Sono tornato a leggere Dostoevskij per andare sul sicuro. A suo tempo avevo comprato diversi suoi libri che tenevo ad ammuffire in libreria. Ho estratto così i due volumi de "I Demoni", che qualcuno legge con l'accento sulla "e" e qualcun altro sulla "o", e me ne sono appassionato. La prima parte mi è sembra molto melò, quasi quasi un romanzo "da femmine", un romanzo ottocentesco classico, poi un pò alla volta è prevalsa la matrice politico-sociale dell'opera. Come al solito i personaggi sono molti, e tutti con i nomi russi che, una volta col patronimico una volta col diminutivo, sembrano proliferare a dismisura, c'è da stare attenti. Ma a parte queste piccole difficoltà e nonostante la complessità delle vicende, e dell'ambientazione storico geografica che ad un lettore non proprio russista può sfuggire, la lettura coinvolge parecchio. C'è ritmo, passione, azione, ammazzamenti, ma anche e soprattutto stategia politica, riflessioni filosofiche, crisi spirituali. I personaggi sono fortemente caratterizzati e ti si legano come e piu' di un buon serial televisivo, senza che, per questo, l'opera perda da qualche parte un pizzico di qualità. Solo un grande autore riesce in ciò. Come non rimanere avvinghiati all'enigmatico e folle Nikolaj Stavroghin, un pò il cardine del romanzo sempre in lotta col mondo e con la società fino a diventare apatico e indifferente a tutto; come non divertirsi, nella parte iniziale con Stepan Trofimovic e la sua mecenate la “generalessa” Varvara Petrovna e commuoversi nel loro finale ; come non parteggiare per quella specie di società segreta che anticipa i moti rivoluzionari russi di inizio novecento, composta da varie anime : Pëtr Stepanovic il capo cinico e violento, Kirillov mistico nichilista e distruttivo, che dimostra la non esistenza di Dio attraverso il suicidio cosciente, Šatov, liberalista che abbraccia la causa del grande popolo russo, ma anch'esso tormentato e mal destinato per citarne alcuni. Una serie di uomini ossessionati, posseduti, con animi confusi, sconvolti, per la ricerca snervante dell'idea di libertà e giustizia. Mi piacerebbe vederli nella società italiana attuale, intellettuali di questo calibro, che, si organizzano con la stessa veemenza, nostante contraddizioni e violenze intestine, per ribaltare l'establishment cristallizato, il vecchiume secolarizzato che ci domina e ci guida. Le odierne superficialità e menefreghismo, vuoto di pensiero e di dignità sono proprio all'opposto delle pulsioni che animavano i nostri tormentati demoni. Ma chissà in un futuro non troppo remoto......
Alcune citazioni :
"L'elevatezza della struttura umana favorisce
talvolta anche l'inclinazione verso i pensieri cinici, non fosse altro che per la varietà degli sviluppi"
«Avete mai visto una foglia d’albero? Io ne ho vista or non è molto una gialla, un po’ verde, agli orli era marcita. Il vento la portava. Quando avevo dieci anni, d’inverno chiudevo gli occhi apposta e mi rappresentavo una foglia verde, lucente, con le venettine, e il sole splendeva. Aprivo gli occhi e non credevo, perché era molto bello, e li chiudevo di nuovo. Non parlo d’un’allegoria, ma semplicemente d’una foglia, d’una foglia. La foglia è bella. Tutto è bello. L’uomo è infelice, perché non sa di essere felice. Chi lo saprà, colui diventerà subito felice, sull’istante. Tutto è bene, tutto. Tutto è bene per coloro che sanno che tutto è bene. Se sapessero di star bene, starebbero bene, ma finché non lo sanno di star bene, staranno male. Ecco tutta l’idea, tutta, non ce n’è nessun’altra!»
“esistevano due persone, e a un tratto eccone una terza, uno spirito nuovo, compiuto, finito, come non ne escono dalle mani dell’uomo; un nuovo pensiero e un nuovo amore, fa perfino paura… E non c’è nulla di più alto sulla terra!”
"Stepàn Trofimovic aveva saputo toccare nel cuore del suo amico le corde più profonde e suscitare in lui una prima, ancora indefinita sensazione di quella eterna sacra malinconia che certe anime elette, gustatala e conosciutala una volta, non muterebbero poi mai più in una soddisfazione a buon mercato. (Ci sono anche degli amatori che hanno cara questa malinconia più della soddisfazione più piena, anche se questa fosse possibile)."
Nessun commento:
Posta un commento