La maremma e le terme.
Accoppiata vincente di un fine settimana di grandi festeggiamenti. Non è molto lontano, è un posto nuovo da visitare, scegliamo come alloggio, un agriturismo immerso nella natura. Siamo a Manciano, un comune sterminato, il centro abitato è distante almeno trenta chilometri dal luogo in cui troviamo il cartello stradale. Non si vede un'anima, campi e campi coltivati ed ogni tanto di qui o di là un'azienda, che è anche e sistematicamente un agriturismo. Sembra lontana Roma da qui, nel senso che è lontana la modernità del cemento. Abbiamo scelto bene. Ma il tempo non è clemente, pioggia, temporali, lampi, tuoni, non manca niente. Per la prima sera ci ristoriamo con un pò di specialità culinarie. Da queste parti va forte l'acqua cotta, una brodaglia gustosa, un minestrone rinforzato da uova e pane raffermo, poi si degustano ottimi primi, al sugo di lepre o di cinghiale o di anatra, sapori rustici, e poi le mitiche grigliate con bistecche di manzo e salsicce di maiale. Se ci mettete anche del buon vino della casa non c'è da lamentarsi. Ma descriviamo subito la giornata dedicata alle terme di Saturnia, tanto note, scopriremo perchè. Ci vuole un pò per arrivarci, da Manciano, ed è consigliabile godersi il viaggio andando piano con l'auto. Poco prima della meta scorgiamo, con meraviglia, le cascatelle, delle piccole pozze di acqua termale in uno scenario agreste fantastico. Lo stabilimento ufficiale è molto ben organizzato. Ci sono gli spogliatoi, la cassetta per mettere portafogli, chiavi ed effetti personali. Ci si spoglia e subito si è ai bordi dell'immensa serie di piscine d'acqua calda che è Saturnia. Dopo il primo tuffo, ah, si gode, ma proprio tanto, ah che piacere. Se non ci si va non si immagina, di piscina in piscina, idromassaggianti, funghi, acqua alta, bassa, media non ci si stanca mai. E si fanno le cinque e ancora non si vuole uscire, neanche con la pioggia che ti cade in faccia. Qui bisogna tornare di quando in quando.
Per la serata invece siamo ospiti della "Festa delle cantine" di Manciano che si svolge nel centro storico. Disseminate per tutto il borgo, che si dipana, come tutti i paesini collinari, in maniera piramidale, le cantine, piccole grotte, colme di vino e prodotti tipici che vengono distribuiti ai visitatori in cambio di una piccola offerta. Diversificando l'assaggio, da cantina a cantina ,dai fritti di vario tipo, all'acqua cotta, alle bruschette, ai fagioli,ai panini con salsiccia, dolci e via dicendo ad accompagnare le leccornie si esibiscono gruppi musicali e cori poco piu' che improvvisati. Le canzoni, di quelle che la goliarda piu' irriverente ama di piu', tipo le varie "Le osterie" oppure una che par si chiami "La norma", oppure "El torero" tutte a sfondo sessual-novat. Divertente, irriverente ed inebriante... Una sana mbriacata come quando si era giovani, rinvigorisce.
Per il giorno di partenza torniamo alla cultura, scegliamo di passare la mattinata presso un vicino borgo , Pitigliano, arrocato in maniera strepitosa su un blocco di tufo. L'impatto è notevole, soprattutto se si viene da Manciano, fermandoci un chilometro prima di arrivare, presso una chiesetta, da dove si può fare una bella foto, c'è pure un bel gattone che si lascia accarezzare dai turisti. Pitigliano è un borgo affascinante, come ce l'aspettiamo noi, turisti della domenica, con stradine strette, case antiche con i fiori sui balconi e alle finestre, chiesette carine. Pitigliano è detta "La piccola Gerusalemme" per la sua tradizione ebraica che risale al '400. Conserva un piccola il ghetto, con la sinagoga ed un museo di cultura ebraica con gli ambienti originari della tradizione. Come non citare poi palazzo Orsini, situato al centro del paese con la sua importante mole. Ma soprattutto, essendo un weekend dedicato al relax e agli ozi, abbiamo apprezzato i negozi di prodotti tipici, acquistando miele, legumi e formaggi. Insomma un weekend rilassante e gustoso
Nessun commento:
Posta un commento