Nuovomondo di E. Crialese
Non avevo dubbi. Emanuele Crialese è tra i due-tre nuovi registi, ormai certezze della settima arte italiana. Dopo "Respiro" non si poteva non avere aspettative per questo "Nuovomondo". Bè le aspettative sono state esaudite in toto e chi non lo conosceva lo ha finalmente scoperto . Applausi ovunque da pubblico e critica. Però, sebbene sia piaciuto a tutti, sebbene abbia avuto un bel lancio pubblicitario, una discreta distribuzione, non lo vedo in testa alle classifiche dei film piu' visti, ma solo in settima ottava posizione. Ci sono sempre alcuni stupidi film americani ad occupare i primi cinque posti. Inspiegabile! Comunque tornando a noi, "Nuovomondo" è drammatico, struggente, realista, poetico, onirico, emozionante, soprattutto emozionante! Si esce dal cinema come da un sogno, da un'esperienza intensa e se questo non basta! Tra gli aspetti da segnalare, anche qui come nel precedente c'è l'uso sistematico del dialetto siciliano sottotitolato che rende estremamente verosimile la vicenda dei Mancuso alle prese col viaggio in America. Questa componente proviene dalla grande ricerca storico-etnica effettuata dal regista che contribuisce a rendere la pellicola interessante dal punto di vista pedagogico. A questo aspetto si aggiunge una originale componente fantastica e comica che ci delizia il palato e ci fa sorridere delle vicende di questi disperati. Infine la colonna sonora travolgente fa da raccordo a questi due aspetti e ci accompagna in questo magico percorso. Ma buona parte della riuscita del film è dovuta alla bravura degli attori, tutti, a partire da Vincenzo Amato, Charlotte Gainsbourg e Aurora Quattrocchi. Bene così e buona visione. Wil
26.9.06
21.9.06
Ma com'è questa Cina?
La stella che non c'è di G.Amelio
La Cina, sempre sta Cina. In ogni discorso la Cina. Ed ecco qui un film, ben fatto, molto bello che può essere visto anche(ma non solo)come un documentario su questo sterminato paese. Castellitto, l'attore italiano piu' in forma, con un'interpretazione impeccabile è un pò un Dante alle prese con i gironi infernali della repubblica popolare. Perchè di Inferno si tratta, la Cina con il progresso ha perso parte della sua bellezza, della sua tradizione : cielo grigio, inquinamento, grattacieli squallidi e densissimamente popolati, fabbriche disumane. E tutte queste formichine che corrono, si muovono, lavorano, e non si fermano mai fanno da sfondo alla ricerca di un uomo che lotta e non ci sta. Egli crede in qualcosa, prima di tutto a se stesso, nel suo lavoro, nel fattore umano e non comprende i cambiamenti improvvisi in nomedi questo fantomatico progresso che crea invece forti disagi sociali. Amelio tiene lo spettatore in continuo stato di soffocamento, di compressione, alle prese con un viaggio "No Alpitour". Ma c'è qualcosa che si salva, c'è la giovane traduttrice, c'è l'affetto, l'incontro, un avvicinamento umano, la speranza in un futuro insieme. Quello che invece non regge molto, è il pretesto del viaggio incredibile fatto per un pezzo che non va nell'altoforno venduto ai cinesi così come gli incontri casuali che avvengono in maniera così improbabile. Ma che ci importa, il risultato è ottimo sia a livello estetico che socio-educativo. Applausi. Wil
La Cina, sempre sta Cina. In ogni discorso la Cina. Ed ecco qui un film, ben fatto, molto bello che può essere visto anche(ma non solo)come un documentario su questo sterminato paese. Castellitto, l'attore italiano piu' in forma, con un'interpretazione impeccabile è un pò un Dante alle prese con i gironi infernali della repubblica popolare. Perchè di Inferno si tratta, la Cina con il progresso ha perso parte della sua bellezza, della sua tradizione : cielo grigio, inquinamento, grattacieli squallidi e densissimamente popolati, fabbriche disumane. E tutte queste formichine che corrono, si muovono, lavorano, e non si fermano mai fanno da sfondo alla ricerca di un uomo che lotta e non ci sta. Egli crede in qualcosa, prima di tutto a se stesso, nel suo lavoro, nel fattore umano e non comprende i cambiamenti improvvisi in nomedi questo fantomatico progresso che crea invece forti disagi sociali. Amelio tiene lo spettatore in continuo stato di soffocamento, di compressione, alle prese con un viaggio "No Alpitour". Ma c'è qualcosa che si salva, c'è la giovane traduttrice, c'è l'affetto, l'incontro, un avvicinamento umano, la speranza in un futuro insieme. Quello che invece non regge molto, è il pretesto del viaggio incredibile fatto per un pezzo che non va nell'altoforno venduto ai cinesi così come gli incontri casuali che avvengono in maniera così improbabile. Ma che ci importa, il risultato è ottimo sia a livello estetico che socio-educativo. Applausi. Wil
18.9.06
Trasloco con fermate
San Sepolcro-Padova-Lido di Venezia-Mugello
Un trasloco è stata l'occasione per tagliare l'Italia dal centro al nord-est in macchina ed effettuare alcune escursioni. Per un pranzo veloce durante il viaggio di andata, si è scelto San Sepolcro e si è scoperto un paese bellissimo, degno di molto piu' tempo delle nostre due ore. E' stato di gran piacere e ristoro passeggiare per le animate (stavano preparando il festival della balestra) viuzze del borgo nelle ore piu' calde della giornata e fare uno spuntino davanti al duomo in piazza torre berta. Visto che eravamo lì siamo entrati al museo che ospita alcune grandi opere di Piero della Francesca, il piu' famoso cittadino del posto, su tutte la "Resurrezione" celeberrima. E gia che c'eravamo abbiamo attesmo che aprisse il duomo che valeva la pena, una serie di opere di alto valore, tra cui un Perugino e un volto santo, statua lignea di Gesu' Cristo dipinta, anteriore all'anno 1000 simile a quello di Lucca. Nella giornata successiva, tutta dedicata alla sosta, una semplice passeggiata a Padova per fare spesa ci fa scoprire una bellissima festa dell'agricoltura disseminata in ogni angolo della città attraverso succulenti prodotti della terra, dimostrazioni di vecchie occupazioni contadini e gruppi folkloristici da tutta Italia, anche da Giulianova, troppo forti : davvero un bel mattino. E la sera, ma sì visto c'è la mostra del cinema perchè non vedere la passerella finale al lido, una scusa qualsiasi per prendere il traghetto dal Tronchetto e godersi Venezia dal canal grande. Di personaggi famosi, poca roba, ci siamo accontetati di Pecoraro Scanio, Marina Ripa di Meana, il truccatore della Palma, che avrei visto meglio a Cannes (vediamo chi ride) e qualcun altro. Giornata successiva, giornata di rientro, un lungo viaggio, l'unica sosta è per un breve pranzo a Barberino del Mugello e cercando cercando scopriamo un bel lago artificiale, penso sia Bilancino. C'era un pò di gente intenta a prendere il sole ed intorno delle belle montagne, bel posto! E poi si riparte!! Wil
Un trasloco è stata l'occasione per tagliare l'Italia dal centro al nord-est in macchina ed effettuare alcune escursioni. Per un pranzo veloce durante il viaggio di andata, si è scelto San Sepolcro e si è scoperto un paese bellissimo, degno di molto piu' tempo delle nostre due ore. E' stato di gran piacere e ristoro passeggiare per le animate (stavano preparando il festival della balestra) viuzze del borgo nelle ore piu' calde della giornata e fare uno spuntino davanti al duomo in piazza torre berta. Visto che eravamo lì siamo entrati al museo che ospita alcune grandi opere di Piero della Francesca, il piu' famoso cittadino del posto, su tutte la "Resurrezione" celeberrima. E gia che c'eravamo abbiamo attesmo che aprisse il duomo che valeva la pena, una serie di opere di alto valore, tra cui un Perugino e un volto santo, statua lignea di Gesu' Cristo dipinta, anteriore all'anno 1000 simile a quello di Lucca. Nella giornata successiva, tutta dedicata alla sosta, una semplice passeggiata a Padova per fare spesa ci fa scoprire una bellissima festa dell'agricoltura disseminata in ogni angolo della città attraverso succulenti prodotti della terra, dimostrazioni di vecchie occupazioni contadini e gruppi folkloristici da tutta Italia, anche da Giulianova, troppo forti : davvero un bel mattino. E la sera, ma sì visto c'è la mostra del cinema perchè non vedere la passerella finale al lido, una scusa qualsiasi per prendere il traghetto dal Tronchetto e godersi Venezia dal canal grande. Di personaggi famosi, poca roba, ci siamo accontetati di Pecoraro Scanio, Marina Ripa di Meana, il truccatore della Palma, che avrei visto meglio a Cannes (vediamo chi ride) e qualcun altro. Giornata successiva, giornata di rientro, un lungo viaggio, l'unica sosta è per un breve pranzo a Barberino del Mugello e cercando cercando scopriamo un bel lago artificiale, penso sia Bilancino. C'era un pò di gente intenta a prendere il sole ed intorno delle belle montagne, bel posto! E poi si riparte!! Wil
5.9.06
Anche i ricchi belli e buoni piangono
Pastorale americana di P.Roth
Piano piano anche io inizio a fare qualche incursione nella letteratura contemporanea, e questa volta in quella americana che è molto celebrata e presenta alcuni scrittori, così dicono, di alto livello : Roth, De Lillo, Lethem, Dos Passos, Bellow eccetera eccetera. E allora al mio passo di lettura, sempre troppo lento, sia benedetta la pigrizia, ho completato "Pastorale americana" di Philip Roth che mi era sembrato dalle cronache il piu' rappresentativo, l'opera di maggior pregio letterario e lo scrittore piu' bravo. A fine lettura non posso che confermare tutto quanto. Libro avvincente, duro, emozionante, straziante, sconvolgente, trascinante, edificante. L'abile introduzione dotata di una azzeccata architettura ti fa percorrerere, in terza persona le vicende del protagonista , solo dopo aver indossato i panni dello scrittore che, in prima persona, scavalcando dubbi e perplessità, ha la forte l'ambizione di scoprire cosa c'è dietro la magnificenza dello "Svedese". E il re si ritrova "nudo". Lo sportivo invincibile, il sogno di tutte le ragazze, e poi il produttore dei guanti migliori d'America, la persona sempre lucida e razionale e al tempo stesso generosa e disponibile crolla su se stessa come le torri gemelle. E con lui il sogno americano, la famiglia felice che lavora e produce; tutto è infranto dalla "bomba", dal pugno in faccia dato dalla generazione della guerra del Vietnam. L'ipocrisia e le menzogne nascoste nel grande idillio di perfezione del cittadino americano medio vengono svelate e messe a nudo. La storia è quella di Seymour Levov, di famiglia ebrea, bello, ricco e buono, con una bellissima moglie di famiglia cattolica, la cui vita viene sconvolta dalla figlia bruttina e balbuziente che cova la rivoluzione contro le sue origini fino a mettere una bomba ed uccidere un innocente medico in un ufficio postale, un pò come il bombarolo di De Andrè. Le riflessioni che ne possono scaturire sono moltissime e non ho voglia di affrontarle qui, però davvero si è scritto parecchio su questo romanzo cogliendone aspetti anche volte contrastanti. Una piccola riflessione mia invece è che Roth, come spesso accade, pur da laico è pregno della cultura, l'alta cultura ebraica ed il romanzo ne è ovviamente accresciuto. Tra l'altro ho ritrovato molti aspetti nel libro di Piperno, che avevo letto prima, anch'esso di cultura ebraica. Se si contano gli scrittori o artisti di alto livello e si segnano quelli di origine ebraica si scoprirà che ce ne sono davvero parecchi. Complimenti!! Wil
Piano piano anche io inizio a fare qualche incursione nella letteratura contemporanea, e questa volta in quella americana che è molto celebrata e presenta alcuni scrittori, così dicono, di alto livello : Roth, De Lillo, Lethem, Dos Passos, Bellow eccetera eccetera. E allora al mio passo di lettura, sempre troppo lento, sia benedetta la pigrizia, ho completato "Pastorale americana" di Philip Roth che mi era sembrato dalle cronache il piu' rappresentativo, l'opera di maggior pregio letterario e lo scrittore piu' bravo. A fine lettura non posso che confermare tutto quanto. Libro avvincente, duro, emozionante, straziante, sconvolgente, trascinante, edificante. L'abile introduzione dotata di una azzeccata architettura ti fa percorrerere, in terza persona le vicende del protagonista , solo dopo aver indossato i panni dello scrittore che, in prima persona, scavalcando dubbi e perplessità, ha la forte l'ambizione di scoprire cosa c'è dietro la magnificenza dello "Svedese". E il re si ritrova "nudo". Lo sportivo invincibile, il sogno di tutte le ragazze, e poi il produttore dei guanti migliori d'America, la persona sempre lucida e razionale e al tempo stesso generosa e disponibile crolla su se stessa come le torri gemelle. E con lui il sogno americano, la famiglia felice che lavora e produce; tutto è infranto dalla "bomba", dal pugno in faccia dato dalla generazione della guerra del Vietnam. L'ipocrisia e le menzogne nascoste nel grande idillio di perfezione del cittadino americano medio vengono svelate e messe a nudo. La storia è quella di Seymour Levov, di famiglia ebrea, bello, ricco e buono, con una bellissima moglie di famiglia cattolica, la cui vita viene sconvolta dalla figlia bruttina e balbuziente che cova la rivoluzione contro le sue origini fino a mettere una bomba ed uccidere un innocente medico in un ufficio postale, un pò come il bombarolo di De Andrè. Le riflessioni che ne possono scaturire sono moltissime e non ho voglia di affrontarle qui, però davvero si è scritto parecchio su questo romanzo cogliendone aspetti anche volte contrastanti. Una piccola riflessione mia invece è che Roth, come spesso accade, pur da laico è pregno della cultura, l'alta cultura ebraica ed il romanzo ne è ovviamente accresciuto. Tra l'altro ho ritrovato molti aspetti nel libro di Piperno, che avevo letto prima, anch'esso di cultura ebraica. Se si contano gli scrittori o artisti di alto livello e si segnano quelli di origine ebraica si scoprirà che ce ne sono davvero parecchi. Complimenti!! Wil
3.9.06
Proposte assurde ...ma non tanto
N 1 - Pensione uguale per tutti
E perchè no? In fondo la pensione statale, di vecchiaia o di anzianità che sia, è un contributo che viene dato per la sussistenza di chi ha lavorato già abbastanza o è ormai anziano per farlo. Quindi non deve dipendere da quello che si è fatto in età lavorativa, gli anziani sono tutti uguali e hanno tutti bisogno di aiuto pubblico alla stessa maniera. E allora i contributi che ognuno ha versato? Se ha versato parecchio vuol dire che guadagnava parecchio, se ha versato poco vuol dire che guadagnava poco e allora perchè continuare con lo squilibrio economico-sociale anche dopo? Il versamento diventerebbe solo una qualsiasi tassa. In questo modo si offrirebbe, calcolando una pensione ottimale, un aiuto importante allo stato contribuendo a ridurre il debito pubblico. Inoltre si favorirebbe la gran parte di anziani che vive con la pensione minima. Ancora un vantaggio : ci sarebbe bisogno un unico ente pensionistico e sarebbe molto piu' snello dell'Inps di adesso. Infine verrebbe annullato il cumulo delle pensioni. E chi vuole una rendita maggiore? Basta versare qualcosa, a parte, come già fanno in molti, nei fondi pensionistici privati. Mi sembra abbastanza semplice, ci sarebbe da fare un pò di calcoli, fissare l'età di partenza della pensione, ma insomma è un pò che ci penso non mi sembra un'idea completamente folle. Un pò sì :-)
Saluti e alla prossima.
Wil
E perchè no? In fondo la pensione statale, di vecchiaia o di anzianità che sia, è un contributo che viene dato per la sussistenza di chi ha lavorato già abbastanza o è ormai anziano per farlo. Quindi non deve dipendere da quello che si è fatto in età lavorativa, gli anziani sono tutti uguali e hanno tutti bisogno di aiuto pubblico alla stessa maniera. E allora i contributi che ognuno ha versato? Se ha versato parecchio vuol dire che guadagnava parecchio, se ha versato poco vuol dire che guadagnava poco e allora perchè continuare con lo squilibrio economico-sociale anche dopo? Il versamento diventerebbe solo una qualsiasi tassa. In questo modo si offrirebbe, calcolando una pensione ottimale, un aiuto importante allo stato contribuendo a ridurre il debito pubblico. Inoltre si favorirebbe la gran parte di anziani che vive con la pensione minima. Ancora un vantaggio : ci sarebbe bisogno un unico ente pensionistico e sarebbe molto piu' snello dell'Inps di adesso. Infine verrebbe annullato il cumulo delle pensioni. E chi vuole una rendita maggiore? Basta versare qualcosa, a parte, come già fanno in molti, nei fondi pensionistici privati. Mi sembra abbastanza semplice, ci sarebbe da fare un pò di calcoli, fissare l'età di partenza della pensione, ma insomma è un pò che ci penso non mi sembra un'idea completamente folle. Un pò sì :-)
Saluti e alla prossima.
Wil
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