Abbazia di Casamari e dintorni
Uno delle piacevoli mete dei nostri viaggi sono le abbazie, antichi centri di cultura e potere ormai destituiti di ogni contatto con la realtà. Per questo sono un ottimo ristoro per lo spirito, ma anche per il corpo come vi andrò a spiegare. Obiettivo del viaggio di fine febbraio è l'abbazia di Casamari, una delle piu' importanti del Lazio. Facilmente raggiungibile sulla Frosinone Sora se non si sbaglia uscita, ma anche se si sbaglia si può tornare indietro e prendere la via giusta, perdendo qualche minuto. Dopo le poche case che costituiscono l'abitato di Casamari si giunge in una verde vallata tra resti di antiche mura romane presso le quali prese il via la costruzione del monastero. Vi si entra da un'ampia porta ad arco. Qui un'ampia scalinata ci introduce alla bella facciata della Chiesa, anticipata da un grande portico. Alla fine della messa percorriamo le tre navate, lo stile gotico cistercense è di grande impatto e di gran gusto. A questo punto, visto che i frati quando pranzano chiudono tutto, torniamo nel parcheggio e cogliamo l'occasione per assaporare i taralli delle bancarelle e per studiare come mai nel baretto di fronte si raduno folle di incalliti giocatori di gratta e vinci. Il tarallo risulta gradevole, infatti raddoppiamo, ma per quanto riguarda il gratta e vinci non abbiamo capito come mai si crede che qui si vinca piu' che in altri posti solo perchè hanno visto il titolare ospite di Porta a Porta che raccontava di vittorie memorabili. Ma come si dice tutto fa spettacolo ed anche questo è costume. Prima di tornare in convento perlustriamo le stradine della zona, belle viuzze di campagna, salendo fino al paesino di Boville Ernica, piccolo centro agricolo con un carinissimo centro storico, scorci caratteristici, antichi palazzi, ed un gustoso caffè a piazza Sant'Angelo. Tornando a Casamari ci reintroduciamo nell'ambiente monastico ed ammiriamo il bellissimo chiostro, da cui si accede alla sala capitolare gotica. In ultimo, ma dulcis in fundo, l'erboristeria che è poi il posto piu' gradevole in ogni monastero. Qui trovi miele, cioccolato e marmellata, infusi e lozioni curative delle piu' svariate. Scegliamo del miele d'arancio e di castagno e usciamo soddisfatti anche se qui di arance non ne vedo.... lo faranno in Sicilia e poi ci mettono il marchio di Casamari. Sulla strada del ritorno ci fermiamo a Veroli ed anche questa è una scoperta. Dapprima scorgiamo con la macchina le mura, alcune ciclopiche, dalle quali è circondato questo borgo fortificato, fino in cima, dove è situata la chiesetta di San Leucio. Poi, anche se siamo già stanchi percorriamo alcune stradine, erte, prima attorno alla cattedrale di Sant'Andrea e poi salendo attraverso via Garibaldi la bellissima basilica di Sant'Erasmo e l'interessante organizzazione urbanistica attorno. Ciociaria per lo spirito e per il corpo...
23.2.09
Quando si lottava per i diritti
Milk di Gust Van Sant
Ormai pochi film, ma scelti. Preferenze per alcuni autori , solo se se ne parla bene e qualche spunto di novità se opportuno. Queste le linee guida, da cui ovviamente si può deviare ma poco. Dunque si va a vedere Gus Van Sant con questo Milk di cui si parla già da un pò. Sean Penn è una garanzia, va bè che gli danno ruoli importanti, ma lui ci mette molto di suo per consegnarci dei personaggi di grande spessore cinematografico.Il film è basato sulla storia di Harvey Milk primo militante gay con cariche pubbliche, assassinato prematuramente, che assurge a simbolo della lotta per la libertà sessuale, che è poi lotta per i diritti delle minoranze e contro le ipocrisie. Ma se si vuole, un film di chi lotta, si batte per la giustizia, è un classico del cinema americano e ne abbiamo visti a valanghe. Quelli di Hollywood alla fine vincono, quelli indipendenti alla fine perdono ma la loro battaglia non è stata vana. Nel nostro caso la seconda. Quello che è piu' interessante in "Milk" è, però, secondo me l'immagine, bellissima la fotografia, della California anni '70, dei movimenti alternativi, pacificisti, idealisti in genere, politici. E poi la musica, il look, le feste, lo sballo. Altri tempi ormai lontani in cui si lottava, ci si divertiva e si produceva anche cultura. Qualcosa che manca ai nostri tempi e che questa pellicola è possibile a "ri/vivere" in prima persona. Poi certo c'è la tematica omosessuale che nel film è molto forte, molto esplicita, ricca di particolari; l'autore non si tira indietro nel mostrare gli aspetti piu' scabrosi e piu' intimi della vita sessuale dei protagonisti, e questo potrebbe risultare indigesto a molti, ma è parte integrante della vicenda raccontata e ne completa il senso. Per quanto riguarda gli aspetti piu' cinefili ritroviamo alcuni elementi dei vecchi film del regista come il gusto per l'elaborazione espressiva della pellicola, qui giallognola anni'70, mentre in Paranoid park si usava quella sgranata e rallentata. Poi molto carino l'uso di immagini di repertorio che si sovrappongono molto bene al filo del film. Inoltre c'è la camminata paranoica del consigliere comunale omicida che mi ricordano le passeggiate nei corridoi di Elephant. Un bel film, importante, che non raggiunge magari le vette dei precedenti che ho citato ma che è degno sicuramente di Gus Van Sant.
Ormai pochi film, ma scelti. Preferenze per alcuni autori , solo se se ne parla bene e qualche spunto di novità se opportuno. Queste le linee guida, da cui ovviamente si può deviare ma poco. Dunque si va a vedere Gus Van Sant con questo Milk di cui si parla già da un pò. Sean Penn è una garanzia, va bè che gli danno ruoli importanti, ma lui ci mette molto di suo per consegnarci dei personaggi di grande spessore cinematografico.Il film è basato sulla storia di Harvey Milk primo militante gay con cariche pubbliche, assassinato prematuramente, che assurge a simbolo della lotta per la libertà sessuale, che è poi lotta per i diritti delle minoranze e contro le ipocrisie. Ma se si vuole, un film di chi lotta, si batte per la giustizia, è un classico del cinema americano e ne abbiamo visti a valanghe. Quelli di Hollywood alla fine vincono, quelli indipendenti alla fine perdono ma la loro battaglia non è stata vana. Nel nostro caso la seconda. Quello che è piu' interessante in "Milk" è, però, secondo me l'immagine, bellissima la fotografia, della California anni '70, dei movimenti alternativi, pacificisti, idealisti in genere, politici. E poi la musica, il look, le feste, lo sballo. Altri tempi ormai lontani in cui si lottava, ci si divertiva e si produceva anche cultura. Qualcosa che manca ai nostri tempi e che questa pellicola è possibile a "ri/vivere" in prima persona. Poi certo c'è la tematica omosessuale che nel film è molto forte, molto esplicita, ricca di particolari; l'autore non si tira indietro nel mostrare gli aspetti piu' scabrosi e piu' intimi della vita sessuale dei protagonisti, e questo potrebbe risultare indigesto a molti, ma è parte integrante della vicenda raccontata e ne completa il senso. Per quanto riguarda gli aspetti piu' cinefili ritroviamo alcuni elementi dei vecchi film del regista come il gusto per l'elaborazione espressiva della pellicola, qui giallognola anni'70, mentre in Paranoid park si usava quella sgranata e rallentata. Poi molto carino l'uso di immagini di repertorio che si sovrappongono molto bene al filo del film. Inoltre c'è la camminata paranoica del consigliere comunale omicida che mi ricordano le passeggiate nei corridoi di Elephant. Un bel film, importante, che non raggiunge magari le vette dei precedenti che ho citato ma che è degno sicuramente di Gus Van Sant.
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