L'uomo che guardava passare i treni di George Simenon
Inizia l'estate e aumenta il desiderio ed il tempo per la lettura. E si cercano libri per così dire "leggeri". Questo ovviamente nella concezione alta del termine. Dalla serie uscita su "La Repubblica" avevo preso un giallo di Simenon, molto quotato, citato e letto. Si sostiene che "L' uomo che guardava passare i treni" è un romanzo fra i migliori che il grande scrittore francese ha prodotto. La lettura in effetti è stata davvero intrigante, molto ben architettato il disegno ed i luoghi, i movimenti del protagonisti, tutti i personaggi. Si parte da un anonima Olanda, in un'anonima famiglia borghese e soprattutto da un anonimo personaggio dal nome simpatico Kees Popinga. Di colpo, per un caso, l'omino scuro si ribella al suo banale destino e si trasforma nell'uomo piu' ricercato dalla polizia di Parigi. Tra un treno e l'altro il nostro eroe giunge nella capitale francese e ne fa di tutti i colori, diventa addirittura omicida lucido di prostitute di periferia (che non si possono chiamare escort in quanto di periferia). E ci diventa simpatico, ma proprio simpatico anche se temiamo per lui che da un momento all'altro lo becchi il commissario di turno. Davvero avvincente, io che sono proprio lento a leggere in tre giorni l'ho fatto fuori. Kees Popinga è una follia, il sogno di chi, insoddisfatto, si scardina dai binari della sua piatta esistenza. Il sogno dei molti che Kees Popinga non saranno mai. Perchè nella realtà le persone non sono capaci di cambiare pelle, se uno nasce tondo non può morire quadrato!
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