Non è un paese per vecchi dei Cohen
I Cohen uno se li ricorda, o almeno io, sempre in relazione alle commedie brillanti tipo Mister Hula Hoop o Il grande Lebowski, ma poi vedi questo film e ti vengono in mente che hanno realizzato opere "con sangue sparso qua e la" come Fargo o Barton Fink. "Non è un paese per vecchi" è un film di quelli, anzi peggio. Un personaggio come quello di Javier Bardem che ti fa crepare di paura e sudare anche a febbraio, con quei capelli a caschetto, quello sguardo da matto, e quella bombola ad aria compressa col proiettile pronto a bucare il cranio di chicchessia, non si dimentica facilmente. Non è piu' il tempo degli indiani e delle frecce, i luoghi sono gli stessi, grandi steppe assolate e desertiche ai confini col Messico, ma ora si gioca pesante, ci sono traffici di droga, valige piene di soldi, armi micidiali e personaggi senza scrupoli. Lo sceriffo invece viene dal vecchio West, duro e aspro, ma leale, uno di quei personaggi così cari a Clint Eastwood, ma la brutalità, la disumanità crescente e la mancanza del senso di giustizia odierna non fanno piu' per lui. Violenza, violenza e violenza, quasi parodistica per quanto è eccessiva, si soffre, si è sempre sotto tensione, ma la storia è avvincente, vuoi vedere la fine, speri nella fine, ma arriva prima la fine di qualche personaggio in cui hai riposto speranze che la fine del film. Alla fine morti tutti, o quasi, il film può finire. Una regia perfetta, uno dei migliori risultati dei Cohen sicuramente all'altezza del bellissimo Fargo. Chi non ama il sangue e le immagini forti, li capisco, ma in questi ultimi anni si perdono molti film interessanti. Wil
1 commento:
Sempre interessanti le tue recensioni. Non smettere, è un piacere leggerle.
Saluti
Roby
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