26.7.09

Andiamo in Sudafrica con un nobel

Vergogna di J.M. Coetzee

Mi ricordo di quando il Tg1 era un telegiornale quasi vedibile. C'era una rubrica sui consigli di lettura e mi colpì la presentazione di Vincenzo Cerami che consigliava un libro di un premio nobel sudafricano. E dopo qualche anno mi sono ricordato di Coetzee. Non ricordo il libro presentato in quell'occasione ma ho comprato "Vergogna". Il titolo in inglese "Disgrace" dice qualcosa di piu' corretto : la caduta in disgrazia del professor David Lurie e di sua figlia Lucy. Dico subito che questo libro mi è piaciuto molto. La prima parte è ariosa e spensierata. Un professore godereccio che si diverte senza far del male a nessuno. Uomo libero, due ex mogli, due figli, che va a mignotte dignitosamente, ne ha una preferita, se capita si fa una storia con una collega o con una studentessa, sempre con grande tranquillità ed in questa fase il libro è divertente, spassoso.
«Per un uomo della sua età, cinquantadue anni, divorziato, gli sembra di avere risolto il problema del sesso piuttosto bene».
Ad un certo però c'è la denuncia per molestie da parte della sua ultima conquista, la bella studentessa Melanie ed il libro cambia, si alza una nube di sofferenza che si prolunga fino all'ultima pagina. Ma da questo punto si rivela senza più ombra di dubbio lo spessore e l'importanza dell'opera. Una società falsamente tollerante isola il nostro protagonista che per smarcarsi cambia contesto. Va a vivere dalla figlia Lucy in campagna. La ricerca di un'intimità perduta con la ragazza e la vita di campagna può riscattare la sua esistenza "disgraziata. Anche qui accade un episodio vergognoso, anzi drammatico. Non si fugge da un destino gravoso, ma si impara e si cambia. Il nostro professore sessuomane diventa l'uomo dei cani morenti, li accompagna dolcemente alla morte con un gesto d'amore che non li faccia soffrire. Questo è uno dei punti che più mi ha colpito del romanzo.La pratica di Bev Shaw è una puntura che offre una caritatevole eutanasia ai poveri animali. Il nostro protagonista impara la dura necessità di questo gesto e per la verità anche con questa signora ormai attempata e abbondante si trova ad avere dei rapporti sessuali : ma non vi è più l'amore, seppur passeggero e la passione di inizio romanzo. Uno stile asciutto, crudo, di alta tensione narrativa che da a Coetzee lo scettro di grande scrittore sommo. Vi sono molte chiavi di lettura, a partire da quella puramente narrativa, la storia è molto avvincente anche quando si fa piu' oscura, poi c'è quella sociologica che ci mostra il Sudafrica post apartheid, la città moderna dei bianchi e la campagna dove vegetano i vecchi rancori degli abitanti neri, fino a quella psicologica che ci mostra l'evoluzione di un uomo a contatto con la disgrazia. Si legge tutto d'un fiato e vi viene voglia di viaggiare un pò a Sud.

22.7.09

Alla scoperta dell'umanità di Napoli


Montedidio e Non ora, non qui di Erri De Luca

Erri De Luca è uno scrittore che conoscevo di nome da tempo e sapevo che era un bravo free climber. Poi dalle sue piu' recenti apparizioni televisive tra cui quelle da Fabio Fazio, ho ammirato questo essere magro dalla faccia scavata di grande energia, serietà e soprattutto umanità. L'ho sentito parlare con grande autorevolezza e saggezza, forte anche dei suoi studi autonomi e mattutini della bibbia in ebraico, di diritti umani e di povertà. Erri de Luca ha anche un passato avvincente, ha fatto Lotta Continua, lo scrittore operaio ma ora ci interessano i suoi libri e allora leggiamoli. Sono libricini piccoli piccoli che li finisci subito quindi uno non mi è bastato. Prima ho letto "Montedidio", a suo modo un romanzo di formazione. Il protagonista è un ragazzo tra le terrazze di un quartiere povero di Napoli alle prese con l'attraversamento dell'adolescenza. La famiglia disagiata ma dignitosa, l'amore, il primo amore regalato dalla coetanea, ma matura e sensuale, Maria, il primo lavoro da falegname da Mast'Errico dove conosce il saggio calzolaio ebreo don Rafaniello. Un mondo di valori e di vita tra tante contraddizioni. Una scrittura essenziale ma raffinata che rende giustizia ai vicoli della bellissima città all'ombra del Vesuvio.
Dal buio dei lavatoi spunta Maria. I tredici anni suoi sono piu' cresciuti dei miei, lei sta in un corpo già arrivato. Tre dita sotto il ciuffo dei capelli neri, corti, c'è la sua bocca veloce con le parole, le vedo uscire fuori dallo scivolo delle sue labbra grosse. Il sorriso le taglia la faccia da un orecchio all'altro. Maria sa le mosse delle donne.

"Non ora non qui" è invece un libro un pò piu' austero, meno colorato, con piu' grigi, ma probabilmente piu' poetico. Un libro di memorie, il ricordo di un bimbo taciturno, timido, balbuziente :
”…Non riuscivo a parlare bene. Mentre la mente comandava la prima lettera, la bocca premeva per emettere l'ultima. Ero balbuziente per fretta di concludere.
Libro fortemente autobiografico. Viene rievocata, prendendo spunto da foto ormai ingiallite, la vita in famiglia a cavallo tra la povertà dell'anteguerra e l'arricchimento del miracolo economico. Veine rievocata la “crudezza” della madre, la morte improvvisa, assurda, dell’amico venerato, la perdita in casa della anziana cameriera, che nulla possedeva. Episodi di vita, quel che resta di ciò che è già stato dimenticato.

6.7.09

Proviamo a leggere un giallo

L'uomo che guardava passare i treni di George Simenon

Inizia l'estate e aumenta il desiderio ed il tempo per la lettura. E si cercano libri per così dire "leggeri". Questo ovviamente nella concezione alta del termine. Dalla serie uscita su "La Repubblica" avevo preso un giallo di Simenon, molto quotato, citato e letto. Si sostiene che "L' uomo che guardava passare i treni" è un romanzo fra i migliori che il grande scrittore francese ha prodotto. La lettura in effetti è stata davvero intrigante, molto ben architettato il disegno ed i luoghi, i movimenti del protagonisti, tutti i personaggi. Si parte da un anonima Olanda, in un'anonima famiglia borghese e soprattutto da un anonimo personaggio dal nome simpatico Kees Popinga. Di colpo, per un caso, l'omino scuro si ribella al suo banale destino e si trasforma nell'uomo piu' ricercato dalla polizia di Parigi. Tra un treno e l'altro il nostro eroe giunge nella capitale francese e ne fa di tutti i colori, diventa addirittura omicida lucido di prostitute di periferia (che non si possono chiamare escort in quanto di periferia). E ci diventa simpatico, ma proprio simpatico anche se temiamo per lui che da un momento all'altro lo becchi il commissario di turno. Davvero avvincente, io che sono proprio lento a leggere in tre giorni l'ho fatto fuori. Kees Popinga è una follia, il sogno di chi, insoddisfatto, si scardina dai binari della sua piatta esistenza. Il sogno dei molti che Kees Popinga non saranno mai. Perchè nella realtà le persone non sono capaci di cambiare pelle, se uno nasce tondo non può morire quadrato!