La Passione di Carlo Mazzacurati
Molti film italiani all'ultimo festival di Venezia; cerco di capire se hanno una buona qualità e sento giudizi positivi, anche se non concordi su "La Passione" di Carlo Mazzacurati. Questo regista che avevo seguito nei primi film "Notte italiana" e "La lingua del santo" l'avevo un pò perso di vista. Non è stato mai abbastanza sponsorizzato visti i suoi film "minimal", di provincia, poco spettacolari. Per caso, il giorno prima dell'uscita de "La passione", hanno dato in tv "La giusta distanza", un interessantissimo giallo ambientato in un Polesine sapientemente dipinto. Un film che anche Raiuno avrebbe potuto trasmettere, conservando e magari superando gli ascolti delle squallide fiction che ne popolano le serate, acquistando un pò di qualità. La Passione invece è un film piu' complesso, una commedia picaresca, con il meccanismo del film nel film (meglio ancora del quasi film, piu' una rappresentazione pasquale, nel film). La trama è molto intricata ed allo stesso tempo scoppiettante, il ritmo sempre alto, la comicità dei personaggi dona leggerezza all'architettura. Il risultato è un film anomalo, atipico, alternativo, originale per il cinema italiano, quasi sperimentale. Gli attori hanno potuto dare libero sfogo alle loro capacità e tra Silvio Orlando, Battiston ed un folgorante Corrado Guzzanti non si sa chi sia stato piu' bravo. Altro aspetto da sottolineare è il lavoro su un'unità di spazio limitata, ma fortemente evocativa, che è una delle caratteristiche meritorie del cinema di Mazzacurati, spesso c'è la provincia veneta, nel nostro caso ci imbattiamo nel piccolo ed impeccabile comune toscano. Paesaggio incontaminato, borgo medievale, con annessi amministratori e paesani caratteristici, un piccolo mondo ricreato con gusto. Ma non manca la connessione con la realtà fatta di fiction televisive che celebrano attricette di poco pregio e di registi mobbizzati dai produttori.
Un grido di aiuto alla genialità e alla creatività dell'artista come anticorpo alla decadenza culturale del nostro paese. Chi osa (ed è bravo) vince.
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