Milk di Gust Van Sant
Ormai pochi film, ma scelti. Preferenze per alcuni autori , solo se se ne parla bene e qualche spunto di novità se opportuno. Queste le linee guida, da cui ovviamente si può deviare ma poco. Dunque si va a vedere Gus Van Sant con questo Milk di cui si parla già da un pò. Sean Penn è una garanzia, va bè che gli danno ruoli importanti, ma lui ci mette molto di suo per consegnarci dei personaggi di grande spessore cinematografico.Il film è basato sulla storia di Harvey Milk primo militante gay con cariche pubbliche, assassinato prematuramente, che assurge a simbolo della lotta per la libertà sessuale, che è poi lotta per i diritti delle minoranze e contro le ipocrisie. Ma se si vuole, un film di chi lotta, si batte per la giustizia, è un classico del cinema americano e ne abbiamo visti a valanghe. Quelli di Hollywood alla fine vincono, quelli indipendenti alla fine perdono ma la loro battaglia non è stata vana. Nel nostro caso la seconda. Quello che è piu' interessante in "Milk" è, però, secondo me l'immagine, bellissima la fotografia, della California anni '70, dei movimenti alternativi, pacificisti, idealisti in genere, politici. E poi la musica, il look, le feste, lo sballo. Altri tempi ormai lontani in cui si lottava, ci si divertiva e si produceva anche cultura. Qualcosa che manca ai nostri tempi e che questa pellicola è possibile a "ri/vivere" in prima persona. Poi certo c'è la tematica omosessuale che nel film è molto forte, molto esplicita, ricca di particolari; l'autore non si tira indietro nel mostrare gli aspetti piu' scabrosi e piu' intimi della vita sessuale dei protagonisti, e questo potrebbe risultare indigesto a molti, ma è parte integrante della vicenda raccontata e ne completa il senso. Per quanto riguarda gli aspetti piu' cinefili ritroviamo alcuni elementi dei vecchi film del regista come il gusto per l'elaborazione espressiva della pellicola, qui giallognola anni'70, mentre in Paranoid park si usava quella sgranata e rallentata. Poi molto carino l'uso di immagini di repertorio che si sovrappongono molto bene al filo del film. Inoltre c'è la camminata paranoica del consigliere comunale omicida che mi ricordano le passeggiate nei corridoi di Elephant. Un bel film, importante, che non raggiunge magari le vette dei precedenti che ho citato ma che è degno sicuramente di Gus Van Sant.
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