Il pranzo di ferragosto di G. Di Gregorio a Piazza Fiume.
Che piacere quando ti scontri con questo genere di film. Gradevole, scorrevole, leggero, pulito, una vera rarità. Il bravissimo Gianni Di Gregorio, che come attore si rivela formidabile, ha inventato una storiella perfetta, di raro candore. Metti quattro vecchiette arzille ed un bamboccione un pò in là con gli anni, metti un quartiere come Trastevere a Ferragosto e d'incanto ti ritrovi una commedia divertente e scansonata come non si ricordava da anni. In un festival veneziano che quest'anno è parso ai critici molto scarso, si è fatto strada questo film spumeggiante di cui hanno subito iniziato a parlare. Si tratta di una piccola produzione, fatta con pochi soldi, che ha avuto la luce grazie al regista di Gomorra, Matteo Garrone e che è diretto da uno dei suoi sceneggiatori, il protagonista Gianni di Gregorio. Subito uscito in poche sale ha mietuto consensi su consensi, perchè è impossibile resistervi. Così si decide di impiegare un bel sabato pomeriggio di fine settembre a piazza Fiume, un pò alla Rinascente, visto che giusto che sei lì devi accoppiare l'utile al dilettevole e successivamente al Mignon, uno dei miei cinema preferiti. Dopo due ore passate tra borse, borsette, ombrelli, abiti e profumi puoi gustarti un pò di aria di una delle zone che preferisco a Roma, magari un bell'aperitivo e subito dopo entrare in sala. L'idea è gagliarda, ma l'interpretazione di questi attori improvvisati è superiore delle attese. Un signore sessantenne che vive con la madre, alcuni suoi amici che non sanno dove piazzare le loro di madri per il ponte ferragostano e il film è fatto. Il protagonista poi è davvero un "personaggio" : elegante ma bevitore, abile in cucina, un romano di una volta. Bei dialoghi, bravissime le vecchiette, una un pò nobildonna, una con un pò di demenza senile, un'altra impasticcata e messa a dieta dal figlio, un'altra ancora passionale ed amante del divertimento e se ci aggiungiamo pure l'alcolizzato amico barbone del protagonista, carinissimo abbiamo messo su un bel gruppo. Il luogo, la magnifica vuota Trastevere d'estate è una cornice magnifica ed anche metaforica. Esci e ti senti quella sensazione di buonumore che fa tanto bene di questi tempi.
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