L'amico di famiglia di P.Sorrentino
Non avevo letto molti elogi per l'ultima opera di Sorrentino, forse perchè a Cannes aveva portato una versione poco rielaborata, diversa da quella uscita successivamente nelle sale e quasi quasi me lo perdevo. Invece "L'amico di famiglia" è un ottimo film e il suo regista è un autore tra i piu' raffinati nel panorama italiano ed internazionale. Omino strano Geremia, grande attore Giacomo Rizzo, un usuraio che ha la colpa maggiore nell'essere brutto. Una vita meschina in un ambiente sordido, lercio, una casa angusta e scura, una mamma vecchia e puzzolente, la mancanza di una donna. Geremia però "aiuta" gli altri con il suo infame "dopolavoro", e ne conosce a fondo le ipocrisie, le debolezze e le vite altrettanto squallide che conducono nascosti, loro, dalla maschera fuorviante del loro aspetto piacevole e "conformista". Ma anche l'accorto omino cade nelle trappole delle "conseguenze dell'amore" e viene gabbato dalla sua amata, una piu' brava che bella, il che è tutto dire, Laura Chiatti!! Film di immagini da gran cinema : le passeggiate di Geremia in una grottesca ed inquietante "Littoria" razionalista e squadrata, le giocatrici di pallavolo sbirciate dalla tapparella, il volto del protagonista con una fascia di tessuto e patate sulla fronte come rimedio al mal di testa, la sposa violata, un colosseo notturno con i gladiatori truffaldini eccettera eccetera. Non mancano le battute simpatiche e le derive nel comico, ma l'atmosfera che si respira è asfittica, per non dire nauseabonda per tutta la durata del film. Cosicchè all'uscita dalla sala si sente un sollievo nel riappropriarsi della realtà.
Applausi, inchini e complimenti !!
Wil
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