L'inizio è incredibile, d'impatto, impressionante e quando arriva la musica di Raffaello con la sua "Bambola" sulla scritta Gomorra dei titoli, l'emozione è indescrivibile. Subito crudo, duro, con un bel massacro tra lo sfondo bluastro delle docce solari e l'immersione nel cuore film è già effettua. Per la riproposizione cinematografica, obbligata dopo il successo del libro di Saviano, si è puntato, per fortuna, su uno dei due piu' bravi registi italiani della nuova generazione. E Garrone non ha perso l'occasione di realizzare un capolavoro. Dopo il meraviglioso "Imbalsamatore" ci aspettavamo molto dal regista romano e molto abbiamo ottenuto. Non era facile, perchè da un libro del genere, si correva il rischio di farne una copia, di non aggiungere nulla al già detto. Invece le immagini mozzafiato, il bel ritmo, la melodrammatica musica neomelodica hanno dato una eccellente dotazione estetica al già importante contenuto di denuncia che viene importato integralmente dal "romanzo". Come dimenticare i due giovani e pasoliniani aspiranti camorristi che sparano coi kalashnikov e lanciafiamme sulla spiaggia vestiti solo di slip o la scena del sarto che insegna come confezionare un abito di alta moda in una fabbrica cinese illuminatissima nel cuore della notte campana o il grande supermarket dello spaccio di Scampia pullulante di vita e di morte o l'immagine della grande cava con i ragazzini che guidano i camion dei rifiuti tossici. E come non rimanere irretiti dalla colonna sonora fatta di canzoni come "Macchina 50 " di Rosario Miraggio o Esageratamente cantata da Anthony oppure la già citata "La nostra storia" di Raffaello per non parlare poi di "Ma si vene stasera" eccetera eccetera con lo sfondo del pezzo originale dei Massive Attack.Bravo Garrone, un pezzo di bravura che illumina la situazione dell'illegalità in Italia, regalando emozione, intensità, piacere estetico. Evviva Gomorra
La scena delle armi
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