8.10.09

Femminismo di primo novecento

Camera con vista di E.M.Forster

La premiata Biblioteca di La Repubblica che ha fatto leggere importanti classici a migliaia di italiani, mi ha portato questo "Camera con vista" che magari normalmente avrei saltato. Tutto sommato si fa leggere, anche se a tratti è un pò noioso come molti libri inglesi e molti film in costume tratti da questi libri. La parte che piu' mi piace è la fase iniziale, quella fiorentina con belle descrizioni dalla stanza con vista su Ponte Vecchio, alla piazza della Signoria con l'omicidio a sorpresa e poi la gita sulla collina di Fiesole. La Firenze di primo novecento rappresenta per gli inglesi la gita culturale della maturità, ma anche il viaggio della liberazione delle passioni, dei sentimenti che nella fredda madre patria hanno represso. La Lucy protagonista è un bel personaggio, donna intelligente, romantica e determinata, è un esempio di emancipazione femminile in tempi ancora difficili per il femminismo e la liberazione sessuale. Il suo slancio amoroso resisterà agli oppositori puritani della triste campagna inglese e finirà per essere coronato dal matrimonio con George Emerson, un giovane di mentalità aperta e moderna. Quindi innanzitutto una bella storia da "femmine", cioè di amore sentimentale contrastato da famiglie e società ma con il lieto fine : "vissero tutti felici e contenti". Ma non mancano figure collaterali ben caratterizzate quali la cugina accompagnatrice Charlotte, che cerca di tenere Lucy legata alle convenzioni sociali, o al contrario Mr Emerson un filosofo buono, di idee moderne, pronto a dispensare consigli di vita :

"Sappiamo di venire dal vento e di doverci ritornare;che tutta la vita non è che un nodo,un garbuglio,una macchia sulla superficie liscia dell'eterno.Ma perchè mai questo dovrebbe renderci infelici?Amiamoci,piuttosto,lavoriamo e cerchiamo di essere felici.Io non credo nella sofferenza del mondo."

e così via tra personaggi legati al "buon costume" e personaggi "scostumati".

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