De Andrè all'ara pacis e piccola manifestazione
Quale occasione migliore per visitare l'ara pacis che una mostra dedicata all'indimenticabile cantautore genovese! Era un pò che volevo entrare nella ormai nota teca di Meyer per vedere (forse rivedere, ho un flebile ricordo di scuola) quello che c'è sotto. E sotto c'è l'Ara Pacis, la grande costruzione marmorea, un altare pagano che celebra Augusto e la Pace, ottenuta dal primo imperatore romano dopo una campagna in Spagna e Gallia. La teca, così contestata, in realtà fornisce una gran quantità di luce al monumento, esaltandone i bassorilievi scolpiti ai quattro lati. Le didascalie fornite aiutano, ma non bisogna disdegnare una preventiva studiatina su wikipedia (dieci minuti bastano) per avere una degna introduzione all'opera. Il museo dell'ara pacis oltre ad ospitare l'altare antico è un centro espositivo di richiamo internazionale, con mostre tra le piu' apprezzate e pubblicizzate. Una bella scelta culturale ma anche di marketing. Si unisce qualcosa di antico da preservare, ma che da solo non avrebbe così tanto richiamo, con mostre accattivanti e si giustifica la spesa effettuata per il restauro. Veniamo all'istallazione che abbiamo visitato : molto suggestiva, piena di video e canzoni tratte dalla vita e dalle opere di Fabrizio De Andrè. Per gli appassionati molte delle immagini e dei suoni che colgono gli occhi e le orecchie sono viste e riviste, ascoltate e riascoltate, ma l'emozione ti bracca ugualmente. Non ci si sazia della bellezza. Ma dopo due ore e passa non ci si sazia neanche di aria. E così usciamo per una piacevole pausa ristoratrice. Già che siamo da queste parti proviamo a raggiungere Piazza Navona, ormai piazza delle contestazioni, per aderire, almeno emotivamente, ad una manifestazione a salvaguardia della costituzione, in occasione del decreto salvaliste. Questi ragazzi, non solo ragazzi, sono da elogiare, perchè, seppure queste iniziative non ottengono molti risultati, tengono alta l'attenzione sul rispetto dei diritti basilare del vivere civile. Comunque ciò che mi ha piu' colpito è la presenza e la partecipazione di anziani, che immagino si trovino un pochino sconcertati vedendo che le loro battaglie, le loro sofferenze, per traghettare questo paese verso la civiltà, stanno per essere vilipese. Uno o due discorsi dal palco di persone poco note, ma di una lucidità e di una precisione incredibile : il secondo è un magistrato anziano che si vede che ha fatto gli studi classici di una volta. I processi di formazione moderni non sono piu' selettivi come un tempo.... Per fortuna che qualcuno ancora si salva e si impegna per un mondo piu' equo e piu' "alto".
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