Carracci e Palazzo Farnese
Certe domeniche mi vien voglia di uscire, e passeggiare per Roma, senza avere in testa un'idea precisa ma solo delle sensazioni o delle vaghe pensate. Questa domenica di quasi primavera si va in centro, il solito giro, sempre bello, magari poi c'è una bella mostra... così vagando raggiungo Piazza Farnese. Qui non credo ai miei occhi quando vedo una sparuta coda di persone che attende di entrare nella tanto decantata ambasciata piu' bella d'Italia. Che fortuna, è una delle pochissime giornate in cui si entra e per giunta gratuitamente. Così ho l'occasione di ammirare per la prima volta questa magnifico palazzo rinascimentale. Subito si rimane stupiti dai particolari architettonici quali il bellissimo atrio di accesso del Sangallo o il cornicione di Michelangelo, ma Palazzo Farnese custodisce, come si addiceva alla residenza di una nobile famiglia di vaste ambizioni politiche, preziose opere decorative fra le quali spicca una serie di stucchi e pitture a tema mitologico realizzato su una superficie di circa 120 metri quadrati noto come "Galleria dei Carracci". E qui l'incanto è servito, Annibale Carracci ha realizzato una stanza con scene di grande sensualità, che celebrano senza alcun ritegno l’onnipotenza dell’amore. Non mancano di colpire lo sguardo del visitatore anche le altre nobilissime stanze. Il caso vuole che in questo periodo a Roma ci sia una bella mostra di Carracci e allora già che ci siamo completiamo l'opera andando a visitare il chiostro del Bramante, bellissimo di suo, che ospita per l'occasione alcune tra le piu' belle tele del maestro della pittura bolognese. L'autore del mitico "Mangiafagioli" si è presentato in questa occasione con il meglio della sua produzione, dagli autoritratti, agli impressionanti dipinti del laboratorio del 'vivo', come la stupenda "Bottega del macellaio", inoltre quadri sacri o altro di "gusto veneziano". Ma è inutile dilungarsi nella descrizione di qualcosa che va solamente visto e gustato. Bella giornata!
Saluti
W
28.3.07
4.3.07
Carnevale sabino
Il carnevalone liberato a Poggio Mirteto
Una domenica fuori porta, una domenica con gli amici, pranzo in agriturismo, tante cose buone che non descriverò. E poi le bellezze della Sabina, luoghi che riposano la mente. Ma non avrei molto da meravigliarmi, in fondo sono cose che sapevo, da queste parti sono venuto piu' volte, se non fosse che nel tardo pomeriggio mi portano al Carnevale, ma non capisco, è la prima domenica di Quaresima e mi pare un pò strano ma è così. A Poggio Mirteto c'è un'antica tradizione nata per manifestare lo scontento nei confronti della Chiesa che vuole il Carnevale in periodo di Quaresima. E' una festa che trae origine dalla Autoliberazione dallo stato pontificio avvenuta nel 1861, ebbene sì i cittadini di questa località hanno chiesto l'annessione prima della breccia di Porta Pia, al nascente Stato italiano. Ripristinata da trent'anni la festa presenta ancora un carattere marcatamente anticlericale. Un mare di gente, un'infinità di giovani, mascherati e non, moltissimi "alternativi" e una bella e grande piazza piena. Tanti gruppi emergenti sparsi qui e là, a partire dai locali Ratti della Sabina, ma anche gruppi del Salento, con annessi i balli popolari, ed anche, dall'accento mi è sembrato coglierne la presenza, gruppi provenienti dal Norditalia a dare all'evento rilevanza nazionale. A questi si aggiungono saltimbanchi vari, suonatori, teatranti, truccati come nel vero Carnevale. Inoltre c'era una nutrita rappresentanza dell'UAAR, (unione atei e agnostici razionalisti) che con i loro buffi travestimenti irriverenti e con la diffusione di volantini inneggianti allo "Sbattezzo" hanno fortemente contribuito a dare lustro alle antiche tradizioni antipapali del paesino sabino. E poi vino a volontà, tantochè non sono mancati alcuni spettacolini vomitevoli. Ma in fondo, nonostante il caos, una festa godibile e divertente che è culminata con l'accensione del "Bammoccio", pupazzo travestito da politico, quest'anno è toccato ovviamente a Prodi. Curiosa scoperta questo Carnevalone!
Wil
Wil
Una domenica fuori porta, una domenica con gli amici, pranzo in agriturismo, tante cose buone che non descriverò. E poi le bellezze della Sabina, luoghi che riposano la mente. Ma non avrei molto da meravigliarmi, in fondo sono cose che sapevo, da queste parti sono venuto piu' volte, se non fosse che nel tardo pomeriggio mi portano al Carnevale, ma non capisco, è la prima domenica di Quaresima e mi pare un pò strano ma è così. A Poggio Mirteto c'è un'antica tradizione nata per manifestare lo scontento nei confronti della Chiesa che vuole il Carnevale in periodo di Quaresima. E' una festa che trae origine dalla Autoliberazione dallo stato pontificio avvenuta nel 1861, ebbene sì i cittadini di questa località hanno chiesto l'annessione prima della breccia di Porta Pia, al nascente Stato italiano. Ripristinata da trent'anni la festa presenta ancora un carattere marcatamente anticlericale. Un mare di gente, un'infinità di giovani, mascherati e non, moltissimi "alternativi" e una bella e grande piazza piena. Tanti gruppi emergenti sparsi qui e là, a partire dai locali Ratti della Sabina, ma anche gruppi del Salento, con annessi i balli popolari, ed anche, dall'accento mi è sembrato coglierne la presenza, gruppi provenienti dal Norditalia a dare all'evento rilevanza nazionale. A questi si aggiungono saltimbanchi vari, suonatori, teatranti, truccati come nel vero Carnevale. Inoltre c'era una nutrita rappresentanza dell'UAAR, (unione atei e agnostici razionalisti) che con i loro buffi travestimenti irriverenti e con la diffusione di volantini inneggianti allo "Sbattezzo" hanno fortemente contribuito a dare lustro alle antiche tradizioni antipapali del paesino sabino. E poi vino a volontà, tantochè non sono mancati alcuni spettacolini vomitevoli. Ma in fondo, nonostante il caos, una festa godibile e divertente che è culminata con l'accensione del "Bammoccio", pupazzo travestito da politico, quest'anno è toccato ovviamente a Prodi. Curiosa scoperta questo Carnevalone!
Wil
Wil
2.3.07
Contro Saturno Contro
Saturno contro di Ferzan Ozpetek
Ma non è che non mi sia proprio piaciuto. Ci sono scene davvero commoventi e coinvolgenti con musiche appassionanti, ma qualcosa non va, non scatta. Ozpetek è bravo, i suoi film si vedono tranquillamente, con piacere anche, ma è lontanissimo dai livelli dei Sorrentino, Crialese e Garrone. Tornando a "Saturno contro", il grande difetto è che sembra una ripetizione di "Le fate ignoranti". I temi sono gli stessi, le grandi comitive, le cenette scicchettose a casa di quello che ha la casa piu' grande e sa cucinare meglio, chiacchierate, amicizie e confidenze sentimentali, abbracci, baci, amori omo ed eterosessuali trattati alla pari, la morte che rompe l'idillio, ma in "Saturno Contro" tutto ciò sa di già visto. "Le fate ignoranti" iera una piacevole e ben riuscita pellicola, la sua migliore, allegra e conturbante nella Roma degli ormai traslocati Mercati Generali. Un 'altra cosa che non mi piace è questa visione del gruppo di amici come scudo e difesa dai problemi del mondo. A volte sembra un reality, qualcosa di "falso", di sganciato dalla realtà, un'immagine che poco offre ad uno spettatore piu' esigente e desideroso di avere degli spunti piu' ampi e meno limitati ed autoreferenziali. Comunque tornando agli aspetti positivi il piu' evidente è la grande scoperta di Ambra attrice, che all'inizio del film non avevo ben capito, ma alla fine la sua immagine canterina, "Remedios, niña pequeña, chiquita, hermosa, preciosa.." mi è rimbombata deliziosamente in testa per molto tempo. Brava proprio. Bene Favino e gli altri così così. La musica è ancora protagonista, però, Ozpetek sceglie bene e da a Neffa la possibilità di fare la sua miglior performance con "Passione". In questi momenti, una canzone latina, una bella carrellata di sguardi lasciano delle impressioni, delle istantanee che fanno dimenticare a tratti la noia complessiva. Perciò, dicevo, il film è comunque consigliabile.
Salut.
Ma non è che non mi sia proprio piaciuto. Ci sono scene davvero commoventi e coinvolgenti con musiche appassionanti, ma qualcosa non va, non scatta. Ozpetek è bravo, i suoi film si vedono tranquillamente, con piacere anche, ma è lontanissimo dai livelli dei Sorrentino, Crialese e Garrone. Tornando a "Saturno contro", il grande difetto è che sembra una ripetizione di "Le fate ignoranti". I temi sono gli stessi, le grandi comitive, le cenette scicchettose a casa di quello che ha la casa piu' grande e sa cucinare meglio, chiacchierate, amicizie e confidenze sentimentali, abbracci, baci, amori omo ed eterosessuali trattati alla pari, la morte che rompe l'idillio, ma in "Saturno Contro" tutto ciò sa di già visto. "Le fate ignoranti" iera una piacevole e ben riuscita pellicola, la sua migliore, allegra e conturbante nella Roma degli ormai traslocati Mercati Generali. Un 'altra cosa che non mi piace è questa visione del gruppo di amici come scudo e difesa dai problemi del mondo. A volte sembra un reality, qualcosa di "falso", di sganciato dalla realtà, un'immagine che poco offre ad uno spettatore piu' esigente e desideroso di avere degli spunti piu' ampi e meno limitati ed autoreferenziali. Comunque tornando agli aspetti positivi il piu' evidente è la grande scoperta di Ambra attrice, che all'inizio del film non avevo ben capito, ma alla fine la sua immagine canterina, "Remedios, niña pequeña, chiquita, hermosa, preciosa.." mi è rimbombata deliziosamente in testa per molto tempo. Brava proprio. Bene Favino e gli altri così così. La musica è ancora protagonista, però, Ozpetek sceglie bene e da a Neffa la possibilità di fare la sua miglior performance con "Passione". In questi momenti, una canzone latina, una bella carrellata di sguardi lasciano delle impressioni, delle istantanee che fanno dimenticare a tratti la noia complessiva. Perciò, dicevo, il film è comunque consigliabile.
Salut.
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