20.3.06

Qualcosina di pesantuccio

La donna del mare di Ibsen

Ibsen mi mancava ed ora non mi manca piu'. Il teatro non è il mio forte e dunque mi viene spesso la voglia di recuperare assistendo a spettacoli di grosso calibro. Solo che bisogna fare i conti con la propria resistenza alla fatica. Per il primo atto ce l'ho fatta egregiamente e mi sono anche appassionato alla vicenda, ma il secondo atto l'ho subito tutto come un sogno che disturbava(allietava) il mio sonno. Troppo lungo, non finiva mai, roba del genere va vista di mattina. Però di sostanza ce n'è tanta : esseri umani stranieri gli uni agli altri bisognosi di poter toccare con mano la propria vita e fra tutti, Ellida, che, in un delirio visionario, attende un segnale dal passato da colui che è “straniero”. Spettacolo sulla distanza tra "il tempo interiore” e “il tempo esteriore”, tra l'intimità e la realtà che crea un attesa spasmodica di qualcosa che li ricongiunga. E alla fine la realtà prende il sopravvento....
Da vedere, ma fatevi un sonnellino prima, dura due ore e mezza!!! ;-)
Wil

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