2.5.07

Aria fresca per il cinema italiano


Mio fratello è figlio unico di Daniele Lucchetti

Sai quando hai voglia di vedere un bel film, con una storia un pò romantica, un pò avventurosa, che attraversi la nostra storia italiana recente e sia bello, giovane e fresco, sì fresco è il termine giusto! "Mio fratello è figlio unico" colma questo desiderio. Lucchetti, era un pò che non lo sentivo, dicono che i suoi ultimi film erano un pò deludenti e così ho pensato che non avesse girato piu' nulla dai tempi de "La scuola". Dopo tutti questi anni dunque il grande ritorno con una "pellicola" che ha creato molte attese per l'argomento affrontato: la storia di un ragazzo che vive gli anni '70 da una parte e dall'altra dello schieramento ideologico e ne sperimenta le contraddizioni. Lo scenario è la Latina razionalista, figlia delle bonifiche fasciste e terra di voti del MSI, terra di nostalgici del ventennio. Questo ha scatenato le attese sui giornali visto la novità di un film che trattava "la guerra civile italiana" dal punto di vista di chi era nello schieramento "oscurato". Si è detto finalmente abbiamo il coraggio di rileggere la nostra storia elaborando con distacco le vicende degli anni '70. Ma le storie di fascisti e comunisti non sono approfondite dal punto di vista piu' prettamente politico, come le attese hanno fatto credere, sono invece il vestito, l'abito indossato da due fratelli dal carattere diverso. Accio piu' piccolo, inquieto, insicuro ed impulsivo , Manrico piu' grande, disinvolto e di successo. La grande forza del film sta quindi soprattutto nella storia raccontata, nella grande bravura degli attori, Elio Germano e Scamarcio e degli sceneggiatori, Rulli e Petraglia, gli stessi de "La meglio gioventu'" e si vede. Di notevole spessore anche gli altri attori, da Zingaretti alla Finocchiaro alla Bonaiuto. Quindi bella storia, sfondo storico, niente retorica, questo è il cinema italiano che vogliamo!!

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