31.1.06
Concerto degli Indaco
Sabato sono stato al concerto all'Auditorium nella sala Petrassi degli Indaco un gruppo di "world music" romano guidato da Mario Pio Mancini e Rodolfo Maltese. Tra componenti del gruppo e ospiti si è formata una nutritissima colonia di musicisti alle prese con svariati strumenti dai classici basso, chitarra e batteria agli etnici bouzouki, cornamusa, organetto per non parlare delle straordinarie(nel vero senso della parola) percussioni di dai suoni piu' strani possibili. Ma la chicca della serata-compleanno del gruppo, dieci anni ben portati, sono stati i tre ospiti cantanti : Francesco di Giacomo, Rosie Wiederkehr e Raiz che sono tra le voci piu' belle nel panorama italiano. Suoni avvolgenti, sentori di deserto, di mercati arabi, di terre arse dal sole. Bella musica. Wil
27.1.06
E' tornato e' tornato!
Vinicio Capossela - Ovunque proteggi
L'attesa è stata lunga, ma è sempre un bene che l'artista si prenda il maggior tempo possibile per elaborare al meglio la propria opera. Non amo quelli che fanno un album o un film ogni anno. Come nelle precedenti produzioni e ancor di piu' la sua musica è barocca, ricco di brani diversi provenienti da ambiti sia, geografici che storici diversi, ma legati assieme dalla ricerca nelle tradizioni popolari sia musicali che religiose o pagane. Si va da "Ovunque proteggi" che da il titolo al disco, una dolce ed emozionante beguine che accoglie, proteggendoli, i "peccatori" sulla strada tortuosa della redenzione a "L'uomo vivo" allegro inno, suonato con la banda, per la sincretica festa della Resurrezione di Scicli, ai ritmi incalzanti della russa "Moskavalza" per passare poi alla musica mediorentale della biblica "Non trattare" e, insomma, bisogna ascoltarle tutte. Alcune tracce sono piu' ostiche, per l'uso di sonorità piu' dure e dissonanti altre invece sono ballabili e cantabili, ma tutte mi sembrano molto ben elaborate con grande ricercatezza. Per cui il mio primo giudizio è molto soddisfacente, ma non avevo dubbi. Ascoltatelo.
Wil
L'attesa è stata lunga, ma è sempre un bene che l'artista si prenda il maggior tempo possibile per elaborare al meglio la propria opera. Non amo quelli che fanno un album o un film ogni anno. Come nelle precedenti produzioni e ancor di piu' la sua musica è barocca, ricco di brani diversi provenienti da ambiti sia, geografici che storici diversi, ma legati assieme dalla ricerca nelle tradizioni popolari sia musicali che religiose o pagane. Si va da "Ovunque proteggi" che da il titolo al disco, una dolce ed emozionante beguine che accoglie, proteggendoli, i "peccatori" sulla strada tortuosa della redenzione a "L'uomo vivo" allegro inno, suonato con la banda, per la sincretica festa della Resurrezione di Scicli, ai ritmi incalzanti della russa "Moskavalza" per passare poi alla musica mediorentale della biblica "Non trattare" e, insomma, bisogna ascoltarle tutte. Alcune tracce sono piu' ostiche, per l'uso di sonorità piu' dure e dissonanti altre invece sono ballabili e cantabili, ma tutte mi sembrano molto ben elaborate con grande ricercatezza. Per cui il mio primo giudizio è molto soddisfacente, ma non avevo dubbi. Ascoltatelo.
Wil
25.1.06
Ammazza!!!
Gita alla Reggia di Caserta
Imponente, impressionante, enorme, regale, bè effettivamente si possono sprecare molti aggettivi per questo famoso complesso monumentale.
Domenica scorsa sono stato per la prima volta (so che molte persone ci sono andate in gita con la scuola ma io no) alla Reggia di Caserta. Carlo III di Borbone aveva davvero pensato in grande, sfidando in grandiosità la reggia di Versailles e cercando al tempo stesso di edificarsi una residenza lontano dal mare per difendersi dagli attacchi della marina britannica. Il geniale architetto Vanvitelli e i suoi successori, visto che la costruzione ha preso almeno due secoli, il settecento e l'ottocento, hanno fatto il resto. Ho acquistato il biglietto completo per la visita guidata al palazzo e l'accesso al parco e tutto sommato dieci euro sono un prezzo onesto. La guida ben preparata ci ha illustrato le molte stanze del palazzo con dovizia di particolari storici, artistici e pettegolistici, la visita è stata quindi molto piacevole. Il parco è quasi impossibile da visitare tutto in una mattinata, soprattutto se si va a piedi, ma bisogna vedere assolutamente il giardino inglese, specialmente se si è un pochino appassionati di botanica e poi ci si può rilassare quanto si vuole sull'erbetta e farsi uno spuntino, ma consiglio vivamente di farlo in mesi piu' caldi di gennaio.
Wil
Imponente, impressionante, enorme, regale, bè effettivamente si possono sprecare molti aggettivi per questo famoso complesso monumentale.
Domenica scorsa sono stato per la prima volta (so che molte persone ci sono andate in gita con la scuola ma io no) alla Reggia di Caserta. Carlo III di Borbone aveva davvero pensato in grande, sfidando in grandiosità la reggia di Versailles e cercando al tempo stesso di edificarsi una residenza lontano dal mare per difendersi dagli attacchi della marina britannica. Il geniale architetto Vanvitelli e i suoi successori, visto che la costruzione ha preso almeno due secoli, il settecento e l'ottocento, hanno fatto il resto. Ho acquistato il biglietto completo per la visita guidata al palazzo e l'accesso al parco e tutto sommato dieci euro sono un prezzo onesto. La guida ben preparata ci ha illustrato le molte stanze del palazzo con dovizia di particolari storici, artistici e pettegolistici, la visita è stata quindi molto piacevole. Il parco è quasi impossibile da visitare tutto in una mattinata, soprattutto se si va a piedi, ma bisogna vedere assolutamente il giardino inglese, specialmente se si è un pochino appassionati di botanica e poi ci si può rilassare quanto si vuole sull'erbetta e farsi uno spuntino, ma consiglio vivamente di farlo in mesi piu' caldi di gennaio.
Wil
23.1.06
Tre quarti di commedia e un quarto di thriller
Match point di Woody Allen
Negli ultimi anni ho evitato di vedere i film di Woody Allen, troppi, uno ogni anno, per essere diversi l'uno dall'altro. Però in questo caso, ne parlavano bene, lui non c'è nel cast degli attori, e allora sono andato al cinema. Con la vecchiaia le battute sono sparite per fare posto ad un vero e proprio noir, che resta però commedia per tre quarti del suo svolgimento. Nel finale infatti c'è un cambio di ritmo notevole, per costruzione drammatica, suspence e tragicità. Sono rimasto colpito, davvero non mi aspettavo un crescendo emotivo del genere, avevo già liquidato il film come commedia brillante ben diretta, ma molto classica. Come novità a far da cornice al tutto ,incastonate tra le scene del film, ascoltiamo una serie di arie d'opera da Bizet Donizetti, Verdi alcune cantate sontuosamente da Enrico Caruso.
La fortuna, artefice e responsabile delle vite umane è uno dei motivi di fondo dell'opera che narra l'ascesa sociale di un giovane irlandese che con cinismo e avidità approda alla corte di una ricchissima e colta famiglia inglese. Ma c'è di piu'... Buona visione.
Wil
Negli ultimi anni ho evitato di vedere i film di Woody Allen, troppi, uno ogni anno, per essere diversi l'uno dall'altro. Però in questo caso, ne parlavano bene, lui non c'è nel cast degli attori, e allora sono andato al cinema. Con la vecchiaia le battute sono sparite per fare posto ad un vero e proprio noir, che resta però commedia per tre quarti del suo svolgimento. Nel finale infatti c'è un cambio di ritmo notevole, per costruzione drammatica, suspence e tragicità. Sono rimasto colpito, davvero non mi aspettavo un crescendo emotivo del genere, avevo già liquidato il film come commedia brillante ben diretta, ma molto classica. Come novità a far da cornice al tutto ,incastonate tra le scene del film, ascoltiamo una serie di arie d'opera da Bizet Donizetti, Verdi alcune cantate sontuosamente da Enrico Caruso.
La fortuna, artefice e responsabile delle vite umane è uno dei motivi di fondo dell'opera che narra l'ascesa sociale di un giovane irlandese che con cinismo e avidità approda alla corte di una ricchissima e colta famiglia inglese. Ma c'è di piu'... Buona visione.
Wil
18.1.06
Sicilia, prima meta del Settecento.
Dacia Maraini - La lunga vita di Marianna Ucrìa
Qualche anno fa, avevo visto l’adattamento cinematografico di Roberto Faenza, in realtà mi ero addormentato per la stanchezza accumulata in una giornata di studio e per la noia che mi provoca in genere un film in costume. Da quel momento mi ero sempre ripromesso di rivederlo o ancor meglio di leggere il libro ed ecco che ci sono riuscito.
Il romanzo di Dacia Maraini, forse il piu' famoso e il meglio riuscito, è un succulento ed odoroso approdo nel settecento siciliano alla corte della duchessa “mutola” Marianna della nobile e prestigiosa famiglia degli Ucrìa. Leggendolo occupiamo con la fantasia le stanze dei ricchi e nulla(o poco)facenti signorotti aristocratici del Regno di Sicilia, e da queste altezze tendiamo lo sguardo alla classe servile che ne permette, a costo di duro lavoro, l’agio ed il lusso. Ma il libro è anche una attenta e minuziosa analisi della condizione femminile, Dacia Maraini scrive "da femmina" un libro "per femmine" descrivendo la storia di "una femmina" colta, coraggiosa e appassionata alle prese con la cultura maschilista imperante. Carico di sfumature, scritto con molta cura dei dettagli, a tratti può risultare noioso ad un "maschio" come me, ma solo a tratti. Buona lettura.
Wil
Qualche anno fa, avevo visto l’adattamento cinematografico di Roberto Faenza, in realtà mi ero addormentato per la stanchezza accumulata in una giornata di studio e per la noia che mi provoca in genere un film in costume. Da quel momento mi ero sempre ripromesso di rivederlo o ancor meglio di leggere il libro ed ecco che ci sono riuscito.
Il romanzo di Dacia Maraini, forse il piu' famoso e il meglio riuscito, è un succulento ed odoroso approdo nel settecento siciliano alla corte della duchessa “mutola” Marianna della nobile e prestigiosa famiglia degli Ucrìa. Leggendolo occupiamo con la fantasia le stanze dei ricchi e nulla(o poco)facenti signorotti aristocratici del Regno di Sicilia, e da queste altezze tendiamo lo sguardo alla classe servile che ne permette, a costo di duro lavoro, l’agio ed il lusso. Ma il libro è anche una attenta e minuziosa analisi della condizione femminile, Dacia Maraini scrive "da femmina" un libro "per femmine" descrivendo la storia di "una femmina" colta, coraggiosa e appassionata alle prese con la cultura maschilista imperante. Carico di sfumature, scritto con molta cura dei dettagli, a tratti può risultare noioso ad un "maschio" come me, ma solo a tratti. Buona lettura.
Wil
13.1.06
Mostra consigliata
Pasolini al museo di Roma in Trastevere
Fino al 22 gennaio, spero sia prolungata, c'è una bella mostra dedicata a Pasolini e alla Roma che lo ha ospitato. Affascinanti fotografie in bianco e nero, filmati delle Teche Rai e testi autografi del poeta scomparso. Le immagini tratte dai set dei suoi film, dai suoi viaggi, dagli incontri con gli amici intellettuali Moravia, Maraini, Laura Betti, Ungaretti, Fabio Mauri e soprattutto foto proletarie, di borgate, di donne e uomini dei quartieri periferici di Roma degli anni '60 e '70.
Ci sono andato domenica scorsa e c'erano tantissime persone, ciò mi ha fatto molto piacere. Ve lo consiglio per il fine settimana: costa 6 euro e vi fate una pure bella passeggiate a Trastevere!
Wil
Fino al 22 gennaio, spero sia prolungata, c'è una bella mostra dedicata a Pasolini e alla Roma che lo ha ospitato. Affascinanti fotografie in bianco e nero, filmati delle Teche Rai e testi autografi del poeta scomparso. Le immagini tratte dai set dei suoi film, dai suoi viaggi, dagli incontri con gli amici intellettuali Moravia, Maraini, Laura Betti, Ungaretti, Fabio Mauri e soprattutto foto proletarie, di borgate, di donne e uomini dei quartieri periferici di Roma degli anni '60 e '70.
Ci sono andato domenica scorsa e c'erano tantissime persone, ciò mi ha fatto molto piacere. Ve lo consiglio per il fine settimana: costa 6 euro e vi fate una pure bella passeggiate a Trastevere!
Wil
12.1.06
Il passato che non ti aspetti...
History of Violence di David Cronenberg
Inizia il film ed è già finito, non ci si accorge quasi del tempo trascorso, tanto si è presi da questa storia che ci coinvolge profondamente a livello emotivo e che sembra lasciarci qualche ematoma sul nostro corpo tale è la cruenza delle immagini. Il titolo stesso ci avverte, una storia violenta, ed il film sicuramente non si risparmia in quanto a cazzotti, pistolettate in faccia, brandelli di carne, sangue e odio come succede in molti thriller americani. E come nei vecchi western americani c'è l'eroe che difende l'amata famiglia dai cattivi, dal male che è presente in ogni angolo degli Stati Uniti d'America anche in un paesino tranquillo tra vacche e cavalli. Il male però è soprattutto dentro di noi, nasce dal nostro vissuto ed ogni tentativo di emendarlo non è sufficiente. Questi ingredienti di per sè non giustificano il valore del film, che sta nella crudezza e pulizia delle immagini, nella bravura dei protagonisti, Viggo Mortensen e Maria Bello, grandissimi nelle scene di sesso, che è messa spesso a braccetto con la violenza perchè la pulsione scatenante è simile, nei tempi del montaggio e nell'essenzialità delle scene, nessuna fine a se stessa, inserite in una perfetta costruzione , senza cedimenti e senza compiacimenti.
Per finire, il film piacerà molto anche ad un mio vecchio amico che diceva "la bellezza del film è data dal numero dei morti ammazzati" oppure ne citava le quattro componenti necessarie "Sesso, violenza, azione, ironia".
Wil
9.1.06
In giro tra Marche e Abruzzo
In questi giorni di vacanza, ho avuto modo di fare piccoli viaggi dalle mie parti avendo come base Garrufo, il mio spettacolare paese e ,siccome si trova a due passi dalla regione Marche, ho piu' volte varcato i confini. Iniziamo da Ascoli Piceno, città che conosco bene, ma che questa volta ho visitato con la guida rossa del Touring Club scoprendo una serie di chiese romaniche e di torri medievali a cui non avevo mai fatto troppo caso o addirittura non avevo mai visto. Comodissimo come punto di partenza il parcheggio Torricella a ridosso del torrente Castellano che lambisce la città a sud-ovest, ed anche economico: 1 euro per 4 ore di sosta; da qui in cinque minuti siamo già tra piazza Arringo e Piazza del Popolo (quest'ultima a detta di alcuni la piu' bella piazza d'Italia) i due salotti cittadini, stupendi palcoscenici medieval-rinascimentali. Ma come dicevo prima ho scoperto stavolta diverse chiese romaniche, ad Ascoli ce ne sono sedici, di notevole valore, tra le altre segnalo S.Venanzio e Anastasio, dalla particolarissima facciata e Santa Maria inter Vineas. Per finire va fatta una passeggiatina alla scoperta delle molte torri gentilizie che restano al di qua di porta Solestà, pare che anticamente ce ne fossere piu' di cento, prima che Federico II nel 1242 ne facesse distruggere, come dice la tradizione, novantuno. Non poteva mancare una capatina al Bazar dell'Assassino, negozione dai prezzi imbattibili :-) Ascoli è proprio bella.
Altro giorno, altra visita, questa volta in Abruzzo a Civitella del Tronto bel paesino del Teramano che conserva i resti dell'ultima fortezza borbonica strappata all'assalto dell'esercito regio. Con una nebbia incredibile il paesaggio che (non) si vede dall'alto della costruzione militare è quanto mai affascinante così come la visita negli antichi alloggi militari e al museo della fortezza dove trovano posto antiche uniformi ed armi del regno delle due Sicilie. E' bello anche salire e scendere per le antiche e piccole stradine del paese, ce n'è una che dicono la piu' stretta d'Italia.
L'ultimo viaggetto, tornando nelle Marche, questa volta a Fermo , città storicamente nemica di Ascoli. Non ci ero mai stato e ne avevo sempre sentito parlare, davvero molto ben architettata a livello urbanistico addossata ad un colle che guarda il mare. Dominata dall'alta acropoli del Girfalco dal duomo che seppure rifatto quasi completamente nell'ottocento conserva resti delle antiche fabbriche, dal periodo paleocristiano a quello gotico. Non può mancare una visita a Piazza del Popolo, centro della cittadina, e l'ingresso nel museo civico: peccato che l'opera piu' importante,la Natività di Rubens, era in giro per mostre, ma ci si può rifare gli occhi con qualche pittore marchigiano del '500 e un bell'arazzo fiammingo. Molto interessante è stata poi la visita alle antiche cisterne romane, spazi enormi, progettati con grande ingegno architettonico ed idraulico quasi duemila anni fa.
Non si finisce mai di sorprendersi per le bellezze che ci circondano! A presto. Wil
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