30.5.07

A piazza Vittorio

... con l'orchestra di piazza Vittorio


Piazza Vittorio è indubbiamente una delle molte anime di Roma. Essa sta vivendo un passaggio importante della sua storia recente. Da residenza degli austeri burocrati scesi da Torino al seguito del governo reale di Vittorio Emanuele II, (si osservino le vie: Via Cavour, Via Carlo Alberto, Via Principe Amedeo.. )a zona ad alta vocazione commerciale, che, dopo aver rischiato di divenire terra di degrado irreversibile ora è uno sperimentale esempio di vita (abbastanza) pacifica tra persone di razze e culture, le più disparate, nel cuore della città eterna. Qui a maggio si svolge Intermundia, manifestazione che porta in piazza gruppi provenienti dal sud del mondo. Non potevamo non cogliere l'occasione di farci una scappatina per ascoltare Mario Tronco da Caserta e i suoi orchestrali. L'Orchestra di Piazza Vittorio, la Roma multiculturale che suona nel Mondo, è ormai una matura ed apprezzata band, con già alcuni cd alle spalle. Il clima gradevole, la piazza stracolma, la musica, come al solito, trascinante e coinvolgente con le sue melodie sudamericane, atmosfere mediorentali, ritmi africani e direzione orchestrale all'occidentale, con questi ingredienti ci siamo davvero divertiti ed abbiamo passato una bellissima serata. Poi se ci arrivate col 5 (il tram) è una vera poesia. Roma di sera, a Piazza Vittorio si spera.... Saluti. wil

4.5.07

Galeotto fu Ulisse...

Cripta Balby, Palazzo Altemps, Palazzo Massimo e Terme di Diocleziano.

C'è sempre bisogno di una scintilla, di un casus belli per dare il via ad un incendio o ad una guerra, ma anche un'idea, un pensiero, un proposito, hanno bisogno di qualcosa che te li faccia scoccare. Senza dilungarmi troppo, un passaggio di una puntata di Ulisse di fine aprile relativa alla Roma sotterranea mi ha ispirato la doppia passeggiata culturale del ponte del primo maggio. La crypta Balbi è un museo unico nel suo genere, anni di scavi e ricerche hanno portato alla luce una serie di trasformazioni e riutilizzazioni dello stesso monumento che favorisce la conoscenza dei costumi sociali e delle attività economiche dell’oscuro periodo che segna il passaggio dall’antichità al Medioevo. La visita, ben guidata, prevede un percorso, che ci porta a rivivere le esperienze di Alberto Angela. Una di quelle cose che, anche se stai a Roma, non vedresti mai senza una piccola "spinta".
Il caso vuole che il biglietto di questo museo è collegato ad altri musei archeologici romani e così basta attraversare il centro di Roma, respirare un pò d'aria fresca, ristorarsi con un caffè per poi dirigersi verso Palazzo Altemps. Quest'ultimo è un esempio dell’equilibrio architettonico cinquecentesco, di grande impatto visivo, e già di suo vale il prezzo del biglietto, conserva anche molte preziose sculture di epoca romana. Con lo stesso biglietto, due giorni dopo, il primo maggio, si continua il percorso archeologico visitando le Terme di Diocleziano. Sì che c'ero passato mille volte, è di fronte alla stazione Termini a cui da il nome, ma mai mi ero inoltrato oltre la porta di ingresso. Ci troviamo di fronte ad un immenso sacrario di marmi, lapidi, statue, oggetti dell'antica Roma. Sarebbe stato bello visitare questo luogo durante gli anni delle scuole in cui si studia l'epopea di Giulio Cesare e compagni...E per completare l'opera, basta attraversare la strada e prendersi il solito caffè per visitare Palazzo Massimo alle Terme. Spossati da tanta cultura non si riesce a gustare al meglio capolavori marmorei e sculturei provenienti da tutto il mondo romano, però non si può assolutamente rimanere indifferenti di fronte alla straordinaria esposizione di affreschi e mosaici dell'ultimo piano, fra i quali gli affreschi del triclinio della Villa di Livia e quelli della villa detta della Farnesina. Un bel ponte dedicato alla Roma antica, nella moderna Roma.
Wil

2.5.07

Aria fresca per il cinema italiano


Mio fratello è figlio unico di Daniele Lucchetti

Sai quando hai voglia di vedere un bel film, con una storia un pò romantica, un pò avventurosa, che attraversi la nostra storia italiana recente e sia bello, giovane e fresco, sì fresco è il termine giusto! "Mio fratello è figlio unico" colma questo desiderio. Lucchetti, era un pò che non lo sentivo, dicono che i suoi ultimi film erano un pò deludenti e così ho pensato che non avesse girato piu' nulla dai tempi de "La scuola". Dopo tutti questi anni dunque il grande ritorno con una "pellicola" che ha creato molte attese per l'argomento affrontato: la storia di un ragazzo che vive gli anni '70 da una parte e dall'altra dello schieramento ideologico e ne sperimenta le contraddizioni. Lo scenario è la Latina razionalista, figlia delle bonifiche fasciste e terra di voti del MSI, terra di nostalgici del ventennio. Questo ha scatenato le attese sui giornali visto la novità di un film che trattava "la guerra civile italiana" dal punto di vista di chi era nello schieramento "oscurato". Si è detto finalmente abbiamo il coraggio di rileggere la nostra storia elaborando con distacco le vicende degli anni '70. Ma le storie di fascisti e comunisti non sono approfondite dal punto di vista piu' prettamente politico, come le attese hanno fatto credere, sono invece il vestito, l'abito indossato da due fratelli dal carattere diverso. Accio piu' piccolo, inquieto, insicuro ed impulsivo , Manrico piu' grande, disinvolto e di successo. La grande forza del film sta quindi soprattutto nella storia raccontata, nella grande bravura degli attori, Elio Germano e Scamarcio e degli sceneggiatori, Rulli e Petraglia, gli stessi de "La meglio gioventu'" e si vede. Di notevole spessore anche gli altri attori, da Zingaretti alla Finocchiaro alla Bonaiuto. Quindi bella storia, sfondo storico, niente retorica, questo è il cinema italiano che vogliamo!!