Una donna spezzata di Simone de Beauvoir
Anche questo è un libro che ho letto perchè ce l'ho e perchè alcuni autori, che si sentono citati e ricitati in piu' occasioni, mi viene il desiderio di approfondirli. E così Simone de Beauvoir, il femminismo, Jean Paul Sartre, Parigi, il '68, bè sì vediamo. Mi ritrovo, dunque, tra le mani questo "Una donna spezzata" , tre racconti, tre donne borghesi, alle prese con crisi e riflessioni sulla loro condizione di persone di mogli e di madri. Il primo è quello di una donna tradita dal marito, che vorrebbe essere superiore ed accettare la cosa con maturità, parlandone, elegantemente, ma ovviamente non ci riesce, non si può. E' sfiancata, spezzata da ansie, angosce. Cos'ha questa amante piu' di lei? E' piu' bella, piu' giovane, piu' arrivista, più in gamba? E così via, tutta una serie di domande, magari le solite domande diremmo, visto che la vicenda è analoga a quelle di molte fiction o telenovelas o soap operas di oggi, ma la scrittura è molto piu' intellettualoide ed un pò meno patinata. Il secondo racconto è già piu' interessante, la vicenda si fa politica, c'è una madre insofferente perchè il figlio si adegua ai tempi, rinunciando ai propri ideali di sinistra condivisi, in passato, con la madre, sposa una ragazza alla moda, ricca, arrivista con un suocero che lo piazza in un bel posto di lavoro. Crisi col marito che è sempre piu' arrendevole alla vecchiaia che avanza e sempre meno combattivo e piu' tollerante ed aperto nei confronti del figlio, mentre l'intransigenza della protagonista crea dei muri insormontabili. Piu' affascinante, piu' intricato e di scrittura piu' complessa, forse il piu' bello dei tre. Il terzo invece è un monologo disperato, gridato, di una donna anziana, ormai sfatta dalla solitudine, dai tradimenti e dal suicidio della figlia. In definitiva, tre persone, che si sfogano contro la loro condizione di impotenza, contro gli uomini, contro se stesse. Però quello che si nota è che il punto di vista è sempre borghese, intellettuale, filosofico. Si potrebbe pensare che sono riflessioni di chi sta bene con i soldi e può permettersi di non lavorare e pensare a queste cose. D'altra parte dobbiamo inquadrare l'opera nell'epoca in cui è stata scritta perchè letta ora magari perde molto della sua energia. Comunque si fa leggere, scorre e presto è finito e se ne può iniziare un altro.