Vitorchiano e Viterbo
Eh sì. Il piperino è la pietra con cui sono stati edificati i centri storici di molti paesini del viterbese. Così una gita domenicale che vedeva come località di arrivo Vitorchiano ci ha fatto scoprire queste zone. La strada la sappiamo già. Si prende la A1, ci si ferma ad Orte e poi la Orte-Viterbo, in un ora e qualcosa ci siamo. Vitorchiano è un paese piccolo, un pò nascosto, semplice, però stupisce che ad accoglierci sia addirittura una statua dell'isola di Pasqua costruita in peperino e situata nella piazzetta antistante le mura merlate che lo cingono. La visita può durare un'oretta, ci sono delle belle chiese, fontane, viuzze, palazzi medievali e i belvedere da cui si ammira la gola del fosso di Acquafredda. Si incontrano alcuni residenti soprattutto anziane vecchiette che siedono fuori casa. Salutiamo e visto che c'è tempo decidiamo di spostarci nel capoluogo della Tuscia.
Viterbo ci accoglie in maniera fastosa, in questo abbiamo sempre molta fortuna, dato che è in corso una festa paesana centrata su artigianato, cibo biologico, solidarietà e spettacoli musicali. Davvero bella bella bella, Viterbo, che ci appare subito come un'estensione del paesino precedente, stessi colori, stessa pietra, ma addentrandoci, si scoprono alcuni capolavori : il noto palazzo dei papi e la gotica loggia delle benedizione nella meravigliosa piazza San Lorenzo, il duomo stesso e poi al tramonto rimaniamo colpiti dal meraviglioso scintillio di piazza San Pellegrino, un gioiellino, tra i massimi esempi di piazza medievale in Italia. Qui e là scorgiamo torri, chiese, palazzi notevoli e piazze, ma non abbiamo tempo per approfondire. Uno scultore ci piace proprio tanto, usa legno riciclato e fa dei veri e propri capolavori, peccato abbia dimenticato il nome. Assaggiamo qui e lì un pò di formaggio, pane e olio e ci soffermiamo su qualche mercatino solidale, e poi andiamo via certi di tornare con piu' calma e tempo.
Saluti.
Wil
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