Montedidio e Non ora, non qui di Erri De Luca
Erri De Luca è uno scrittore che conoscevo di nome da tempo e sapevo che era un bravo free climber. Poi dalle sue piu' recenti apparizioni televisive tra cui quelle da Fabio Fazio, ho ammirato questo essere magro dalla faccia scavata di grande energia, serietà e soprattutto umanità. L'ho sentito parlare con grande autorevolezza e saggezza, forte anche dei suoi studi autonomi e mattutini della bibbia in ebraico, di diritti umani e di povertà. Erri de Luca ha anche un passato avvincente, ha fatto Lotta Continua, lo scrittore operaio ma ora ci interessano i suoi libri e allora leggiamoli. Sono libricini piccoli piccoli che li finisci subito quindi uno non mi è bastato. Prima ho letto "Montedidio", a suo modo un romanzo di formazione. Il protagonista è un ragazzo tra le terrazze di un quartiere povero di Napoli alle prese con l'attraversamento dell'adolescenza. La famiglia disagiata ma dignitosa, l'amore, il primo amore regalato dalla coetanea, ma matura e sensuale, Maria, il primo lavoro da falegname da Mast'Errico dove conosce il saggio calzolaio ebreo don Rafaniello. Un mondo di valori e di vita tra tante contraddizioni. Una scrittura essenziale ma raffinata che rende giustizia ai vicoli della bellissima città all'ombra del Vesuvio.
Dal buio dei lavatoi spunta Maria. I tredici anni suoi sono piu' cresciuti dei miei, lei sta in un corpo già arrivato. Tre dita sotto il ciuffo dei capelli neri, corti, c'è la sua bocca veloce con le parole, le vedo uscire fuori dallo scivolo delle sue labbra grosse. Il sorriso le taglia la faccia da un orecchio all'altro. Maria sa le mosse delle donne.
"Non ora non qui" è invece un libro un pò piu' austero, meno colorato, con piu' grigi, ma probabilmente piu' poetico. Un libro di memorie, il ricordo di un bimbo taciturno, timido, balbuziente :
”…Non riuscivo a parlare bene. Mentre la mente comandava la prima lettera, la bocca premeva per emettere l'ultima. Ero balbuziente per fretta di concludere.Libro fortemente autobiografico. Viene rievocata, prendendo spunto da foto ormai ingiallite, la vita in famiglia a cavallo tra la povertà dell'anteguerra e l'arricchimento del miracolo economico. Veine rievocata la “crudezza” della madre, la morte improvvisa, assurda, dell’amico venerato, la perdita in casa della anziana cameriera, che nulla possedeva. Episodi di vita, quel che resta di ciò che è già stato dimenticato.
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