Match point di Woody Allen
Negli ultimi anni ho evitato di vedere i film di Woody Allen, troppi, uno ogni anno, per essere diversi l'uno dall'altro. Però in questo caso, ne parlavano bene, lui non c'è nel cast degli attori, e allora sono andato al cinema. Con la vecchiaia le battute sono sparite per fare posto ad un vero e proprio noir, che resta però commedia per tre quarti del suo svolgimento. Nel finale infatti c'è un cambio di ritmo notevole, per costruzione drammatica, suspence e tragicità. Sono rimasto colpito, davvero non mi aspettavo un crescendo emotivo del genere, avevo già liquidato il film come commedia brillante ben diretta, ma molto classica. Come novità a far da cornice al tutto ,incastonate tra le scene del film, ascoltiamo una serie di arie d'opera da Bizet Donizetti, Verdi alcune cantate sontuosamente da Enrico Caruso.
La fortuna, artefice e responsabile delle vite umane è uno dei motivi di fondo dell'opera che narra l'ascesa sociale di un giovane irlandese che con cinismo e avidità approda alla corte di una ricchissima e colta famiglia inglese. Ma c'è di piu'... Buona visione.
Wil
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