Segni e Valmontone
Domenica di bel tempo di inizio novembre, giornata da impiegare in una gitarella. La meta di questa volta è Segni, paese noto per Lotario di Segni, il mitico Innocenzo III, "protettore" di Federico II. Visto che non abbiamo fretta e visto che amiamo la lentezza, cerchiamo di seguire dapprima la via Prenestina e poi la via Casilina, le due nobili arterie consolari, fin oltre le colonne d'Ercole del Gra scoprendo cosa si cela dall'altra parte. Incontriamo le belle colline dei castelli dalle bronzee vigne e poi il paesino di Colonna, l'antica Labico, fino a giungere a Valmontone. Da qui raggiungiamo Colleferro, cittadina molto estesa, nota ai piu' per l'inceneritore che non passa certo inosservato. Salendo salendo, dopo aver superato una collina castagnifera, priva di abitazioni si giunge al centro abitato. Piu' moderno e mal urbanizzato ai lati, interessante al centro, come tutti i borghi che hanno subito trasformazioni nel tempo. Parcheggiamo e saliamo in vetta. Qui c'è tutta un'area ben attrezza per pic nic con vista sulla Valle del Sacco, quella famosa per gli sversamenti industriali nel fiume, altamente inquinanti, che peccato! Da quassù la vista è strepitosa. Iniziamo la scoperta del luogo, scorgendo subito le antiche mura megalitiche o ciclopiche che cingevano l'acropoli della città. Grossi massi di pietra riscontrabili in varie zone del paese. C'è un'antica cisterna molto vasta dove fino a pochi anni fa si svolgeva la giostra del maialetto che per fortuna del maialetto e sfortuna nostra è stata bandita. Di fronte la bella chiesetta di San Pietro anticipata da una caratteristica scalinata. Antistante la chiesa una piccola piazza ed il vescovato che da centinaia di anni ha sede in questa città, scorgiamo anche un pò di seminaristi che in mezzo al mortorio generale non passano inosservati. Di qui ci si può sbizzarrire a scendere per le stradine scoscese tra le case e le piazzette ma bisogna poi essere energici ed avere gambe forti per risalire. Per trovare la piazza centrale bisogna scendere fino alla porta maggiore e risalire per una stretta e ripida ma suggestiva via principale fino alla cattedrale seicentesca di Santa Maria Assunta. Al bar di fronte ci si può fermare per un caffè e raccogliere informazioni importanti da parte di gentili avventori del locale. L'informazione che ci interessava particolarmente era la strada verso la "Porta saracena" il monumento piu' noto di Segni, che faceva parte delle antichissime mura ciclopiche. Una volta terminata la perlustrazione possiamo proseguire e visto che non è ancora notte e visto che è di strada ci fermiamo al mega outlet di Valmontone per vedere di che si tratta. Bè tutto sommato è meglio di quello che pensavo, con un filino di pregiudizio. Sono casettine in vario stile, realizzate non in muratura, credo in cartongesso, che compongono una piccola cittadina dell'abbigliamento e non solo. I prezzi sono discreti, la scelta è notevole, non si sta al chiuso del grande centro commerciale. L'unico problema è che c'è un sacco di gente, un sacco di macchine un sacco di confusione. Però è una scoperta. Ci ritornerò
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