17.11.09

Finalmente Bukowski

Post Office di C. Bukowski

Un autore così mitizzato e citato nelle osterie e nei locali piu' "alternativi" mancava nella mia libreria. E forse averlo letto in età matura non mi ha dato modo di apprezzare gran parte del suo fascino. Non si può dire però che non sia di interessante questo Post Office. Il romanzo, perchè di un breve romanzo si tratta, narra le vicende di un postino anarchico e alcolizzato che gira le cassette della posta dell'America anni '70. Il resto del tempo si passa tra le lenzuola di donne insoddisfacibili e al gioco dei cavalli. Per prima cosa il libro scorre che è una bellezza e produce un bel pò sane risate di quelle che si fanno a bocca aperta. I personaggi poi sono fortemente caratterizzati e brillanti. Uomini e donne assetati di sesso e alcool che sembrano aver trovato il modo di fregarsene del mondo, vivendo allegramente. Ma non è tutto rosa e fiori, il lavoro alle poste è duro, sempre in competizione, capi assurdi da accontentare, tempi di consegna da rispettare, clienti insoddisfacibili, ma il nostro amico anche quando viene licenziato la prende bene :

"Piccola, non essere ingenua. Qualunque stronzo è capace di trovarsi uno straccio di lavoro; invece ci vuole cervello per cavarsela senza lavorare. Qui la chiamano arte di arrangiarsi. E io voglio diventare maestro in quest'arte."
L'eccesso in tutte le sue forme, dal divertimento spensierato al declino psicofisico. Il libro può essere visto come un'analisi dell'ambiente border line che è poi l'altra faccia di una società opulenta che crea emarginazione. Una vena amara o comunque riflessiva percorre la descrizione dei personaggi del romanzo, sempre a un passo dal declino tra povertà, disfacimento, sesso compulsivo, truffe, alcol, droga, corse di cavalli, ma sempre autentici.
Le donne senza dubbio hanno un posto di primo piano nella vita del nostro Chinaski : si passa dalla matura e famigliare Betty, compagna di sesso e bevute che però fa una brutta fine
"Andai a casa e lo appoggiai al culo caldo di Betty"

"Betty era invecchiata,molto in fretta. Si era appesantita. Le rughe erano diventate più profonde. [...] vidi le piaghe e le rughe sotto le chiappe"
a donne belle e appariscenti e magari anche benestanti anch'esse compagne di sesso come Joice o May Lou
"Aveva lunghi capelli biondi ed era un bel pezzo di carne fresca e soda" ... "Aspetta!Aspetta un minuto, piccola! Ne abbiamo già fatte un paio e non sono ancora le due di pomeriggio"

"Dio o qualcun altro continua a creare le donne e a mandarle in giro, e una ha il culo troppo grosso, l'altra le tette troppo piccole, una è pazza e l'altra è suonata, una ha la mania della religione e l'altra legge le foglie del tè, una non riesce a controllare le scoregge, l'altra ha il naso grosso, e l'altra ancora ha le gambe secche... Ma ogni tanto arriva una donna, in pieno rigoglio, una donna che scoppia dal vestito... una creatura tutta sesso. Alzai gli occhi e la vidi in fondo al banco. Era già ubriaca."
Un altro aspetto che è evidente è la sua scrittura, libera, istrionica, divertente :

"Mi alzai. Tossii. Mi venne un conato di vomito. Mi infilai lentamente i vestiti. "Mi fai sentire uno zero" le dissi. "Non posso essere così tremendo! Devo avere anche qualche lato buono!" Finii di vestirmi. Andai in bagno e mi buttai un po' d'acqua sulla faccia, mi pettinai. Se solo potessi pettinarmi anche la faccia, pensai, ma è impossibile
La morale è sempre quella : divertiti, bevi, drogati, ma con un pò di cervello che ti illumini e ti faccia superare le difficoltà di questa vita "sbandata".

9.11.09

Un libro per nasi raffinati

Il profumo di P.Suskind

Mi è capitato tra le mani questo bestseller di qualche anno fa. Ultimamente è uscito anche un film ma non l'ho visto, dicono che non sia all'altezza. Comunque l'ambientazione è molto interessante una Parigi settecentesca cupa e brillante al tempo stesso, stracciona ed elegante. La creatura uscita dalla penna dello scrittore è un essere meschino, povero, abbandonato, con una caratteristica unica, diabolica, un naso abile a distinguere e sezionare ogni olezzo mentre dal suo corpo non viene diffuso alcun odore. Idea alquanto originale, se non bizarra, che intriga il lettore. In effetti l'odorato-olfatto è il senso piu' trascurato, sicuramente per difficoltà oggettive, nei romanzi e nei film, è per lo piu' coperto, nascosto, alterato nella realtà dei nostri giorni, ma nel passato ha avuto un ruolo ben piu' importante e soprattutto nella Francia del Settecento. Tra l'altro questo romanzo mi fa ricordare un esperimento di qualche tempo fa di cui non si trova piu' traccia ,la televisione con gli odori, che mi fa vedere i distillatori televisivi di essenze di base per ricavare l'ampia gamma dell'odorato terreno a dei moderni Grenouille, il profumiere disodorato. Grenouille è il profumiere piu' abile di Francia, ma è anche un essere spregevole, infido, mefistofelico, vuole ruba l'anima e il corpo della creatura piu' bella e odorosa del mondo per conquistarlo, ma il suo atto estremo frutto della sua perversione non lo salva, non lo guarisce, non lo redime. Molto favoloso, avventuroso, titanico, il libro si fa leggere, a tratti però è noioso poi magari si riprende e così su e giu' fino alla fine. Non mi ha sedotto, ma non mi ha neanche deluso del tutto.

3.11.09

A novembre muoiono i poeti

Poesie di Alda Merini e PP Pasolini

Il primo novembre è morta Alda Merini ed il due ricorre il trentaquattresimo anniversario dalla morte di Pier Paolo Pasolini. Questa macabra coincidenza mette insieme due tra i poeti piu' amati dal dopoguerra in poi.
Rileggiamoci allora due poesie :


Le più belle poesie
si scrivono sopra le pietre
coi ginocchi piagati
e le menti aguzzate dal mistero.
Le più belle poesie si scrivono
davanti a un altare vuoto,
accerchiati da agenti
della divina follia.
Cosi, pazzo criminale qual sei
tu detti versi all’umanità,
i versi della riscossa
e le bibliche profezie
e sei fratello a Giona.
Ma nella Terra Promessa
dove germinano i pomi d’oro
e l’albero della conoscenza
Dio non è mai disceso né ti ha mai maledetto.
Ma tu si, maledici
ora per ora il tuo canto
perché sei sceso nel limbo,
dove aspiri l’ assenzio
di una sopravvivenza negata. (A.MERINI)


Alla mia nazione
Non popolo arabo, non popolo balcanico, non popolo antico
ma nazione vivente, ma nazione europea:
e cosa sei? Terra di infanti, affamati, corrotti,
governanti impiegati di agrari, prefetti codini,
avvocatucci unti di brillantina e i piedi sporchi,
funzionari liberali carogne come gli zii bigotti,
una caserma, un seminario, una spiaggia libera, un casino!
Milioni di piccoli borghesi come milioni di porci
pascolano sospingendosi sotto gli illesi palazzotti,
tra case coloniali scrostate ormai come chiese.
Proprio perché tu sei esistita, ora non esisti,
proprio perché fosti cosciente, sei incosciente.
E solo perché sei cattolica, non puoi pensare
che il tuo male è tutto male: colpa di ogni male.

Sprofonda in questo tuo bel mare, libera il mondo.

(P.P.Pasolini)