29.7.08

Cinque terre e anche di piu'

Liguria di ponente

Vi racconto di una vacanza estiva molto interessante. Un'itinerario azzeccatissimo, deludente soltanto nella parte finale. Patrimonio dell'Unesco e centro turistico importante, abbiamo pensato di visitare le cinque terre e i dintorni per fare dieci giorni tra mare e cultura. Gira e rigira per google maps e siti turistici liguri, abbiamo stabilito la base a La Spezia, da qui sembra si possano raggiungere agevolmente tutte le località da visitare. Ed il primo risultato gradevole è che La Spezia oltre a confermarsi strategica è proprio una bella città. Abbiamo trovato un ottimo alloggio ad un buon prezzo nei pressi di via del Prione, la strada dello struscio spezzino, la stazione a due passi ed il mare a tre. Dicevamo che da qui si possono fare molte escursioni, per molti diversi itinerari. La prima è verso il lato destro del golfo dei poeti ossia Porto Venere, località iperchic. E' preannunciata da una piccola località graziosa detta, non per altro, Le Grazie, con un porticciolo ed una piccola baia, qui si sta benissimo. Si sta meno bene a Porto Venere che è iperaffollata, non si trova un parcheggio manco a pagarlo e bisogna lasciare la macchina molto lontano. Però tralasciando la parte marinara, non c'è molto sole e poi so tutti fighetti in suv e villetta per un metro di spiaggia, si può salire al borgo genovese e qui ci troviamo davanti ad uno spettacolo straordinario. La chiesetta di San Pietro su uno sperone roccioso che da sul mare aperto, qui dove il poeta Byron si tuffava per lunghe nuotate fino a San Terenzio, qui si vede la piccola isola di Palmaria e lassu' in cima la rocca dei Doria che, a passi tardi e lenti, viste le scale da fare, non manchiamo di visitare. Il paesino poi è ovviamente delizioso, tipico borgo marinaro, negozietti, pesto, olio, artigianato. Dicevamo che La Spezia è un posto strategico per raggiungere i cinque paesini a picco sul mare chiamati cinque terre, c'è infatti un treno che in pochi minuti ti porta direttamente in spiaggia. Si parte da Riomaggiore, prima fermata, con le famose barchette colorate, da cartolina, tanti turisti soprattutto nordeuropei, ma fare il bagno è pressochè impossibile, mentre è possibile iniziare il tuor delle focaccerie che ci accompagnerà per tutta la vacanza. La focaccia è la cosa piu' buona che c'è da queste parti, con le cipolle poi è la morte sua, ma anche al pesto, con le patate, olive e chi piu' ne ha piu' ne metta. Da RioMaggiore parte anche il percorso pedonale piu' famoso delle cinque terre, ossia la via dell'amore che conduce fino a Manarola, un quarto d'ora a passeggio, con vista mare meravigliosa fino al secondo paesino. Manarola è ancora piu' piccola di Riomaggiore, ma altrettanto carina, se non di piu', e c'è spazio anche per bel un tuffo, magari senza salire sullo scoglio, che noi siamo codardi! Si può ancora proseguire, ma qui il cammino è lungo, quasi un'ora, sotto il sole e tra la vegetazione profumata della macchia mediterranea, per giungere alla terza terra, Corniglia. E' bello fermarsi in una spiaggetta di pietre che la anticipa, molto suggestiva e poco popolata, attenzione che le onde possono essere vivaci. Altro borghetto carino è Vernazza, piccola, piccola, ma è dotata di una spiaggetta carina, con la sabbia e di una bella chiesa. Il posto piu' famoso delle cinque terre però è Monterosso, che è la località piu' grande ed ha anche rimandi letterari importanti, si pensi alle poesie dedicate al mare di Montale, che qui visse l'infanzia. Ma la casa di Montale non sono riuscita a trovarla nonostante l'impegno.... comunque ho individuato la zona. Faticosa, ma vale la pena l'ascesa al convento francescano, un'oasi di frescura da visitare nelle ore calde, c'è anche il piccolo cimitero del paese. Anche nel borghetto di Monteroso è piacevole passeggiare tra i mercatini artigianali, tra le belle casupole e le scalette e le salite e le discese. Ma tornando al mare, vi devo dire che si sta benissimo anche in spiaggia, specialmente in quella un pò piu' rocciosa che magari è piu' nascosta e selvaggia ma è indicata dalla riconoscibile statua di un gigante che sorregge un masso. Qui si può stare per ore. Un'altra giornata è stata dedicata al golfo di Portofino, raggiunta in macchina sulla statale tra i monti liguri, su e giu' fino alla meritevolissima Santa Margherita, ma quanta fatica!! Meglio l'autostrada. Comunque a Santa Margherita c'è il traghetto verso il golfo, e come prima tappa scendiamo presso l'abbazia di San Fruttuoso, un piccolo gioiello, ben tenuta, peccato che non ci siano piu' i frati. Al ritorno ci fermiamo a Portofino ed ammiriamo il famoso porticciolo,c'è solo quello, senza stupirsi piu' di tanto visto che non è piu' bella degli altri posti già visti, ci stupiamo invece un pò per i fastidiosi enormi yacht che vi parcheggiano. Altro giorno, altra escursione : Sarzana, bella città dell'entroterra spezzino, dall'urbanistica ordinata mitteleuropea, bei palazzi sette-ottocenteschi, notevole la chiesa di Santa Maria che una cittadina attenta, un pò curiosa per la verità, ci indica descrivendoci il crocifisso del maestro Guglielmo, tavola del 1138, lì conservato. La visita si completa con la fermata alla cittadella o fortezza Firmafede, utilizzata anche per concerti e per il famoso festival della mente; inoltre non può mancare una perlustrazione, fuori città, alla fortezza di Sarzanello, tipico castello delle fiabe, ben tenuto e situato su una verde collina. Scendendo di nuovo al mare visitiamo Lerici, lato est del golfo dei poeti, che contiene tutte le migliori caratteristiche dei borghi marinari liguri. Tornando alla città che ci ha ospitati, La Spezia, le vorrei dedicare un pò di spazio perchè davvero siamo stati bene, come non citare la passeggiata al porto, l'arsenale militare, o il castello San Giorgio o via del Prione o soprattutto il ristorante Da Sandro dei fratelli D'Angelo che abbiamo scelto ripetutamente per l'ottimo rapporto qualità prezzo. L'ultima parte della vacanza la passiamo a Genova, città importante, il centro storico piu' grande d'Italia ricca di storia, di mare, di architettura. Genova però ci ha deluso, quelle stradine, quei famosi vecchi carrugi, sono pieni di cacche di cane, di piccione, abbiamo visto anche dei topini, sputazzi e sporcizia per terra, persone poco raccomandabili, mignotte ed insomma, molto degrado. Molto piu' che in altri posti e di posti ne abbiamo visto. Quindi salvando la zona del porto vecchio di Renzo Piano e l'acquario che è sempre un piacere, com'è un piacere andare a Via del Campo presso il negozio dedicato a Fabrizio De Andrè, ma il resto, la visita delle bellissime chiese, dei bei palazzi della repubblica marinara è resa difficile dal contorno prima descritto. Poi se becchi il ristorante sbagliato che ti da delle cozze, che qui si chiamano muscoli, non delle migliori, può venirti un pò di intossicazione alimentare che ti fa passare ogni voglia di passeggio e se poi trovi Palazzo Rosso chiuso il lunedì, non c'è niente da fare. Segnalo comunque il complesso di Santa Maria di Castello, che non è notissimo ma è notevole.
Wil

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