6.11.07

Se scendi di categoria sociale

Giorni e nuvole di Silvio Soldini

Sempre nell'ottica del cinema italiano ben fatto, cinema di provincia, cinema minimalista in senso buono :ossia "Al bando l'inutile ed eccessiva e spicciola spettacolarizzazione!" si va a vedere "Giorni e nuvole". Di Soldini non si può che parlar bene, i suoi ultimi film a partire da "Le Acrobate" e poi "Pane e tulipani", "Brucio nel vento", "Agata e la tempesta" li ho visti tutti con piacere. Racconta sempre storie diverse ambientate in città (non le solite Roma o Milano) diverse e tratta di situazioni sociali diverse, ma sempre con realismo e sobrietà. I suoi personaggi vivono accanto a noi, li vediamo, ci assomigliano o assomigliano a qualcuno che conosciamo. Giorni e nuvole tratta della possibilità che una coppia di professionisti agiati e colti possano vivere una seria difficoltà economica che rompa un equilibrio stabilito in vent'anni di matrimonio. Una bella coppia, una elegantissima casa antica nel centro storico, cenette in buoni ristoranti con gli amici, moglie elgante che può ritirarsi dal lavoro per studiare e per fare la precaria nel restauro di antiche chiese, figli alternativi eccetera eccetera. Bene, in poco tempo, questo tenore di vita non è piu' possibile. L'uomo, il garante del benessere familiare, l'imprenditore illuminato non è piu' tale, perde tutto, e la sua crisi diviene crisi familiare. Forse questa storia, non è il film simbolo dei nostri tempi, però dei nostri tempi illustra la possibilità di potere ad un certo punto tornare indietro, fare retromarch, scendere un gradino della scala sociale ed economica. Questo è terribile. Ci siamo abituati per anni di poter soltanto crescere in ricchezza e possibilità o, molto spesso rimanere al solito posto, ora i tempi ci dicono che si può tornare indietro e non è facile accettarlo, specialmente per chi è molto in alto. Albanese è un bravo attore quando non si dirige da solo e la Buy non è mai stata così in forma come in questo film. La Genova di mare, la Genova di Sottoripa, ma anche la Genova periferica, fatta di case brutte e tristi, ma piena di bella gente, come le periferie di tutt'Italia sono la scena e lo sfondo del film. Evviva il buon cinema italiano! Wil