Concertone del primo maggio
Il primo maggio è molto adatto alla scampagnata, all'uscita fuori porta, o ad un viaggio di piu' giorni sfruttando, se capita, un ponte. Ma se, per un motivo o per un altro, per noia o per lavoro si rimane in città, una capatina al concertone non è una pessima idea. L'occasione è anche buona per fare due passi dalle parti de via Merulana, quella der Pasticciaccio, o svirgolare un pò verso l'Esquilino. Si va nel tardo pomeriggio che sennò non si regge fino a sera. Fa sempre uno strano effetto tuffarsi in questo mondo fatto di musica che si sente da un chilometro di distanza, da una marea umana che si muove, beve, fuma e fa pipì. Da una parte una serie di furgoncini che riscaldano montagne di panini con salsiccia, nella calca una mandria di ambulanti che si fanno strada energicamente trasportando un carretto di lattine e ghiaccio . Gente ubriaca, fumata, tatuata, inanellata, griffata, quasi tutti ragazzini o poco piu'. L'eccesso è giovane si sa. Si ha il tempo di ascoltare qualche scampolo di un gruppo sconosciuto che si va in pausa. Questa è l'occasione per fuggire un pò dal caos, e se ne sente il bisogno nonostante si stia ai margini della piazza. Rifocillati e ristorati mentalmente si torna al concertone in un'atmosfera che nel frattempo è cambiata. Ci accorgiamo del palco e degli schermi luminosi installati che lo rendono uno dei piu' belli degli ultimi tempi. L'effetto è molto piacevole e il primo artista, Paolo Nutini, canta qualcosa di allegro che rende festosa la serata. A seguire Carmen Consoli che a me non è mai dispiaciuta e dal vivo è sempre brava. Ci guardiamo attorno, l'età media è cresciuta e l'oscurità attenua le differenze. Finalmente i Baustelle, che riescono ad essere orecchiabili e raffinati allo stesso tempo, si inizia a cantare a voce alta. E poi l'exploit di Vinicio Capossela che come sempre allestisce quello che non è un semplice concerto ma una rappresentazione in musica. Coinvolti dalla musica, si salta, si balla, si canta, si suda, ci si emoziona. Una bella serata, peccato che i tram terminano presto il loro servizio.
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