30.9.05
Fantastiche fantasie.
La Fabbrica del cioccolato al warner moderno
La prima sensazione all'uscita dal cinema è quella di dovere a tutti i costi ingurgitare una bella tavoletta di cioccolato, ma di quello buono, di quello che viene mescolato con un flusso a cascata. "La fabbrica del cioccolato" è un film che ti travolge non solo dal punto di vista alimentare ma ti conquista portandoti in un viaggio che non è solo visivo ma anche introspettivo, alla ricerca del bambino che è sepolto, nel mio caso fa il morto a galla in superficie, in noi. Siamo in una favola, come in tutte le favole c'è il lieto fine, c'è la morale, c'è la fantasia, ingredienti noti che magari ci possono anche annoiare o disgustare ma qui c'è l'arte di Tim Burton, che in quest'occasione ha ripreso un film degli anni '70 di grande successo in cui era Gene Wilder a vestire i panni di Willy Wonka,che si rivela nello stendere davanti ai nostri occhi montagne di colori affascinanti da quelli carichi e intensi delle stanze della fabbrica a quelli piu' gotici e decadenti della città, e cascate di suoni da quelli romantici e malinconici provenienti dalla casetta scassata di periferia coi problemi economici incombenti a quelli allegri e irresistibili dei divertentissimi Oompa Loompers. Ci sono tra l'altro diversi spunti da cogliere come le citazioni-tributo cinematografico che vanno da Tempi Moderni di Chaplin, Bellezze al bagno con Ester Williams e 2001 Odissea nello spazio, chiaro omaggio a Kubrick. Gli attori sono in gran forma, dal feticcio Jhonny Depp agli altri danno vita a dei personaggi molto caratterizzati come era richiesto in un'opera del genere. Quindi film consigliatissimo anche se non siamo ai livelli del precedente "Big Fish" che però era un capolavoro.
Per concludere due parole sul warner moderno, bella sala audio perfetto e tutto ma io odio la mezzoretta di pubblicità "edulcorato", offendendo i vecchi fans, dalla presenza di Bugs Bunny, Willy il Coyote e compagnia, e il popcorn o peggio il suo odore, presenza costante in tutte le sale. Allora buon cioccolato e alla prossima. Wil
26.9.05
Elogio di Farehneit
un succo di sapere
Sono ormai alcuni anni che ascolto, quasi regolarmente, questa "nota" trasmissione postprandiale di radiotre. Provai a sintonizzarmici nel lontano 2000, a quei tempi pensavo mandassero solo musica classica (volevo saperne di piu'), nel perioso in cui ero costretto a rimanere a casa per "lavorare" sulla tesi. Quanta musica varia e variegata ho conosciuto, quanti scrittori romanzi e poesie vi sono passati, quante discussioni riguardanti l'attualità, il sociale, la scienza, l'economia. Devo dire che molte cose che so le ho attinte da li' e che molti interessi mi sono spuntati da ascolti a volte anche poco attenti. Un fruscio di cultura che col tempo si è sedimentato nella mia cervella. L'elogio va soprattutto al suo conduttore storico e di punta : Marino Sinibaldi, che con grande leggerezza ed ironia, con la sua voce accattivante, senza essere mai tronfio o altezzoso dipana il suo sapere, sicuramente c'è dietro anche un'ottima redazione, giorno per giorno circondandosi di importanti ospiti e rubriche piacevoli. Consiglio a tutti di ascoltare la trasmissione per imparare a staccarsi dalla tivu' spazzatura che spesso sembra essere così appiccicosa. Wil
22.9.05
Tra castelli streghe maghi e magheggi....
Il castello errante di Howl
Ieri sono andato a vedere il tanto decantato ultimo lungometraggio del tanto decantato e leone alla carriera Hazao Miyazaki. Sinceramente un pò deludente, soprattutto se avete già visto "La città incantata". Molti personaggi stregonerie e atteggiamenti dei personaggi precedenti sono riciclati in quella che è una bella fiaba a lieto fine molto ben architettata e preparata e dalle ottime promesse nella prima parte del film ma che risulta sul finale pesante e di non facile lettura (un'impresa stare dietro a incantesimi, sortilegi, scioglimento di sortilegi, maghi piu' o meno potenti o piu' o meno buoni, cuori in fiamme... guerre, mezzi aerei fantasiosi e chi piu' ne ha piu' ne metta).La musica è bellissima però e a tratti ci si lascia trasportare tra le note di un bel valzer e i colori sgargianti delle immagini. Una riflessione l'ho fatta : non penso di avere un buon palato per i cartoni cinematografici visto che dopo avere cercato di recuperare la china vedendomene alcuni che negli ultimi anni sono stati apprezzati molto dalla critica non ho trovato capolavori, bei film certo dal grande impatto visivo ma il cinema che è essenzialmente arte dell'immagine non è solo quello e poi non sopporto spesso i buonismi e i melensismi, le facili filosofie e i messaggi morali nascosti volentieri tra le animazioni. A presto. Wil
16.9.05
Da vedere al cinema
La samaritana al cinema Gioiello
Un bel film.. e poi ho speso solo quattro euro.
Lo consiglierei sicuramente a chi non l'ha visto, anche se, rispetto ai precedenti due film di Kim Ki Duk c'è qualcosa in meno, soprattutto rispetto a Ferro3 che era strutturalmente molto piu' uniforme. Qui ci sono alcune piccole sbavature e alcune perdite di ritmo che lo fanno apparire noiosetto.
Ma anche qui come al solito le capacità visionarie e le qualità tecniche del regista non possono passare inosservate. Kim Ki Duk è uno di quegli autori con cui si va sul sicuro e del quale si può vedere un film a scatola chiusa. Anche ne "La Samaritana" continua il suo viaggio nel cuore umano, nei suoi pericoli e nella sua ricerca di una purezza impossibile o di un perdono altrettanto impossibile. Due "prostitute" adolescenti ed un padre poliziotto vivono storie assurde e quasi irreali tra vuoto morale, cinismo, violenza, sesso e sfruttamento in una pellicola "piovosa" e in un'aura ovattata. Tutto questo senza un giudizio ne' retorica, senza una partecipazione o una predilezione per l'uno o l'altro personaggio.
Una ultima breve considerazione sul cinema Gioiello(all'inizio della Nomentana) dove ho visto il film : è un bellissimo ritorno all'idea di sala del passato che può accogliere, con poltrone un pò impolverate e una bigliettaia vecchio stampo, chi non ama le sale stile Warner...... e poi si sta tranquilli ;-)
Wil
13.9.05
Libro del mese
Sulla strada di Kerouac
In questo mese, in realtà ho iniziato durante l'estate, sto leggendo "On the road". E' così famoso che bisognava leggerlo, ma in fondo non mi sta entusiasmando poi molto. Sì c'è l'aspetto geografico ed etnico del mitico popolo americano degli anni '50 ma non si vede un capolavoro a livello letterario. E' importante per la rappresentazione del sogno americano, un "Easy-rider" in versione "romanzo". Una serie di appassionanti avventure da un capo all'altro del continente americano, da est ad ovest, da ovest ad est e ritorno. Una serie di personaggi ai confini della realta', droghe, alcool e macchine scintillanti con cui scorrazzare di qui e di li' nonostante le tasche vuote dei nostri grazie alla benzina che in America e soprattutto allora costava meno dell'acqua. Manca qualcosa però.
Scorrevole, si fa leggere, non pesa affatto ma va letto secondo me dai sedici ai venti anni, età in cui si partecipa molto piu' innocentemente a queste avventure.
Wil
1.9.05
Ad esempio a me piace il sud.....
Le vacanze si fanno al sud: c'è il mare bello, si mangia e si beve bene, si vive ad un ritmo piu' umano e non mancano storia arte e cultura.
Quest'anno ho fatto una passeggiata nel Salento terra nota in architettura per il barocco e per la compatta e porosa pietra leccese, per i balli popolari quali pizzica e taranta, per la comunità linguistica grika, per il gusto amaro del "negramaro" , per le sterminate campagne ricche di olivi e fichi d'india e molto altro ancora.
Il Salento ha queste caratteristiche ed in piu' è dotato di una organizzazione turistica niente male gestita da gente accogliente e premurosa.
Vi invito a visitare attentamente Lecce e le altre cittadine della sua provincia e godrete con gli occhi, col naso ed anche o forse soprattutto col palato. Wil
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