poi romana, ne conserva, tra le sue mura, delle visibili testimonianze. Edifici di rilievo sono il rinascimentale Palazzo Comunale che sorge nella bella piazza centrale, il Duomo col suo portico romanico e la rocca-diroccata dei Borgia. Piacevole e rilassante è la passeggiata per le vie del paese che conserva ancora angoli con sapori e odori del tempo che fu, in cui la lentezza scandiva il ritmo delle giornate dell'uomo. Tornando sulla Cassia ultima tappa è la città di Sutri, anch'essa con un glorioso passato e nota per la donazione di Teodolinda del 728 al quale si fa risalire la nascita del potere temporale dei papi. Di origine etrusca, conserva nel bel Parco urbano, l’Anfiteatro , uno dei più suggestivi monumenti antichi del Lazio databile tra il I sec. a.C. ed i primi anni di quello successivo, scavato completamente nel tufo, un mitreo anch'esso completamente scavato nel tufo, ma non sempre visitabile e Villa Staderini, un palazzo recentemente acquisito dal Comune. Successivamente si visita il borgo che sorge su un'altura tufacea con tappa obbligatoria presso la cripta della cattedrale di epoca longobarda. Due passi, salendo e scendendo le vie del paese e, visto che in autunno si fa notte molto presto si può ripartire alla volta della capitale. Wil
14.11.05
Quella tenera e crudele creatura che è l’essere umano
Delitto e Castigo al teatro Argentina
“L’uomo è un mistero difficile da risolvere. Io voglio cercare di comprendere questo mistero perché voglio essere un uomo”. Con questa citazione in sopratitolo, di Dostoevskij diciottenne, inizia il Delitto e castigo di Glauco Mauri e Roberto Sturno. Il romanzo è forse il più sconvolgente, sicuramente il piu' ben scritto, thriller della letteratura di sempre, definito dallo stesso autore “resoconto psicologico di un delitto”.
Una profonda riflessione sulla lotta eterna tra bene e male, sulla libertà di agire. Un delitto compiuto in nome di una costruzione ideale che divide l'umanità in uomini comuni, tenuti a rispettare le regole della convivenza civile, e in esseri non comuni che queste regole possono e devono scavalcare, come un ostacolo.
A Roberto Sturno è affidato il ruolo del killer-filosofo Raskolnikov, mentre Glauco Mauri tratteggia l'inquietante figura dello scaltro e misterioso giudice Porfiri. Due eccellenti interpreti per due ore di spettacolo impegnativo, ma che scorrono veloci scandite da piacevoli cambi di scena - Wil
Discussioni sopra Beppe Grillo
Da un pò di tempo sono un appassionato lettore, a volte anche critico, del blog di Beppe Grillo, e da un pò di tempo mi sono iscritto al gruppo meetup di Roma che ha come sottotitolo "Utopia e Realta'". Si tratta di un gruppo on line di persone che seguono gli argomenti di battaglia civile proposte dal celebre trascinatore e ne discutono tramite un forum; inoltre si prendono iniziative per diffondere il sapere comune. Ogni tanto viene indetta una riunione dal vivo, giovedì scorso sono andato anch'io visto che era una serata speciale, infatti a metà dibattito è entrato in sala Beppe Grillo in persona, che ha trascinato la folla nelle sue discussioni passando da un argomento all'altro, da una battuta all'altra con grande carisma ed ironia, per piu' di due ore. E' una persona che apre gli occhi per le cose che dice, per la grinta, la passione che ci mette (difficile interromperlo è un fiume in piena) , ma anche e soprattutto per l'ironia che gli è naturale e le lacrime che fa sgorgare, per le risate ovviamente, ogni volta che parla. Mi piace il fatto che riesce a non essere divorato dalla politica o strumentalizzato da questo o quell'altro movimento, mi sento in linea su molte sue iniziative e spero che il suo seguito aumenti, che possa parlare piu' liberamente ad esempio in tv, visto che è molto attento a dire cose che possano essere provate. Sono curioso di vedere dove arriverà e cosa di buono potrà mai capitare ai cittadini "onesti" di questo paese. Vedremo. Wil
11.11.05
Vivi cadaverici e morti spumeggianti
La sposa cadavere
Il nuovo film d'animazione di Tim Burton, che segue la tipologia a pupazzi animati di "Nightmare before Christmas" è davvero all'altezza delle aspettative. Eccellente fantasia con trovate di grande impatto all'interno di una sempre equilibrata messa in scena e, mi verrebbe da dire, "attori notevoli". Tutto si svolge tra il cupo e triste mondo gotico-vittoriano dei vivi e il magico e divertente altro-mondo del sottosuolo. L'autore si diverte al solito a invertire il pensiero comune e ad affabularci con un romanticismo mai posticcio.
Ispirato a una vecchia fiaba popolare russa, narra di un matrimonio celebrato nel regno dei morti tra il vivo Victor e il cadavere Emily, destinato a durare finché vita non li separi. Il giovanotto infatti, innamorato di una Victoria un po’ spenta ma appartenente al mondo reale, vorrebbe liberarsi dal legame con la graziosa salma.
Grande film!
Wil
10.11.05
Manifestazioni e manifestazioni
Ci sono manifestazioni che mi piacciono e manifestazioni che mi piacciono meno, ce ne sono di genuine, spontanee, figlie di una necessità e ce ne sono di forzate, inutili o utili solo a quei pochi che ne strumentalizzano i manifestanti. Ci sono le bandiere di appartenenza e le facce delle persone che scendono in piazza, ci sono gli slogan, le richieste, le canzoni, c'è il traffico paralizzato, a volte le violenze, la polizia, i giornali, le discussioni e le polemiche.
Bè questo per introdurre la mia riflessione della settimana scorsa: mi è piaciuta molto l'idea della manifestazione di Locri, fatta in collaborazione con i comuni di Napoli e Cosenza; mi erano piaciuti già subito gli striscioni dei ragazzi calabresi all'indomani dell'omicidio Fortugno, prima quello bianco e poi quello con sopra la scritta "E ora ammazzateci tutti". Trovo che sia stata la reazione piu' bella e piu' promettente che ci si poteva attendere e che si oppone splendidamente al mondo di silenzio che ha nutrito per anni il predominio indiscusso della malavita in Calabria. Scendere in piazza in quel posto, con quella situazione era un dovere ed è stata un'esigenza sentita fin nelle viscere dalla comunità, soprattutto dai giovani che meno degli altri sono contagiati dalla mentalità dilagante e piu' degli altri hanno le motivazioni e la spinta al cambiamento.
Nello stesso periodo c'è stata una fiaccolata di appoggio allo stato di Israele per la dichiarazione "infelice" del presidente irianiano. Ebbene, ho trovato quest'ultima abbastanza inutile e comunque non di nostra competenza come cittadini italiani. Non credo davvero che ci tocchi da vicino un problema del genere, se così fosse dovremmo fare una fiaccolata all'ora, per tutte le violazioni dei diritti civili che ci sono nel mondo e le velleità belligeranti di molti governi. Accollarci i problemi di tutti è impraticabile oltrechè inefficiente o addirittura dannoso per le probabili ritorsioni. E allora ci troviamo di fronte ai soliti strumenti che permettono a delle piccole comunità, di farsi vedere, di avere notorietà utilizzando un cavallo di battaglia sicuro che nessuno può dire di non condividere ma che al tempo stesso non risolve alcunchè e crea un bel pò di traffico sulla nomentana dove quel giorno dovevo passare io.
Wil
4.11.05
Una poesia per il fine settimana
Leggere e rileggere preferibilmente al mare o immaginando il mare.
Antico, sono ubriacato dalla voce
Antico, sono ubriacato dalla voce
ch'esce dalle tue bocche quando si schiudono
come verdi campane e si ributtano
indietro e si disciolgono.
La casa delle mie estati lontane,
t'era accanto, lo sai,
là nel paese dove il sole cuoce
e annuvolano l'aria le zanzare.
Come allora oggi in tua presenza impietro,
mare, ma non piú degno
mi credo del solenne ammonimento
del tuo respiro. Tu m'hai detto primo
che il piccino fermento
del mio cuore non era che un momento
del tuo; che mi era in fondo
la tua legge rischiosa: esser vasto e diverso
e insieme fisso:
e svuotarmi cosí d'ogni lordura
come tu fai che sbatti sulle sponde
tra sugheri alghe asterie
le inutili macerie del tuo abisso.
(Eugenio Montale, Ossi di seppia; Mediterraneo)
Antico, sono ubriacato dalla voce
Antico, sono ubriacato dalla voce
ch'esce dalle tue bocche quando si schiudono
come verdi campane e si ributtano
indietro e si disciolgono.
La casa delle mie estati lontane,
t'era accanto, lo sai,
là nel paese dove il sole cuoce
e annuvolano l'aria le zanzare.
Come allora oggi in tua presenza impietro,
mare, ma non piú degno
mi credo del solenne ammonimento
del tuo respiro. Tu m'hai detto primo
che il piccino fermento
del mio cuore non era che un momento
del tuo; che mi era in fondo
la tua legge rischiosa: esser vasto e diverso
e insieme fisso:
e svuotarmi cosí d'ogni lordura
come tu fai che sbatti sulle sponde
tra sugheri alghe asterie
le inutili macerie del tuo abisso.
(Eugenio Montale, Ossi di seppia; Mediterraneo)
2.11.05
La televisione ignora Pasolini...
...a 30 anni dalla morte
La televisione dedica poco spazio, nel trentennale della morte, al ricordo del grande scrittore, poeta, saggista, regista, giornalista e potrei andare ancora avanti, e soprattutto in orari poco fruibili al "grande pubblico" (dopo mezzanotte o alle otto di mattina).
Riprendiamo allora frammenti dagli "scritti corsari" in cui Pasolini si scaglia contro il mezzo televisivo, con un punto di vista, come al solito piu' attuale che mai.
La televisione dedica poco spazio, nel trentennale della morte, al ricordo del grande scrittore, poeta, saggista, regista, giornalista e potrei andare ancora avanti, e soprattutto in orari poco fruibili al "grande pubblico" (dopo mezzanotte o alle otto di mattina).
Riprendiamo allora frammenti dagli "scritti corsari" in cui Pasolini si scaglia contro il mezzo televisivo, con un punto di vista, come al solito piu' attuale che mai.
il ragazzo piccolo-borghese, nell’adeguarsi al modello "televisivo" che, essendo la sua stessa classe a creare e a volere, gli è sostanzialmente naturale, diviene stranamente rozzo e infelice. Se i sottoproletari si sono imborghesiti, i borghesi si sono sottoproletarizzati. La cultura che essi producono, essendo di carattere tecnologico e strettamente pragmatico, impedisce al vecchio "uomo" che è ancora in loro di svilupparsi. Da ciò deriva in essi una specie di rattrappimento delle facoltà intellettuali e morali.
La responsabilità della televisione in tutto questo è enorme. Non certe in quanto "mezzo tecnico", ma in quanto strumento del potere e potere essa stessa. Essa non è soltanto un luogo attraverso cui passano i messaggi, ma è un centro elaboratore di messaggi. È il luogo dove si fa concreta una mentalità che altrimenti non si saprebbe dove collocare. E attraverso lo spirito della televisione che si manifesta in concreto lo spirito del nuovo potere.
Non c’è dubbio (lo si vede dai risultati) che la televisione sia autoritaria e repressiva come mai nessun mezzo di informazione al mondo. Un giornale fascista e le scritte sui cascinali di slogans mussoliniani fanno ridere: come (con dolore) l’aratro rispetto a un trattore. Il fascismo, voglio ripeterlo, non è stato sostanzialmente in grado nemmeno di scalfire l’anima del popolo italiano; il nuovo fascismo, attraverso i nuovi mezzi di comunicazione e di informazione (specie, appunto la televisione), non solo l’ha scalfita, ma l’ha lacerata, violata bruttata per sempre…
1.11.05
Libro del mese
La storia siamo stati noi
Sto leggendo "La Storia" di Elsa Morante, un libro che giunge ai miei occhi proprio in un momento in cui mi stavo riappassionando alla storia della seconda guerra mondiale in Italia. La storia mi ha sempre affascinato ed in special modo ho sempre amato, piu' che i libri che narranno di battaglie e di date da ricordare, i racconti delle persone anziane che certi momenti li hanno vissuto ed il loro punto di vista che trascura spesso i grandi nomi ed e` molto circoscritto ma oltremodo realistico; negli ultimi tempi poi, anche per aver visto lo spettacolo di Ascanio Celestini "Storie di uno scemo di guerra" ho avuto voglia di saperne di piu'. "La storia" si insinua dunque in questo mio contesto di ricerca della storia raccontata e si sviluppa come il racconto dei fatti accaduti tra il 1941 agli anni '60 ad Ida Raimundo, donna rassegnata nella sua disperazione esistenziale e ai suoi figli, Nino ed Useppe che le danno la forza di andare avanti. Troviamo uomini e donne che lottano per la sopravvivenza, spesso appaiono come morti che camminano, che subiscono soprusi, sopraffazioni ed anche stupri od omicidi. Non si respira un`aria speranzosa, il libro e` alquanto triste, molti mi hanno raccontato di aver pianto leggendolo e rileggendolo. Per questo c`e` qualcuno che ha accusato l'autrice di aver giocato con i sentimenti dei lettori acuendo gli effetti drammatici o scanetando delle aspre polemiche per la sentita partecipazione alle vicende partigiane ma io credo che in questo modo Elsa Morante riesce a rendere con estremo realismo la vita di una donna semplice tra le rovine e le insensatezze della `Roma citta` aperta` di quel tempo. Noi siamo stati la storia, noi `umili`, noi `persone qualsiasi` poiche`il nostro dna, i nostri valori o riferimenti sono pregni del vissuto di chi ci ha preceduto. E`importante conoscerli meglio per conoscerci meglio. Buona lettura. Wil
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