4.3.07

Carnevale sabino

Il carnevalone liberato a Poggio Mirteto

Una domenica fuori porta, una domenica con gli amici, pranzo in agriturismo, tante cose buone che non descriverò. E poi le bellezze della Sabina, luoghi che riposano la mente. Ma non avrei molto da meravigliarmi, in fondo sono cose che sapevo, da queste parti sono venuto piu' volte, se non fosse che nel tardo pomeriggio mi portano al Carnevale, ma non capisco, è la prima domenica di Quaresima e mi pare un pò strano ma è così. A Poggio Mirteto c'è un'antica tradizione nata per manifestare lo scontento nei confronti della Chiesa che vuole il Carnevale in periodo di Quaresima. E' una festa che trae origine dalla Autoliberazione dallo stato pontificio avvenuta nel 1861, ebbene sì i cittadini di questa località hanno chiesto l'annessione prima della breccia di Porta Pia, al nascente Stato italiano. Ripristinata da trent'anni la festa presenta ancora un carattere marcatamente anticlericale. Un mare di gente, un'infinità di giovani, mascherati e non, moltissimi "alternativi" e una bella e grande piazza piena. Tanti gruppi emergenti sparsi qui e là, a partire dai locali Ratti della Sabina, ma anche gruppi del Salento, con annessi i balli popolari, ed anche, dall'accento mi è sembrato coglierne la presenza, gruppi provenienti dal Norditalia a dare all'evento rilevanza nazionale. A questi si aggiungono saltimbanchi vari, suonatori, teatranti, truccati come nel vero Carnevale. Inoltre c'era una nutrita rappresentanza dell'UAAR, (unione atei e agnostici razionalisti) che con i loro buffi travestimenti irriverenti e con la diffusione di volantini inneggianti allo "Sbattezzo" hanno fortemente contribuito a dare lustro alle antiche tradizioni antipapali del paesino sabino. E poi vino a volontà, tantochè non sono mancati alcuni spettacolini vomitevoli. Ma in fondo, nonostante il caos, una festa godibile e divertente che è culminata con l'accensione del "Bammoccio", pupazzo travestito da politico, quest'anno è toccato ovviamente a Prodi. Curiosa scoperta questo Carnevalone!
Wil
Wil

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