La guerra di Mario by Antonio Capuano
Penso che dovremmo vedere piu' film italiani. La mia è anche un'autocritica visto che ultimamente ne ho visto davvero pochi e poi quando te ne capita uno come "La guerra di Mario" ne vale davvero la pena. La commovente storia del piccolo e disadattato Mario nato a Ponticelli e dato in affidamento ad una coppia benestante dei quartieri alti di Napoli rivela ancora una volta la qualità della scuola registica partenopea. Il film è incentrato sul tema dell'anarchia educazionale, che ricorda in certi frangenti il Jean Vigo di "Zero de conduite", lanciando una critica ad insegnanti e psicologi poco aperti e troppo legati ai loro sistemi di riferimento. A queste figure conservatrici si contrappone la mamma affidataria, una Valeria Golino di grande qualità interpretativa, insegnante di storia dell'arte che, per amore e convinzione, asseconda le tendenze scugnizzesche del bambino mettendo in difficoltà la relazione col suo compagno. C'è poesia e c'è realismo in questa storia che commuove e fa arrabbiare, ma fa anche sorridere; un film che andrebbe molto bene come fiction televisiva e questo può essere sia una critica che un elogio, dipende dai punti di vista.
Forza Capuano e forza Napoli.
Wil
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