All'auditorium per Jhon Zorn
Curioso come non mai, avendo voglia di un concertino di livello superiore e pensando che Jhon Zorn a Roma non capita tutti i giorni ho fatto un salto all'auditorium. Masada è il progetto che il mitico sassofonista, compositore, direttore d'orchestra, scopritore di talenti, musicista a tutto tondo newyorkese ha intrapreso da una quindicina d'anni rielaborando le tradizioni musicali della sua madrecultura ebraica in chiave moderna. Il risultato è una serie sterminata di album, di cui la maggior parte di difficile ascolto, legate assieme dalla sigla "Masada" , città simbolo della causa sionista. Avendo trovato molto bello il cd "The Circle Maker" ,
che poi ho scoperto essere il piu' orecchiabile, pensavo che il concerto fosse piu' o meno su questa falsariga, bè in realtà ci voleva un palato attrezzato, ma queste cose a noi non dispiacciono. All'Auditorium Zorn ha ricomposto diverse band che hanno collaborato con lui in tutti questi anni fornendo agli ascoltatori una Masada completa in tre serate. Eravamo presenti alla terza serata dove si sono esibiti tre formazioni : il singolo Uri Caine e già mi garbava, piu' il Masada String Trio con il ben noto Greg Cohen ed in ultimo il nostro con la mitica Electric Masada comprendente tra gli altri Marc Ribot e Joy Baron. La musica piu' vicina a quello che pensavo di ascoltare, l'ho ritrovata nell'esibizione del terzetto d'archi, che riprende acusticamente e classicamente le tonalità kletzmer, diretto magnificamente da terra su un comodo cuscino dal nostro Jhon. E poi che dire dell'esibizione di Uri Caine, forse un pò pesantuccia , piano solo su questi temi poco orecchiabili, ma sempre Uri Caine. Per terminare degnamente il roboante, stridulo, strepitoso, dissonante, dissacrante e sfondaorecchiante concerto dell'Elecric Masada. Un incubo per qualcuno, ma prelibatezze per altri, certamente ci vuole una certa preparazione, ma sai che hai vissuto una serata in cui la musica ha detto anche qualcosa di nuovo.
Ed ecco un bel video.
Saluti. Wil
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