29.6.09

Flussi e coscienze

Gita al faro di Virginia Woolf

Tra i libri che ho comprato da alcuni anni e che magari non stavano nel mio percorso ideale di lettura c'era anche questo "Gita al Faro" di Virginia Woolf. Succede che ad un certo punto i libri che prendono troppa polvere in libreria li metto in lista di lettura. Tutto sommato non ho fatto male, anche se non è stata una passeggiata. La scrittrice effettivamente è dotata di un eleganza raffinata. Non amo molto il tema della famiglia borghese inglese col seguito di artisti e filosofi e i loro hobbies antiquati. Ma bisogna dar atto che una volta che ci si libera di alcuni preconcetti si può auscultare il famoso "flusso di coscienza" dei protagonisti. Tra questi la signora Ramsay carismatica e affascinante, la padrona di casa verso la quale ci si rivolge con deferenza e rispetto poi c'è suo marito professore severo e serioso che valuta troppo pericoloso avventurarsi verso il faro con quel tempo, scontentando così il figliolo più piccolo. Otto figli ed un'altra schiera di personaggi, dalla pittrice di un quadro mai finito Lily Briscoe, al poeta Carmichael a Charles Tansley dei quali vengono scandagliate le profondità emozionali, le intenzioni, i pensieri. Il grosso del romanzo è nel primo capitolo, poi c'è uno strano capitolo intermedio con eventi storici, tra i quali la prima guerra mondiale, che decimano l'allegra compagnia. Infine il terzo capitolo dove si cerca di raggiungere il famoso faro a dieci anni di distanza dal primo capitolo. Manca la signora Ramsay che nel frattempo è morta, ma la sua presenza domina ancora i sentimenti dei personaggi rimasti. Non c'è che dire, la lettura a tratti mi ha proprio affascinato, ma resto dell'idea che non è questa la mia meta letteraria. Per concludere è indubbio che Virginia Woolf è incredibile per come riesce a dipingere ogni respiro dei protagonisti con una sensibilità che è prima di tutto femminile e poi è da grande scrittrice.

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